È il Giorno del Ringraziamento negli Stati Uniti, ma gli americani dibattono e discutono sul prezzo del menù che sarà sulle tavole di tutti. In un’America in cui la classe media affronta difficoltà economiche quotidiane, anche il giorno del Ringraziamento diventa un’occasione per fare i conti e il tradizionale pranzo diventa scontro politico tra narrative e numeri. Ma chi ha ragione?
La Casa Bianca in un comunicato afferma che il prezzo dei beni tipici del Ringraziamento è sceso del 3% e stila una lista dei principali supermercati americani con le rispettive percentuali al ribasso. Walmart costa il 25% in meno, Aldi ha i prezzi più bassi di 7$, Target propone il paniere più basso di sempre. I numeri non sono inventati. I cesti del Ringraziamento in vendita possono avere prezzi più bassi, ma entrano in gioco la comunicazione politica e quello che gli americani chiamano Shell Game, un gioco di prestigio che consiste nel confondere e rendere ambiguo ciò che accade.

Prezzi e inflazione
Con l’inflazione americana al 3% a settembre 2025 e il costo del cibo aumentato del 2,7% nell’ultimo anno (secondo il Bureau of Labor Statistics) il prezzo del paniere del Thanksgiving Day non può essere più basso e quindi controcorrente rispetto alla tendenza generale. Ma come detto, i report della Casa Bianca non sono pura propaganda. Semplicemente nascondono la motivazione reale: i pasti in vendita sono marcatamente diversi rispetto a quelli degli scorsi anni e includono prodotti di qualità minore o surgelati. L’unica cosa che costa effettivamente meno sono le uova, divenute simbolo dell’aumento dei prezzi durante l’amministrazione Biden. Le uova, però, non sono nel menù del giorno del Ringraziamento.
Strategie commerciali
L’apparente diminuzione dei prezzi della spesa per la festività è quindi dovuta a strategie commerciali. A confermarlo è il prezzo della portata principale del pranzo, cioè il tacchino, che ha un costo medio del 44% in più all’ingrosso. Questo perché negli ultimi mesi l’influenza aviaria e altre malattie hanno colpito la popolazione di tacchini negli Stati Uniti che ora è ai livelli più bassi registrati negli ultimi anni. Inoltre ad incidere sui prezzi sono anche i dazi imposti sull’acciaio. Molti cibi in America vengono venduti in lattina e oggi si stima che questi prodotti costino dai 10 ai 40 centesimi in più.
Strategie politiche
Alle strategie commerciali si uniscono quelle politiche. Il presidente Trump ha revocato alcuni dazi imposti su prodotti alimentari importati. Tuttavia gran parte dell’attività politica dell’amministrazione Trump non è stata fatta tramite questi roll back finanziari. Ma attraverso un’intensificazione della comunicazione a favore dei supermercati che hanno messo in atto sconti e promozioni. Molte catene hanno portato i prezzi al livello più basso possibile. Quasi fino a non guadagnare su determinati prodotti (come il tacchino) nel tentativo di attirare più clienti e guadagnare su altri prodotti. Una situazione ben lontana dal benessere economico.
