Continuano le vicissitudini per Aleksej Naval’nyj, dissidente russo e critico del Presidente Valdimir Putin. Dopo l’avvelenamento da parte dei servizi segreti russi e il trasferimento in Germania per le cure e la convalescenza, Naval’nyj è tornato in patria a fine gennaio ed è stato immediatamente arrestato al suo arrivo all’aeroporto di Mosca. Attualmente sta scontando una pena di due anni e otto mesi presso la colonia penale di Pokrov, ma è stato poi trasferito presso il reparto ospedaliero della colonia penale IK-3 del Servizio Penitenziario Federale russo (FSIN), a causa del peggioramento delle sue condizioni di salute. In tutto il mondo si teme per la vita di Naval’nyj. Il referto delle analisi del sangue del dissidente mostra infatti valori molto alti di potassio, acido urico e creatinina. Questi valori potrebbero indicare un’insufficienza renale.
La denuncia delle torture e lo sciopero della fame
Naval’nyj aveva iniziato uno sciopero della fame il 31 di marzo scorso per poter accedere alle cure mediche. Il dissidente lamentava dei dolori alla schiena e alla gamba destra da tempo ma non gli avevano permesso vedere il suo dottore di fiducia. In un post sul suo account di Instagram del 29 marzo scorso denunciava i metodi punitivi del carcere, come la privazione del sonno, simili a torture, a cui era sottoposto quotidianamente. Ivan Ždanov, il direttore del fondo anticorruzione di cui Naval’nyj è il leader, ha definito in un tweet la struttura dove hanno trasferito il dissidente “un’altra colonia penale”.
Давайте понимать правильно, куда перевели Навального. Это другая колония, ИК-3 . Это никакая не больница https://t.co/4m5q7zDfoR pic.twitter.com/YJZkH46rGG
— Ivan Zhdanov (@ioannZH) April 19, 2021
Le iniziative
Tra le tante iniziative che hanno lo scopo di convincere le autorità russe, e in particolare Putin, a liberare Naval’nyj o a chiedere che possa accedere alle cure adeguate, figura la lettera indirizzata al presidente russo da personaggi influenti provenienti da tutto il mondo come l’attore hollywoodiano Jude Law, la scrittrice J. K. Rowling, lo scrittore Roberto Saviano e tanti altri affinché il dissidente possa accedere alle cure di cui ha bisogno.
La figlia di Naval’nyj, Daša Naval’naja, si è appellata ai suoi follower di Twitter affinché si mobilitino per il diritto del padre di accedere alle cure mediche e ai farmaci. Prima dell’inizio della videoconferenza informale con i ministri degli Esteri, Josep Borrell, l’alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, si è dichiarato preoccupato per la situazione di Naval’nyj dopo aver ricevuto una lettera dal team del dissidente in cui venivano esposte le sue condizioni di salute. “Abbiamo “chiesto alle autorità russe di fornirgli le cure di cui necessita. Sono responsabili della sua sicurezza. Ero andato in Russia per discuterne, non siamo stati ascoltati, ora la situazione è peggiorata. Riteniamo le autorità russe responsabili della salute di Naval’nyj“, ha continuato Borrell. Mercoledì 21 aprile sono previste per le 19.00 manifestazioni della Komanda Naval’nava, la “squadra di Naval’nyj”, in tutta la Russia organizzate online attraverso le varie pagine social nate per sostenerlo.