Iniziate le trattative per il piano di difesa europeo

Il conflitto in Ucraina accelera le trattative per approvare la “Bussola strategica”, il piano che cambierà il paradigma della difesa e della sicurezza dell’Unione europea. L’accordo raggiunto verrà sottoposto al Consiglio europeo, che si riunirà a Bruxelles il 24 e 25 marzo, dopo un G7 e un vertice Nato.

Josep Borrell, Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza
Un “”esercito europeo”

“Certamente non è una risposta alla guerra in Ucraina, ma arriva al momento opportuno”. Queste le prime parole di Josep Borrell, alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, dopo il via libera dei ventisette alla “Bussola strategica”. Si tratta di un piano per rafforzare la sicurezza e la difesa europea entro il 2030. “Ogni Stato manterrà il proprio esercito, ma dobbiamo lavorare insieme per coordinare meglio le nostre spese militari”, ha aggiunto Borrell. Non sarà quindi un esercito comune vero e proprio, ma piuttosto uno schieramento di 5mila soldati messi a disposizione dagli Stati dell’Unione in caso di crisi.

La spesa per la difesa dei paesi Ue è in costante crescita e ha raggiunto i 198 miliardi nel 2020, pari a circa l’1,5 per cento del Pil dell’Ue, ma secondo Borrell non è abbastanza e le lacune nel sistema sono ancora troppe.

Tra le funzioni dei militari ci sarà quella di evacuare i cittadini europei da zone a rischio, di portare sostegno medico e di fornire 200 esperti alle missioni militari. Il documento apre a un sistema coordinato per la difesa militare e prevede anche regolari esercitazioni congiunte, che cominceranno nel 2023 con l’obiettivo di rendere operativo uno schieramento rapido europeo entro il 2025.

I Paesi applicheranno il piano anche per la lotta agli attacchi cyber e alla disinformazione e cercheranno, attraverso questa nuova collaborazione, di migliorare la mobilità militare delle forze armate e di rafforzare le infrastrutture di trasporto.

La capacità di difesa rafforzata dell’Ue “è complementare alla Nato, che rimane il fondamento della difesa collettiva per i suoi membri”, sottolineano in una nota i ministri degli esteri e della difesa.

I precedenti storici
Alcide De Gasperi, Presidente del Consiglio nel 1952

Il piano si basa sull’articolo 42 comma 7 dei trattati Ue sulla solidarietà e la mutua assistenza in caso di attacco. Il documento è una versione aggiornata della prima stesura, scritta lo scorso novembre.

Per la prima volta i Paesi europei abbandonano la vecchia logica di sovranità nazionale, che in passato ha fatto naufragare ogni tentativo di formare un esercito europeo. La Comunità europea di difesa (CED) è un progetto di collaborazione militare che è fallito proprio a causa delle diffidenze tra gli Stati membri. Fu proposto e sostenuto dalla Francia con la collaborazione dell’Italia di Alcide De Gasperi nel 1952.

Il piano si scontrò con le gelosie politiche, amministrative e diplomatiche all’interno dell’Europa, ma anche con Washington che vedeva in un’unificazione militare europea una forma di secessione dal Patto Atlantico. Da allora tutte le crisi nel territorio europeo, dalla dissoluzione della Jugoslavia alle guerre in Bosnia e in Kosovo, hanno visto l’intervento della Nato.

Elisa Campisi

SONO GIORNALISTA PRATICANTE PER MASTERX. MI INTERESSO DI POLITICA, ESTERI, AMBIENTE E QUESTIONI DI GENERE. SONO LAUREATA AL DAMS (DISCIPLINE DELL’ARTE DELLA MUSICA E DELLO SPETTACOLO), TELEVISIONE E NUOVI MEDIA. HO STUDIATO DRAMMATURGIA E SCENEGGIATURA, CONSEGUENDO IL DIPLOMA TRIENNALE ALLA CIVICA SCUOLA DI TEATRO PAOLO GRASSI.

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