Open Society, la società del filantropo ungherese George Soros che lotta in difesa dei diritti umani, ha annunciato che chiuderà la propria sede a Budapest trasferendola a Berlino. A motivare la scelta sarebbe stata l’azione del governo ungherese di Victor Orban ormai da anni contrario alle campagne di Soros in difesa del diritto dei migranti.
Recent actions by the Hungarian government have forced us to relocate our Budapest operations: https://t.co/Dp9nHELp9u pic.twitter.com/5uEdituwpI
— Open Society Foundations (@OpenSociety) May 15, 2018
Sul profilo Twitter di Open Society la fondazione di Soros ha puntato il dito contro l’«azione repressiva» del governo ungherese contro le organizzazioni non governative. In via di approvazione sarebbe infatti una legge chiamata proprio “Stop Soros” che penalizza le ong che ricevono fondi dall’estero imponendo tasse del 25%. Dal testo della norma si legge che tutte queste realtà verranno definite come “organizzazioni al servizio dello straniero”.
«Il governo ungherese ha diffamato e descritto in modo distorto la nostra attività, con tattiche e modi senza precedenti nell´Unione europea». La difesa di Open Society viene dal suo presidente, Patrick Gaspard, che ha assicurato un impegno immutato da parte della fondazione per quel che riguarda il sostegno di associazioni e ong in Ungheria.
La legge “Stop Soros” voluta dal governo di Orban mira, secondo il ministro ungherese Antal Rogan, a colpire quelle ong «che non godono dell’appoggio dell´opinione pubblica ungherese e che agiscono aggirando le leggi del nostro paese».