Nella notte di Martedì 2 maggio è morto Khader Adnan, uno dei principali esponenti della Jihad islamica in Cisgiordania. Lo sceicco è mancato dopo uno sciopero della fame durato 86 giorni.
In seguito all’annuncio della sua scomparsa, tre razzi sono stati lanciati dalla Striscia di Gaza verso Israele. Nell’attacco non ci sono stati feriti.
La morte dello sceicco
Khader Adnan era stato arrestato dalle autorità israeliane con l’accusa di coinvolgimento in attività terroristiche. Secondo quanto riportato dal servizio penitenziario israeliano, dal primo giorno il prigioniero avrebbe rifiutato ogni trattamento sanitario fino al termine del processo a suo carico.
Lo sceicco non era nuovo a scioperi della fame. Adnan è stato arrestato 12 volte, sotto la cosiddetta “detenzione amministrativa”. Si tratta di una procedura che permette allo stato di Israele di tenere sotto custodia per periodi di sei mesi rinnovabili senza un’accusa ufficiale o un processo.
Heartbreaking news across Palestine: Khader Adnan has died in Israeli prison after 87 days on hunger strike against his unfair administrative detention, without charge or trial. pic.twitter.com/ONnyjYYLVB
— Quds News Network (@QudsNen) May 2, 2023
In cinque di queste detenzioni ha optato per lo sciopero della fame. Il più lungo, fino a quello che lo ha portato alla morte, era durato 66 giorni. Quella di Adnan è la prima morte per sciopero della fame da decenni in Israele. L’ultima volta risale addirittura al 1992.
Le diverse versioni
Secondo la versione del servizio penitenziario israeliano, Adnan è stato trovato incosciente sul pavimento della sua cella. E subito è stato trasferito in ospedale. Dopo alcuni tentativi di rianimarlo, è stato dichiarato morto.
«Avevamo richiesto di spostarlo in un ospedale civile – ha dichiarato Jamil Al-Khatib, legale dello sceicco – in modo che potesse essere seguito in modo adeguato. Questa domanda è stata rifiutata con intransigenza dalle autorità israeliane.
Nato a Jenin, nell’area di West Bank occupata da Israele, Adnan faceva parte del gruppo armato della Jihad Islamica. Si tratta della seconda milizia più potente operante nella Striscia di Gaza. La notizia della sua scomparsa ha scatenato l’ira delle autorità palestinesi. «Pagherete il prezzo per questo crimine – ha dichiarato la Jihad Islamica – L’eroe libero, Khader Adnan, è morto come un martire in un assassinio commesso dai nemici di fronte a tutto il mondo».
«Adnan rappresentava una icona della lotta e della resistenza per le future generazioni», ha esclamato uno dei capi del Partito Fatah Jenin Jamal Huwail. «L’occupazione criminale sionista non può essere contrastata se non con perseveranza, pazienza e resistenza», ha poi aggiunto.
L’offensiva palestinese
Dopo la scomparsa di Adnan, tre razzi sono stati lanciati da Gaza verso il confine con Israele. Al momento, non c’è stata alcuna rivendicazione dell’attacco terroristico. I missili sono caduti in aree deserte, ma hanno scatenato sirene anti-razzi per permettere ai civili di ripararsi.
Nel frattempo, Tel Aviv ha cancellato un’esercitazione militare pianificata per Martedì 2 maggio in prossimità della Striscia di Gaza. Alcuni report rivelano attacchi nel Nord-Est di West Bank ai danni di coloni israeliani. Walid al Omari di Al Jazeera ha riferito che: «Israele ha annunciato che tre macchine di proprietà di israeliani sono state colpite da proiettili. Uno di questi è stato lievemente ferito». Il giornalista ha poi aggiunto che in tutta la Palestina è stato annunciato uno sciopero generale.
I casi più celebri di sciopero della fame
Quello di Adnan è solo l’ultimo fra i casi più celebri di sciopero della fame. All’inizio del XX secolo le suffragette portarono spesso iniziate di questo tipo nelle prigioni inglesi. Marion Dunlop fu la prima, nel 1909. Le autorità penitenziarie obbligarono le donne al nutrimento forzato, che fu categorizzato come una forma di tortura. Mary Clarke e diverse altre morirono a causa del nutrimento forzato con un sondino nasale e un imbuto.
Il Mahatma Gandhi partecipò a due famosi digiuni. Il primo per protestare contro le regole inglesi imposte al suo Paese. Il secondo, invece, contro le regole autocratiche della nuova India indipendente.
In Italia, il principale fautore degli scioperi della fame nella Prima Repubblica è stato Marco Pannella. Il leader del Partito Radicale ha utilizzato in più occasioni questo strumento di lotta nonviolenta – alimentandosi solo con alcuni cappuccini – legandolo a rivendicazioni correlate al rispetto del diritto da parte delle autorità pubbliche.
Nelle ultime settimane ha fatto molto discutere il caso di Alfredo Cospito, il militante anarchico sottoposto dalla giustizia italiana a regime di 41bis. Dopo uno sciopero della fame durato quasi sei mesi, Cospito ha però ripreso a mangiare. Nello specifico, bustine di parmigiano e integratori alimentari.