In Tanzania le devastanti inondazioni che hanno colpito il Corno d’Africa stanno segnando una tragedia umanitaria senza precedenti. L’ultima ondata di piogge intensificate che ha portato morte e la distruzione in varie regioni del Paese. L’Africa orientale, da anni alle prese con la siccità, si ritrova ora sommersa da precipitazioni fuori stagione, causando caos e sofferenza nelle comunità locali.
Il recente bilancio delle inondazioni nella regione nord della Tanzania parla di una drammatica perdita umana. 47 persone morte e oltre 80 ferite a causa delle frane e delle piogge torrenziali. L’area del Monte Hanang, nella regione di Manyara, è la più colpita, con danni anche agli edifici e alle infrastrutture locali.
La risposta del governo tanzaniano è stata immediata, con l’invio di membri delle forze di sicurezza nelle zone colpite per assistere nelle operazioni di soccorso. Tuttavia, la presidente Samia Suluhu Hassan si trova attualmente a Dubai per partecipare alla COP28, la conferenza internazionale delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico. All’incontro si sta affrontando proprio il tema delle calamità climatiche che stanno devastando il continente africano.
Tanzania, le conseguenze delle precipitazioni
Il fenomeno meteorologico El Niño, noto per influenzare il clima globale, è uno dei fattori contribuenti a queste catastrofi naturali. Le piogge intense che hanno colpito non solo la Tanzania, ma anche Kenya, Somalia ed Etiopia, hanno causato la morte di almeno 260 persone e lo sfollamento di oltre un milione di individui. Questo disastro è solo l’ultimo di una serie di eventi che hanno martoriato la regione.
L’Africa orientale, già vulnerabile ai cambiamenti climatici, ha subito una siccità implacabile che dura da anni. Questa transizione improvvisa dalle condizioni di siccità a piogge torrenziali è stata disastrosa, mettendo in evidenza l’urgente necessità di affrontare le sfide climatiche che minacciano queste comunità.
Le conseguenze di El Niño, combinato con i cambiamenti climatici, hanno esacerbato la frequenza e l’intensità di queste catastrofi naturali. L’incremento delle temperature globali ha portato a sbalzi climatici estremi, mettendo a repentaglio la vita di milioni di persone in queste regioni già vulnerabili.
I leader africani stanno spingendo per azioni concrete e sostegno finanziario internazionale per affrontare il cambiamento climatico. La proposta di un fondo dedicato alle “perdite e danni” al COP28 è stata considerata un passo avanti significativo, ma la chiarezza e l’effettiva implementazione di tali iniziative rimangono fondamentali.