Un sondaggio, effettuato dal quotidiano Maariv, riporta che il popolo di Israele ha apprezzato la gestione della crisi missilistica con l’Iran da parte del premier Benjamin Netanyahu. Al termine di una settimana molto concitata dal punto di vista della politica estera nel Medio Oriente, in cui Donald Trump ha annunciato l’uscita degli Usa dall’accordo nucleare iraniano e Israele si è trovata ad affrontare un vero e proprio attacco delle forze armate di Teheran stanziate in Siria, Netanyahu ne è uscito molto rafforzato.
Dai dati raccolti da Maariv, si evince come il 54 per cento degli israeliani ritengano che un conflitto più ampio con l’Iran sia imminente; la stessa percentuale concorda con il premier, secondo cui è preferibile attaccare direttamente la Repubblica Islamica prima che costruisca una rete di basi permanenti in Siria.
Nei sondaggi, il partito di Netanyahu, la Likud, raccoglie 36 seggi sui 120 totali del parlamento israeliano, sei più di quelli attuali. I laburisti, partito di opposizione, calerebbero dai 24 seggi attuali a circa 10. (af)