I disoridini erano annunciati per il giorno storico del trasferimento dell’ambasciata Usa da Tel Aviv a Gerusalemme. Secondo la stampa internazionale, a Gaza sono stati oltre 40 i morti tra i manifestanti colpiti dall’esercito israeliano che da settimane reagisce alla “marcia del ritorno” organizzata dai palestinesi nella Striscia di Gaza. Con questo trasloco annunciato sei mesi fa, Washington ha riconosciuto la Città Santa come capitale di Israele.
Oltre ai morti nel settantesimo anniversario della fondazione di Israele, a Gaza si registrano anche un migliaio di feriti tra i manifestanti. In difesa dell’esercito israeliano ha parlato il ministro dell’Istruzione israeliana, Naftali Bennett, secondo il quale chiunque tenti di oltrepassare il confine «viene considerato un terrorista». Gli ha risposto il suo omologo palestinese Sabri Saidam. «Oggi è un giorno triste», ha dichiarato ricordando quanto la scelta di trasferire l’ambasciata Usa a Gerusalemme vada a colpire tutti i palestinesi.
Thank you, President Trump, for having the courage to keep your promises. Thank you, President Trump for making the alliance between Israel and the United States stronger than ever @realDonaldTrump pic.twitter.com/GaG1NKptRz
— Benjamin Netanyahu (@netanyahu) May 14, 2018
«Che giorno fantastico!», ha esultato su Twitter il presidente israeliano Benjamin Netanyahu. Per martedì 15 maggio sono attesi invece altre proteste in occasione della “Nakba”, la catastrofe che i palestinesi identificano con la nascita dello stato di Israele nel 1948. Cortei di protesta ci sono stati anche in altre aree come Ramallah, in Cisgiordania.
Ivanka Trump and Steve Mnuchin unveil U.S. seal at new embassy in Jerusalem https://t.co/76wRf3uZMC pic.twitter.com/LWd9GNA0De
— TIME (@TIME) May 14, 2018
Ivanka Trump e il marito Jared Kuskner sono presenti a Gerusalemme in rappresentanza degli Stati Uniti. «Ritorno a Gerusalemme con grande gioia», ha scritto la figlia del presidente statunitense sul proprio profilo Instagram.