«Da presidente degli Stati Uniti metterò sempre il mio Paese al primo posto, proprio come gli altri leader dovrebbero fare con i loro». E’ con queste parole che Donald Trump, giunto ieri al World Economic Forum di Davos, ha risposto alle più recenti accuse dei suoi detrattori internazionali.
Tra i temi più caldi toccati dal tycoon durante il suo discorso c’è quello del protezionismo. «America first non significa America alone – ha spiegato. Quando crescono gli Stati Uniti ne beneficia il mondo intero. Dobbiamo riformare il sistema: non possiamo accettare il libero scambio se alcuni Paesi ne approfittano. Bisogna che sia equo, altrimenti non ne faremo più parte. Questa disparità sta distruggendo il mondo. Vogliamo regole nel mercato globale: siamo pronti a negoziare ma ci devono essere benefici reciproci. Gli Stati Uniti non tollereranno più pratiche scorrette nel commercio internazionale».
.@POTUS: "America First does not mean America Alone. When the United States grows, so does the world." #WorldEconomicForum2018 https://t.co/PQgCs3HilZ pic.twitter.com/g3iUQzM32j
— Fox News (@FoxNews) January 26, 2018
Patti chiari, dunque, quelli richiesti da Trump. Una parziale riapertura alle logiche del neoliberismo globalizzato di cui gli Stati Uniti erano stati alfieri fino alla sua elezione alla Casa Bianca. Poi, un invito ai numerosi uomini d’affari presenti in platea: «L’America è il posto giusto per fare business: abbiamo creato un ambiente che attrae gli investimenti e premia la produzione. Siamo aperti agli affari e di nuovo competitivi: venite a innovare, a creare, a costruire».
Non poteva mancare un riferimento al nodo immigrazione: «Il nostro sistema è ancora bloccato nel passato. D’ora in poi chi entra verrà selezionato in base alla sua capacità di contribuire al benessere economico del Paese». E sulla politica estera ha aggiunto: «Siamo fortemente impegnati a denuclearizzare la Corea del Nord, lavoriamo con gli alleati per contrastare i terroristi e siamo in prima linea per assicurare la sicurezza mondiale».
Le dichiarazioni del presidente americano sono state accolte con sostanziale favore dai presenti. Il primo impatto, invece, era stato tiepido: pochi gli applausi al momento della sua salita sul palco. Quello che ha coinvolto il leader Usa è stato l’ultimo appuntamento di richiamo del World Economic Forum, i cui lavori sono ora in via di conclusione. (av)