Truppe di Delhi e di Pechino si sono scontrate nuovamente sul confine himalayano durante i giorni passati. La notizia è stata lanciata dai media locali che hanno riportato di numerosi militari feriti. Il confronto sarebbe avvenuto a Naku La, passo che segna il limite tra il Sikkim indiano e il Tibet cinese. Gli scontri sul confine tra India e Cina sarebbero nati in seguito allo sconfinamento, nella notte tra il 20 e il 21 gennaio, di alcuni soldati cinesi in territorio indiano. L’episodio testimonia la tensione che caratterizza i rapporti tra i due eserciti, costretti a confrontarsi a 4mila metri d’altezza in condizioni climatiche estreme. Il 15 giugno scorso, infatti, una battaglia tra i soldati delle opposte fazioni, tenutasi a colpi di mazze chiodate e lanci di pietre, aveva causato la morte di decine di militari.
La reazione delle istituzioni
A dimostrazione della delicatezza della questione, subito dopo la diramazione della notizia degli ultimi scontri, sono intervenute le istituzioni dei due Paesi per cercare di mettere ordine tra ricostruzioni contrastanti. ‹‹C’è stato un confronto minore a Naku La nel Sikkim settentrionale, il 20 gennaio 2021, ma è stato risolto dai comandanti locali secondo i protocolli stabiliti››. Ha fatto sapere l’esercito indiano con una nota ufficiale. Pronta anche la risposta cinese. Pechino, attraverso il portavoce del Ministero degli Esteri, Zhao Lijian, ha addossato all’India le maggiori responsabilità: ‹‹Le truppe di frontiera cinesi sono impegnate a mantenere pace e tranquillità lungo il confine con l’India. Esortiamo la parte indiana ad astenersi da azioni che potrebbero aggravare la situazione lungo il confine››. Tuttavia, gli ultimi scontri sul confine tra India e Cina rappresentano solo gli strascichi di una guerra iniziata nel 1962.
L’inizio delle tensioni
La nascita dei problemi tra India e Cina, infatti, risale al 1950, quando i comunisti cinesi guidati da Mao invasero il Tibet, creando di fatto un confine condiviso tra il Regno di mezzo e l’India. Quella del 1962 fu poi un’operazione lampo con cui Pechino, grazie alla propria superiorità militare, ridisegnò i confini tra i due Paesi. Da allora, in assenza di una pace formale, nelle relazioni tra Cina e India continua a pesare la contesa su circa 4mila km di confine.
L’attualità della contesa
Ad oggi, a tenere alto il livello di tensione nella zona contribuiscono la grande crescita economica dei due Stati e le loro ambizioni geopolitiche. Se da un lato i due colossi asiatici collaborano in diversi progetti commerciali, dall’altro li divide la volontà di imporsi nella regione indo-pacifica. Il motivo principale del contendere è infatti la costruzione di alcune strade che, attraversando i territori contesi fino al Pakistan, collegherebbero la regione del Tibet all’Oceano Indiano. La costituzione di un siffatto corridoio economico danneggerebbe gravemente l’India in favore della rivale Islamabad e questo a Delhi non lo vogliono permettere.