Ritorno sulla Luna con la missione Artemis

È un momento importante, l’inizio di una nuova avventura per le imprese spaziali. A spiegarne le ragioni è Bernardo Patti, responsabile dei programmi di Esplorazione dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa): «Il veicolo si è svincolato dalla Terra e si trova ora nella traiettoria finale che permetterà di arrivare nelle vicinanze della Luna e di fare altre manovre per l’ingresso nell’orbita lunare». Il momento tanto atteso è arrivato alle ore 7:47 (ora italiana) del 16 novembre. Il lancio del razzo Space Launch System di Artemis 1, dal Kennedy Space Center a Cape Canaveral, dà inizio alla prima missione, questa volta senza equipaggio, del programma Artemis.

Aspettando Artemis II

Dopo due tentativi falliti a settembre, la partenza è andata a buon fine. Il razzo, alto 98 metri, ha a bordo la capsula Orion che compirà le stesse manovre della prossima missione, Artemis II, prevista per il 2024. In questa data l’uomo tornerà in orbita lunare, dopo più di 50 anni dalla missione Apollo. Per ora a bordo ci sono solo manichini, ma dalla riuscita di queste prime fasi dipende il futuro della missione.

Il rientro sarà l’11 dicembre, dopo circa 25 giorni in cui l’Orion avrà percorso un totale di circa 2.100.000 km ruotando in senso contrario rispetto alla rotazione lunare e a una distanza fino a 64.000 km dalla Luna, un record rispetto ai 16.000 km circa raggiunti con la missione Apollo 13.

Eccellenze italiane

Anche l’Italia ha un ruolo nel progetto. Il cubesat Argomoon, per esempio, è una tecnologia spaziale realizzata dalla torinese Argotec e sarà l’unico satellite europeo che andrà in orbita lunare. Il nostro Paese partecipa ai viaggi spaziali della Nasa realizzati in partnership con Esa (European Space Agency) anche attraverso l’Asi (Agenzia Spaziale Italiana).

Come nel ’69
Luca Parmitano, astronauta italiano

«La notte diventa giorno. Il silenzio di mille persone in attesa diventa il rombo di mille tuoni. Mille cuori che battono all’unisono. Un gigante si sveglia, si solleva», ha scritto a commento Luca Parmitano, astronauta che nel 2013 fu il primo italiano a effettuare una passeggiata spaziale. Un’emozione destinata a crescere nelle prossime tappe del viaggio che porterà nuovamente l’uomo nell’orbita lunare. Probabilmente questa volta non ci ritroveremo tutti intorno a un televisore come fu nel luglio del 1969, il giorno del primo sbarco sulla luna. Quella del 2024 potrà pure essere un’esperienza più solitaria rispetto a quella del passato, ma promette comunque di diventare un momento storico, di quelli che un giorno si racconteranno ai propri nipoti.

Elisa Campisi

SONO GIORNALISTA PRATICANTE PER MASTERX. MI INTERESSO DI POLITICA, ESTERI, AMBIENTE E QUESTIONI DI GENERE. SONO LAUREATA AL DAMS (DISCIPLINE DELL’ARTE DELLA MUSICA E DELLO SPETTACOLO), TELEVISIONE E NUOVI MEDIA. HO STUDIATO DRAMMATURGIA E SCENEGGIATURA, CONSEGUENDO IL DIPLOMA TRIENNALE ALLA CIVICA SCUOLA DI TEATRO PAOLO GRASSI.

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