Lo spettro della guerra spaventa: la Germania avvia il piano bunker

Arriva l’annuncio: le autorità tedesche avviano il censimento dei bunker in cui la popolazione potrebbe trovare rifugio nell’eventualità di un attacco.

Il Bkk e il piano di protezione

La Germania non nasconde la preoccupazione per come si stanno evolvendo le tensioni internazionali, in primis con la Russia. Il 25 novembre, infatti, l’Ufficio federale tedesco della protezione civile (Bkk) ha dichiarato lo sviluppo di un piano di protezione per tutto il paese. Si prevede che il Bkk esamini tutti i possibili edifici pubblici che, in caso di attacco, potrebbero diventare dei rifugi per i civili. Secondo i media tedeschi, sarebbero stati presi in considerazione edifici governativi, stazioni della metropolitana e parcheggi sotterranei. Sarà poi creata una lista digitale di tutti i bunker, così che le persone possano trovarli rapidamente sul cellulare. Ma non solo: le autorità tedesche hanno rivolto un invito diretto anche ai cittadini, incoraggiandoli a sistemare e adattare cantine o garage nell’eventualità di dover accogliere le persone in fuga dai bombardamenti.

Rifugi domestici
Un bunker della Seconda Guerra Mondiale a Berlino

Chiedere alla popolazione di creare dei rifugi “fai da te” è sintomo di un problema non da poco in Germania. Nonostante i quasi 85 milioni di abitanti, lo stato dispone solo di 579 bunker pubblici, molti dei quali risalenti alla Seconda Guerra Mondiale e alla Guerra Fredda. Questi possono contenere solo 480 mila persone. Per pareggiare i conti dovrebbero essere costruiti 210.100 bunker, all’esorbitante cifra di 140,2 miliardi di euro. Secondo il direttore del Bkk, Ralph Tiesler, potrebbe volerci un’intera generazione per costruire nuovi rifugi, anche se, paradossalmente, nel 2007 molti siti bunker erano stati smantellati. La creazione dei rifugi domestici potrebbe essere la soluzione più veloce ed economica.

Situazione europea

La tensione è alle stelle anche in altri paesi europei. Basti pensare al recente caso della Svezia che il 18 novembre ha diffuso 5 milioni di brochure informative aggiornate per addestrare i civili su cosa fare in caso di guerra. La Polonia, invece, sta investendo l’equivalente di 28 milioni di euro nella costruzione di rifugi antiaerei e altre misure di sicurezza simili a quelle adottate dal Bkk.

A cura di Manuela Perrone

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