«Diversi civili hanno avuto sintomi di soffocamento, un bimbo è morto» così l’Osservatorio nazionale siriano denuncia il sospetto che durante gli attacchi nella Ghouta orientale siano state usate armi chimiche a base di cloro. L’Ong afferma di non avere però né informazioni dettagliate sull’episodio, né sulla natura delle armi usate nel raid. Nella vicenda è intervenuto anche il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov, che ha sentenziato come secondo lui la notizia dell’attacco chimico sia una “provocazione” che mira a sabotare la tregua.
Secondo l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria sono almeno 25 i civili uccisi in un raid aereo della Coalizione internazionale a guida statunitense. Gli attacchi sono stati effettuati sul villaggio di Al Shaafah, verso il confine con l’Iraq, tuttora sotto il controllo dell’Isis.
Stamattina invece le forze speciali della polizia e della gendarmeria turca sono entrate nell’enclave curda di Afrin, a nord-ovest, zona sotto attacco da oltre un mese. L’intento principale era quello di contrastare eventuali infiltrazioni di miliziani curdi dell’Ypg nei villaggi già sotto il controllo turco e di partecipare all’assedio del centro urbano di Afrin. Da oggi inoltre, insieme alle forze speciali, saranno schierati nella zona anche 600 membri curdi e arabi della “Brigata dei falchi curdi” dell’Esercito siriano libero.
Quello che è certo è che la Ghouta non può aspettare oltre: la risoluzione del Consiglio di Sicurezza della Siria deve essere attuata immediatamente. «È giunto il momento di fermare questo inferno sulla terra»: queste le parole pronunciate oggi dal Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, in occasione dell’apertura della 37esima sessione del Consiglio dei diritti umani. La risoluzione del Consiglio di Sicurezza chiede la cessazione delle ostilità in Siria per almeno 30 giorni, ma secondo Guterres «le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza hanno senso solo se sono effettivamente applicate».
Anche il presidente francese Emmanuel Macron si è pronunciato sul tema della cessione delle ostilità in Siria, nel corso di un colloquio telefonico con il presidente turco Erdogan. L’inquilino dell’Eliseo ha sottolineato la necessità di uno stop immediato dei combattimenti in Siria, per consentire la consegna degli aiuti umanitari e l’evacuazione di feriti e malati. In una nota ufficiale il presidente Macron esprime «viva preoccupazione per il proseguimento degli attacchi contro i civili e gli ospedali nella Ghouta orientale da parte del regime siriano in totale violazione della risoluzione 2401 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU». (as)