Un incendio è divampato all’alba di domenica scorsa in una fabbrica nel Sadar Bazaar, il più grande mercato della Old Delhi, il nucleo antico della capitale indiana. Almeno 43 le vittime, tra cui un ragazzo di 13 anni e 16 persone ricoverate in ospedale per ustioni ed intossicazione da fumo.
L’edificio di sei piani ospitava una fabbrica nella quale venivano prodotti zaini e borse. Molti degli ambienti, però, erano utilizzati anche come magazzini per le materie prime. Si ipotizza che l’incendio sia stato causato da un cortocircuito e che le fiamme si siano propagate velocemente proprio per la presenza di tali materiali.
Oltre 200 i lavoratori che stavano dormendo nella fabbrica quando le fiamme sono divampate. Gli operai, tutti uomini, per lo più migranti stagionali, lavoravano 10-12 ore per meno di due euro al giorno. Molti di questi dormivano in fabbrica, non riuscendo a raggiungere i villaggi da cui provenivano perché distanti centinaia di chilometri. Chi si trovava al piano terra e al primo piano è riuscito a fuggire e a mettersi in salvo. Non c’è stato niente da fare per coloro che si trovavano ai piani superiori. Le vittime sono morte per asfissia: le stanze dell’edificio, infatti, erano sprovviste di finestre e mancava il ricircolo dell’aria.
I soccorsi
Giunti sul posto, i vigili del fuoco hanno riscontrato diverse difficoltà. La fabbrica era collocato in una zona densa di edifici ed è stato impossibile per loro avvicinarsi con le vetture. Questo li ha costretti a domare il fuoco con gli idranti da decine di metri di distanza.
«Siamo arrivati al primo piano e abbiamo evacuato una dozzina di persone, ma poi ci siamo accorti che sopra ce n’erano altre e abbiamo chiamato rinforzi», ha dichiarato all’Indian Express il pompiere che è entrato per primo nell’edificio. Ferito ad una gamba, è riuscito comunque a salvare 11 persone.
Le indagini
Il proprietario dell’edificio e il titolare del laboratorio sono stati arrestati. A renderlo noto le autorità locali. Il titolare era sprovvisto delle certificazioni antincendio e delle necessarie autorizzazioni per svolgere l’attività di fabbrica.
«I miei pensieri sono con coloro che hanno perso i loro cari. Auguro ai feriti una pronta guarigione», ha dichiarato il primo ministro indiano, Narendra Modi.