Israele-Hamas: si avvicina l’accordo sugli ostaggi?

Mentre non si placano i combattimenti nella Striscia di Gaza tra Hamas e l’esercito israeliano, continua a tenere banco la questione degli ostaggi. Ad oggi, martedì 14 novembre, sono più di 230 gli uomini e le donne nelle mani dei terroristi.

Secondo il Washington Post la richiesta iniziale di Israele sarebbe rilasciarne 100, ma Hamas sarebbe pronto a liberarne solo 70. Per garantire un passaggio sicuro agli ostaggi, Israele sarebbe pronta a concedere un cessate il fuoco di cinque giorni.

La trattativa

Dopo gli eventi dello scorso 7 ottobre la preoccupazione centrale del governo di Tel Aviv è trarre in salvo le centinaia di ostaggi nelle mani dei terroristi di Hamas. Una di questi era Noa Marciano, una soldatessa israeliana 19enne.

Secondo quanto riportano le Brigate Izzedine al-Qassam, il braccio militare di Hamas, un attacco aereo israeliano dello scorso 9 novembre avrebbe ucciso la giovane militare. Ma stando alla versione di Tel Aviv, la morte di Marciano non è ancora stata confermata. Di seguito uno degli ultimi video della soldatessa ancora in vita.

Il monito di Netanyhau

«Se non vinciamo adesso, l’Europa sarà la prossima e gli Stati Uniti saranno i prossimi. Dobbiamo vincere». Lo ha detto il presidente israeliano Benjamin Netanyahu davanti alle telecamere di Fox News.

«Dobbiamo vincere non solo per il nostro bene, ma per il bene del Medioriente, per il bene dei nostri vicini arabi», ha aggiunto il Presidente di Israele, «per il bene degli abitanti di Gaza che sono stati tenuti prigionieri da questa oscura tirannia che ha brutalizzato e non ha portato loro altro che spargimenti di sangue, povertà e miseria».

Gli italiani ancora a Gaza

«Restano solo tre cooperanti italiani nella Striscia di Gaza, che sono voluti restare, in quanto lavorano nella Croce rossa». Lo ha confermato il ministro degli affari esteri, Antonio Tajani. La dichiarazione durante le commissioni Esteri congiunte di Camera e Senato, riferendo sul conflitto Israele-Hamas e sulle principali questioni dell’agenda europea e internazionale.

Il Ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani

Conclusa l’evacuazione, il ministro ha spiegato che le priorità rimangono chiare: «Dobbiamo scongiurare l’escalation, liberare gli ostaggi, evitare l’aggravarsi della crisi umanitaria a Gaza e preservare una prospettiva politica per il futuro». Fermo restando il riconoscimento da parte dell’Italia del diritto di Israele a difendersi, per Tajani questo deve essere esercitato «nel rispetto delle leggi internazionali».

Andrea Carrabino

Braidese per nascita, milanese per scelta. Laureato prima in Scienze Politiche e poi in Scienze del Governo. Amo la politica, ma non la vivrei. Juventino sfegatato e amante delle serie tv e del cinema. Toglietemi tutto, ma non The Office

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