E’ di 250 morti e oltre 100 feriti, tutti civili, il bilancio delle vittime: 57 tra bambini e adolescenti hanno perso la vita. Le forze lealiste di Bashar-Al-Assad hanno bombardato la Ghouta orientale, l’area a est di Damasco, enclave dei gruppi anti-regime.
Il raid è iniziato domenica scorsa ed è stato condotto con artiglieria, aerei ed elicotteri. I ribelli hanno risposto all’attacco dei lealisti, lanciando razzi e mortai su alcuni quartieri di Damasco, dove sono morti 8 civili – tra cui 3 bambini – e 15 sono stati feriti.
I bombardamenti delle forze pro-governative continuano «in modo più intenso» nella parte sud della Regione, in particolar modo a Kfar Batna, dove si sono registrate le prime vittime, a riferirlo l’Osservatorio nazionale per i diritti umani.
Mentre le forze pro-Assad hanno fatto il loro ingresso ad Afrin, dopo l’intesa siglata con i miliziani curdi dell’ “Ypg”, la Russia sembra voler continuare a supportare il regime. Il raid sulla Ghouta orientale infatti avrebbe coinvolto anche le forze russe.
Le Nazioni Unite hanno nel frattempo avanzato la proposta di una tregua, al fine di creare un corridoio umanitario e permettere ai civili di mettersi in salvo, lanciando anche un monito a Mosca.
Dopo tre giorni di bombardamenti a tappeto, la situazione nella Regione della Ghouta orientale «va oltre l’immaginazione», ha detto alla BBC il coordinatore umanitario regionale dell’ONU, Panos Moumtzis.
(chc)