La Rus’ di Kiev nasce verso la fine del IX secolo ed era un’entità monarchica medievale composta dalle attuali Ucraina, Bielorussia, Lettonia, Lituania, Polonia e rappresenta le radici della Russia attuale. Qui nacque anche la religione ortodossa. Nel 1240 la spinta mongola aumentò la frammentazione dello stato. Nel 1667 la metà occidentale dell’attuale Ucraina passa sotto il dominio della Polonia (la metà occidentale) e della Russia (quella orientale).
Un breve periodo di indipendenza
Nel 1700 con la nascita dell’Impero russo zarista iniziò la russificazione dell’ucraina. Diventò il granaio d’Europa e la lingua ufficiale fu il russo. Solo nel 1800 l’Ucraina diventò indipendente in senso geografico con degli Hetmanati cosacchi. Erano entità statali che si opponevano alla dominazione di altri stati. Si allearono con la Svezia di Carlo XII contro Pietro il Grande di Russia.
La dominazione dell’URSS
Con la pace di Brest-Litovsk e la resa della Russia alla fine della Seconda Guerra Mondiale fu riconosciuta per la prima volta la Repubblica Popolare di Kiev. Sotto Lenin in confini dello stato vengono fissati. Entra a far parte dell’URSS nel 1922, ma è una finzione burocratica. Non sarà uno stato autodeterminato e per i confini attuali invece bisogna aspettare il 1945 per l’annessione della Crimea. Nel 1954 si avrà l’unificazione completa.
Seconda Guerra Mondiale
Dalla Seconda Guerra mondiale l’Ucraina uscirà unita ma sotto il governo russo. Durante la guerra invece il generale tedesco Ludendorff porterà le truppe naziste fino al Donbass e e l’Ucraina sarà sotto il controllo economico di Berlino. Nel 1939 la Germania invade la Polonia e stipula un patto di non aggressione. L’URSS occupa l’Ucraina dell’ovest. Questo patto non fu rispettato dai tedeschi. Nel 1941 le truppe russe in ritirata uccisero migliaia di prigionieri ucraini dei movimenti indipendentisti e imprigionarono gli altri.
Con l’occupazione tedesca, vista inizialmente liberatrice dall’Armata Rossa, 110.000 ebrei di Lviv furono deportati o uccisi, così come per 33.000 abitanti di Kiev tra ebrei e zingari. Molti ucraini si unirono alla divisione speciale galiziana tedesca per combattere l’Armata rossa. Altri si unirono all’esercito ucraino nazionalista di insurrezione chiamato UPA che ha continuato una guerriglia contro l’URSS fino al 1950. In quegli anni un milione di persone, specialmente i più ricchi furono portati nei campi di lavoro forzato in Siberia e l’agricoltura venne collettivizzata.
La carestia e le purghe
Già a partire dal 1933 Stalin aveva iniziato una strategia di annientamento della popolazione e dell’economia per costringere l’ucraina ad arrendersi al comunismo. Iniziarono saccheggi e requisizioni dei raccolti che portarono alla carestia del 1933-1934 in cui persero la vita 7-10 milioni di persone. Nel 1994 sotto la presidenza di Leonid Kuchma la carestia venne ufficialmente riconosciuta come un genocidio.
Nel 2008 in occasione del 75esimo anniversario della carestia le istituzioni politiche hanno fatto circolare lo slogan “l’Ucraina ricorda, il mondo riconosce”. Fino al 24 agosto del 1991 l’Ucraina era uno dei più grandi stati senza l’indipendenza. Durante la Prima Guerra mondiale l’Ucraina era divisa in due, la parte ovest era occupata dalla Polonia e la parte est era assorbita dall’URSS.
Nella seconda metà degli anni 30 del ‘900 Stalin iniziò una serie di purghe di oppositori politici e presunti tali provocando 200.000 vittime. Nell’Ucraina polacca ci furono insurrezioni nazionaliste. Tra il 1960 e il 1972, il dissenso fu più tollerato ma in seguito il pogrom, il rastrellamento di intellettuali e oppositori politici, si acutizzò fino alla fine della Guerra Fredda.
La Perestroika di Gorbaciov
Sotto Michail Gorbaciov, segretario generale del partito comunista, cominciò una riforma politica. Lo scopo era di instaurare lo stato di diritto, aumentare la trasparenza delle istituzioni politiche e amministrative e un maggiore sostegno alle imprese. Ci fu sempre meno intervento statale nell’economia. Nacquero le prime aziende private in campo agricolo. Sotto il presidente Viktor Juscenko nel 2004 ci fu la volontà di aderire alla NATO che non ebbe successo. Nel 2013 Putin ha definitivamente impedito al politico Viktor Yanukovich di firmare un patto di associazione tra l’Europa e l’Ucraina.