Un raid aereo degli Stati Uniti ha ucciso, intorno alla mezzanotte del 3/02/2022, Abu Ibrahim al Quraishi, il capo dello Stato Islamico, ad Atmeh in Siria. L’operazione ha coinvolto anche civili, 13 dei quali sono morti. Tra le vittime si contano sette bambini e quattro donne. La missione aveva come obiettivo il leader jihadista ed è durata circa due ore. Ha fatto esplodere diversi edifici sovraffollati dai profughi di guerra. Il Pentagono ha definito il raid un “successo” e il presidente americano Joe Biden ha dichiarato di aver agito per “rendere il mondo più sicuro”.
Il contesto storico
L’area di Atmeh, nel sud ovest della Siria, ospita più di tre milioni di persone ed è l’ultimo baluardo dei ribelli contro il governo di Bashar al-Assad, presidente dall’anno 2000.
È dominata dagli jihadisti che secondo alcuni esperti userebbero i civili per nascondersi.
Del gruppo dei fondamentalisti islamici fanno parte i cosiddetti “Guardiani della Religione” e affiliati ad Al-Quaeda con foreign fighters. Già da anni gli USA usano i droni per identificare i jihadisti ma questa operazione è la più grande dal 2019. In quell’anno è stato ucciso il capo dello Stato Islamico in Iraq, Abu Bakr al-Baghdadi.
Di Al-Quaeda invece, il gruppo dell’organizzazione paramilitare sunnita fondata da Osama Bin Laden dal 2016, fa parte Hayat Tarir al-Sham che controlla il nord ovest della Siria. Il Pentagono, proprio per la mancanza di autorità locali nello stati limitrofi come l’Iraq, ritiene di dover fronteggiare minacce ancora urgenti.
I testimoni
Al raid delle Forze Speciali degli Stati Uniti hanno assistito dei civili che hanno sentito colpi di spari prima dell’esplosione. Reuters ha diffuso le prime immagini degli edifici distrutti. Alcuni ribelli testimoniano che il target fosse un jihadista collegato ad Al-Quaeda ma il Pentagono non aveva rivelato l’identità dell’obiettivo.
Il presidente Biden ha assicurato che non ci sono vittime americane anche se i testimoni hanno visto esplodere un elicottero e sentito altoparlanti avvertire donne e bambini di evacuare l’area prima di colpire gli edifici.