Nord Corea improvvisamente benevola nei confronti degli Stati Uniti e pronta a smantellare unilateralmente il proprio arsenale nuclerare? Tali prospettive avevano di recente sorpreso anche gli analisti più attenti. Oggi, tuttavia, i nodi sembrano essere venuti al pettine. Questo perché Kim Jong-un pare aver già abbandonato i toni distensivi utilizzati nelle ultime settimane, tornando ad attaccare gli Usa. La Korean Central News Agency (Kcna), organo ufficiale del regime di Pyongyang, ha infatti fatto sapere che «il Paese non rinuncerà mai al nucleare in cambio di aiuti economici e interscambi commerciali», precisando che «un modello di denuclearizzazione stile Libia è inaccettabile». Appare dunque chiaro come Kim Jong-un, per denuclearizzare il proprio Paese, richieda che anche gli Stati Uniti facciano lo stesso. D’altra parte, su Donald Trump la Kcna è stata categorica: «Se il presidente americano seguirà i suoi predecessori sarà un leader fallimentare». A rincarare la dose ci ha poi pensato il vice ministro degli Esteri Kim Kye-gwan, che secondo i media locali si sarebbe detto non interessato ad avere colloqui sul nucleare se fossero basati su richieste unilaterali di rinuncia all’armamento finalizzate a mettere all’angolo la Nord Corea.
Ma cosa ha scatenato cotanta freddezza a meno di un mese dall’incontro tra Trump e Kim Jong-un in programma per il prossimo 12 giugno? Semplice: lo svolgimento di alcune nuove esercitazioni militari congiunte tra Usa e Sud Corea al confine con il Nord. Per questo, Pyongyang ha immediatamente deciso di annullare i colloqui ad alto livello previsti oggi con Seul e vòlti a dare seguito allo storico summit del 27 aprile scorso tra i due leader della penisola.
A fornire tra i primi la propria versione dei fatti è stato Rob Manning, portavoce del Pentagono: «La natura delle esercitazioni militari nella penisola coreana non è cambiata», ha dichiarato. «Si tratta delle annuali esercitazioni militari congiunte atte a sostenere la capacità di difesa dell’alleanza Usa-Corea del Sud migliorandone prontezza e interoperabilità».
Questo invece il lapidario commento della Casa Bianca: «Siamo consapevoli della notizia diffusa dai media sudcoreani. Gli Stati Uniti verificheranno indipendentemente le affermazioni della Corea del Nord e continueranno a coordinarsi con i loro alleati». (av)