Usa: «Missili russi in Polonia partiti dall’Ucraina»

«Non abbiamo prove precise che ci permettano di concludere che si è trattato di un attacco alla Polonia». Lo afferma il presidente Andrzej Duda come riportato nell’account Twitter della presidenza polacca. Il missile è stato «probabilmente un incidente sfortunato», ha aggiunto Duda.

LA VICENDA

Due missili hanno colpito, nella serata di martedì 15 novembre, una fattoria di Przewodow, al confine tra Ucraina e Polonia e un deposito di cereali a Hrubieszow, 35 km a nord del confine. Le vittime sono due contadini polacchi. La notizia, battuta dall’emittente Radio Zet, ha messo in allerta i leader mondiali che si trovavano a Bali per il G20.

TENSIONE A BALI
Frammento del razzo che riconduce ad un S-300

Notte di tensione tra Bali, Washington, Varsavia e Kiev. Non vi erano ancora notizie certe sull’origine del razzo, eppure Zelensky ha invocato l’intervento della Nato e la Polonia ha convocato un consiglio di guerra. Nella mattinata di mercoledì, il Presidente americano Joe Biden, ha anticipato le prime conclusioni delle indagini: «Non sembra probabile che il missile sia stato lanciato dai russi».

LE PRIME REAZIONI

Il Ministero della Difesa russo aveva da subito negato che i suoi missili fossero entrati in Polonia, definendo i primi rapporti una «provocazione per aggravare la situazione». Ciò che ha fatto scattare l’allarme è stato l’eventuale utilizzo dell’articolo 4 e 5 del Patto Altantico da parte della NATO. Per il Presidente Zelensky «E’ accaduto ciò che quel che paventavamo da tempo. Il conflitto si è allargato. La Russia deve essere sconfitta collettivamente». Più moderata la prima reazione americana con Biden: «E’ “improbabile” che il missile caduto in Polonia, al confine con l’Ucraina, provenga dalla Russia».

COSA PREVEDONO GLI ARTICOLI 4 E 5 DEL TRATTATO NATO

Dopo la caduta di un missile sulla Polonia, membro della Nato sin dal 1999, Varsavia ha valutato se invocare l’art. 4 del Trattato Nato che recita: «Le parti si consulteranno ogni volta che, nell’opinione di una di esse, l’integrità territoriale, l’indipendenza politica o la sicurezza di una delle parti fosse minacciata». 

Ben diverso è la richiesta dell’art. 5 del Trattato che prevede: «Le parti convengono che un attacco armato contro una o più di esse sarà considerato come un attacco diretto contro tutte le parti e, se un tale attacco si producesse, ciascuna di esse assisterà la parte o le parti attaccate, intraprendendo l’azione che giudicherà necessaria, compreso l’uso della forza armata». Dunque se un Paese Nato viene attaccato, tutta la Nato può reagire collettivamente, entrando in guerra in difesa del paese attaccato. 

LA PROVENIENZA DEI MISSILI

Mercoledì 16 il governo polacco ha confermato che il razzo è di fabbricazione russa ma due fonti americane hanno riferito all’emittente americana CNN che il missile è partito dall’Ucraina. I funzionari hanno aggiunto che le valutazioni dell’intelligence sono state discusse durante la riunione d’emergenza convocata da Biden a margine del vertice G20 a Bali e sono state condivise degli ambasciatori della Nato a Bruxelles.

Pasquale Febbraro

CLASSE 1998, BRINDISINO TRAPIANTATO A MILANO. IL PRIMO APPROCCIO CON IL GIORNALISMO E' AVVENUTO GRAZIE ALLA RADIO: È STATO AMORE A PRIMA VISTA. SONO UN APPASSIONATO DI SPORT A 360 GRADI, CON UNA SERIA DIPENDENZA DAL CALCIO.

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