Sono 14 le vittime accertate dell’incidente avvenuto lunedì primo luglio. Un incendio è divampato a bordo di un sommergibile russo, adibito a centro di ricerca mobile nelle acque profonde. Il mezzo si trova ora a Severomorsk, nei pressi di Murmansk, sopra il Circolo Polare Artico.
Il fuoco si è scatenato intorno alle 20.30 locali di lunedì e le vittime sarebbero state intossicate dal fumo. Il rogo sarebbe poi stato spento dall’equipaggio stesso del sommergibile. Una fonte militare riporta che il mezzo coinvolto sarebbe un sottomarino nucleare di tipo AS-12. Privo di armamenti, questo batiscafo è però spesso usato come ricognitore e spia.
Non è ancora chiaro il numero dei superstiti. Le fonti russe hanno soltanto fatto sapere che quattro o cinque persone membri dell’equipaggio sono attualmente ricoverati in ospedale. Le fonti del ministero della Difesa hanno rilasciato poche dichiarazioni, specificando semplicemente che il mezzo stava compiendo studi sull’ambiente oceanico per conto della marina. L’investigazione sulle cause dell’incendio, ancora ignote, è affidata al comandante in capo della marina militare, Nikolaj Evmenov.
Si tratta del quarto incidente a coinvolgere un sottomarino nucleare russo negli ultimi vent’anni. Nel 2003 nove persone hanno perso la vita durante il traino di un sommergibile in acque agitate. Nel 2008 sono state invece 20 le vittime di un test nel mar del Giappone. Ma la vicenda più famosa rimane quella del Kursk, affondato nel 2000 mentre si trovava nel mare di Barents. Due esplosioni nella sua prua uccisero tutti i 118 marinai a bordo. Il caso fu immediatamente segretato dal governo Le successive investigazioni rivelarono che fino a 23 persone sopravvissero, nonostante le fonti ufficiali affermassero che nessuno era sopravvissuto.