Nato-Russia: il Regno Unito ospiterà testate nucleari tre volte più potenti di Hiroshima

Il giornale britannico The Telegraph ha rivelato che, dopo 15 anni, il Regno Unito tornerà a ospitare testate nucleari americane. Questa volta, però, saranno tre volte più potenti di quella sganciata su Hiroshima nel 1945.

La sede prescelta è quella di Lakenheath, base della Royal Air Force (RAF) nel Suffolk, che durante la Guerra Fredda ospitava le armi atomiche americane. I due Stati decisero di rimuovere i dispositivi militari nel 2008, convinti che la rivalità e la minaccia russa fossero ormai solo un ricordo.

Clima da Guerra Fredda

Lo spettro di una guerra tra Alleanza Atlantica e Russia continua ad aleggiare in Europa. Prima, l’inchiesta del quotidiano tedesco Bild, che ha rivelato documenti della Difesa di Berlino che sostengono l’ipotesi di un conflitto «imminente». Poi, l’annuncio dell’ammiraglio Rob Bauer, presidente del Comitato militare NATO, che ha dichiarato che «ci stiamo preparando a un conflitto con la Russia nei prossimi vent’anni».

È in questo clima da guerra fredda che il Regno Unito ha deciso di tornare a ospitare le testate nucleari a stelle e strisce. La partnership tra Londra e Washington, già ampiamente collaudata, come dimostrano i raid nel Mar Rosso contro gli Houthi, è stata voluta fortemente da entrambi gli Stati. Il Generale Patrick Sanders, vertice dell’esercito britannico, ha sottolineato come le forze armate inglesi necessitino investimenti per essere pronte a un conflitto con Mosca. Monito ribadito anche da Carlos Del Toro, Segretario della Marina USA, che ha invitato l’Inghilterra a rinforzare i propri apparati militari.

Generale Patrick Sanders
Patrick Sanders, Capo di Stato Maggiore dell’esercito britannico

La partnership si muove dunque su questa linea. Le testate nucleari atomiche rimosse nel 2008 devono essere riportate nel Regno Unito per difesa e deterrenza contro Mosca. Ecco allora che la base di Lakenheath ospiterà le nuove bombe B-61-12 (potenza fino a 50 chilotoni)  e due squadroni di Jet F-35 di quinta generazione.

Per il Cremlino si tratta di una provocazione intollerabile. Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri russo, ha dichiarato che Mosca giudicherà il completamento del progetto come «uno step verso un’escalation» pericolosa per tutta l’Europa.

Chi sono gli altri Stati NATO con le testate USA

La quantità e l’esatta posizione delle testate nucleari americane in Europa sono ufficialmente segrete. Nonostante questo, giornalisti e analisti hanno condiviso informazioni che sono diventate di dominio pubblico e confermate, in via ufficiosa, da alcuni esponenti dell’Alleanza Atlantica.

Secondo le stime, Washington in Europa disporrebbe di circa un centinaio di bombe atomiche. Le sedi sono divise in undici basi militari in cinque Stati europei, che fanno parte del programma condivisione nucleare della NATO che permette agli Stati membri che non detengono armi atomiche di sfruttare quelle di un paese che ne detiene. Non sono unicamente depositi, ma veri e propri asset che consentono di espandere la deterrenza degli alleati.

Gli Stati Uniti sono l’unico membro della NATO a condividere il loro arsenale atomico. Francia e Regno Unito, entrambi possessori di armi nucleari, non partecipano alla condivisione.

Testate nucleari nella base di Incirlik, Turchia

L’Italia ospita due delle undici sedi, precisamente ad Aviano, vicino a Pordenone, e a Ghedi, in provincia di Brescia. In particolare, le armi delle basi italiane sono state modificate per renderle adattabili ai caccia F-16 e ai Tornado dell’aviazione italiana. Le altre basi sono: Kleine Brogel, in Belgio; Büchel in Germania; Norvenich in Germania; Ramstein in Germania; Volkel nei Paesi Bassi; Incirlik, Balikesir e Akinci in Turchia.

Ettore Saladini

Laureato in Relazioni Internazionali e Sicurezza alla LUISS di Roma con un semestre in Israele alla Reichman University (Tel Aviv). Mi interesso di politica internazionale, terrorismo, politica interna e cultura. Nel mio Gotha ci sono gli Strokes, Calcutta, Martin Eden, Conrad, Moshe Dayan, Jung e Wes Anderson.

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