Messico, narcos sterminano una famiglia di mormoni: bimbi bruciati vivi

Si è consumata in Messico l’ennesima strage provocata dai cartelli della droga. Una famiglia di mormoni statunitensi, tra cui sei bambini, è stata brutalmente uccisa in un’imboscata a Rancho de la Mora, al confine tra gli Stati di Chihuahua e Sonora, vicino al confine con gli Stati Uniti. Viaggiavano in auto quando sono stati fermati da alcuni uomini armati che hanno aperto il fuoco. Alcune delle vittime, sopravvissute alla sparatoria, sono state poi bruciate vive.

 

Secondo quanto riferito da Julian Lebaron, cugino di uno dei mormoni uccisi,  il gruppo si stava dirigendo verso l’aeroporto di Phoenix. Le forze dell’ordine hanno trovato i tre veicoli in fiamme e, al loro interni, i corpi senza vita di tre donne, quattro bambini e due neonati. Altri cinque o sei bimbi sarebbero riusciti a fuggire e tornare a casa, mentre rimane ancora incerto il numero dei dispersi.
“Il numero delle vittime non è ancora chiaro”, ha confermato al Telegraph Cesar Augusto Peniche, procuratore generale dello stato di Chihuahuahua “E’ stata avviata un’indagine e ulteriori forze di sicurezza sono state inviate nell’area”.

 

Da quando nel 2006 il governo messicano ha dispiegato l’esercito nazionale contro le bande di trafficanti, la “guerra della droga” si è ulteriormente intensificata, generando una spirale di violenza senza precedenti. Il conflitto armato tra bande contrapposte e militari ha provocato a oggi 250mila omicidi

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