Indonesia alle urne, dove il giorno del voto diventa Democracy Party

indonesia elezioni

Circa 17mila tra isole e isolette. Di queste, 7mila sono completamente disabitate. Un Paese che si estende su tre fusi orari diversi, l’Indonesia è una delle democrazie più giovani al mondo. Ma, con una popolazione che sfiora i 300 milioni di persone, è anche la terza più estesa dopo India e Stati Uniti. Mercoledì 14 febbraio si metterà in moto una delle macchine elettorali più complesse per permettere la scelta del nuovo Presidente. Evento che viene festeggiato ogni volta dai cittadini tanto da coincidere con una festa nazionale: l’Election Day.

Le urne indonesiane tra funzionamento e curiosità

Oltre 100 milioni di persone eserciteranno il loro principale diritto. Più della metà sono under 40. Non voteranno solo per la nomina del nuovo Presidente indonesiano. Saranno eletti anche i membri del Parlamento e i rappresentanti locali. Nel caso in cui uno dei candidati non conquisti almeno il 50% delle preferenze durante il primo turno, serviranno i ballottaggi per decidere chi succederà a Joko Widodo.

Un’opera mastodontica di organizzazione che vedrà pubblicati i suoi primi risultati – per quanto ufficiosi – a tempo record. Merito dei cosiddetti quick counts, una sorta di exit poll che si basa sui risultati di un campione di seggi prescelti a livello nazionale. Indicazione che – sebbene diffusa quattro ore dopo la chiusura delle urne – si è finora sempre rivelata accurata. Ma che ha causato molte problematiche tragiche per la mole di lavoro affidata ai funzionari elettorali. Nelle ultime elezioni, datate 2019, furono addirittura 894 i morti per fatica e complicazioni di salute all’interno dei seggi.

indonesia voto
Il disegno illustra il procedimento di voto adottato in Indonesia, per ovviare al problema dell’analfabetismo

I votanti esprimeranno la loro scelta senza l’utilizzo della scrittura. Siccome molti indonesiano sono analfabeti, il governo di Jakarta ha stabilito un metodo alternativo: aprendo un buco nella scheda con un chiodi. Questo, inoltre, facilita la fase di spoglio: le schede sono alzate in modo che i testimoni presenti possano vedere la luce attraversare il foro e quindi confermare il voto avvenuto.

Secondo esperti statunitensi, Cina e Usa percepiscono l’Indonesia come uno swing state. La crescente forza economica e l’export di carbone e nichel hanno portato all’avvicinamento con Pechino. Rapporto che Washington spera di fiaccare quando il nuovo Presidente prenderà il comando del Paese.

Chi sono i tre candidati per il 2024

Widodo, dopo due mandati quinquennali, deve rinunciare al soglio presidenziale. A proporsi come suoi successori sono tre politici ben navigati. Ormai onnipresenti sui cartelloni pubblicitari e sui social media, gli stessi indonesiani si riferiscono a loro con semplici numeri. «Voterai per 1, 2 o 3?».

indonesia-election-explainer-03-bgfm-superJumbo
I tre candidati presidenziali dopo un dibattito nel dicembre 2023. Da sinistra: Ganjar Pranowo, Prabowo Subianto eAnies Baswedan

Il favorito è Prawobo Subianto, attuale ministro della Difesa. Forte del tacito sostegno di Widodo, si presenta come suo successore naturale. Non è un caso, data la popolarità del Presidente uscente, che i sondaggi lo diano come favorito. I suoi consensi si aggirerebbero intorno al 46%. Non mancano però le ombre. Subianto operò come generale sotto il dittatore Suharto, di cui sposò una figlia. Ed è accusato di varie violazioni di diritti umani, che avrebbe compiuto proprio nel trentennale periodo di servizio. Un passato che però non sembra destinato a frenare il suo successo, anche per una questione meramente anagrafica. Essendo così tanti i cittadini giovani, pochi hanno presente con chiarezza i suoi trascorsi militari al servizio del totalitarismo.

Primo degli inseguitori è Anies Baswedan. L’ex governatore di Giacarta ha puntato molto sull’elettorato giovanile, riuscendo ad accattivarsi quella fetta della Gen Z che va matta per il genere musicale K-Pop. Sfruttando i social media, soprattutto TikTok, Baswedan è spesso comparso in dirette live in cui – in pieno stile da stella del K-Pop – ha parlato liberamente della sua vita amorosa e dei suoi hobby. Ma ovviamente non basta. È molto ben visto, soprattutto dai cittadini della capitale, per il miglioramento del trasporto pubblico e per la gestione della pandemia di coronavirus. Unico neo? Alcuni precedenti legami con le frange islamiche più estreme del paese, che lo costringono a poco più del 20% di favore nazionale.

indonesia-election-mania-04-fqlh-superJumbo
Un evento elettorale dell’Indonesian Democratic Party of Struggle nel maggio 1999. Alcuni partecipanti alla manifestazione indossavano costumi tradizionali del teatro indonesiano

Da ultimo l’attuale governatore di Giava Centrale, Ganjar Pranowo. Descritto comela versione light di Joko Widodo, è il candidato prescelto dal suo Indonesian Democratic Party of Struggle (in italiano ‘Partito di Lotta’). L’enorme vantaggio di Subianto nei sondaggi non è però ancora una sentenza definitiva. Sia per la possibilità di un futuro ballottaggio, che riaprirebbe le porte verso la Presidenza. Sia perché circa il 13% degli aventi diritto è classificato come indeciso. Il che rende complesso fare previsioni accurate.

La democrazia come festa: Election Party

Le fasi in preparazione alle elezioni indonesiane sono uno spettacolo. Nel vero senso del termine. Sono numerosissimi i comizi (rallies) cui partecipano migliaia di persone. Durante questi eventi, è possibile partecipare a incontri in cui viene spiegata la procedura elettorale e vengono presentati i programmi dei candidati. Per i giovani che non hanno mai votato è possibile fare anche esercizio pratico: una serie di cabine elettorale di prova permettono loro di simulare l’atto che compiranno il 14 febbraio.

indonesia- elezione rally
L’ultimo rally politico prima delle elezioni di mercoledì 14, tenuto sabato 10 febbraio a Jakarta

A tutto questo si aggiunge il fatto che il giorno delle elezioni sia, come già detto, festa nazionale. O, per dirla in indonesiano, Pesta Demokrasi o Festa della Democrazia. I seggi sono decorati con palloncini colorati, fiori e ghirlande. Gli stessi scrutinatori spesso e volentieri si travestono come nella settimana di Carnevale: si vedono Spider-Man, Batman, Thor e molti altri supereroi. Una vera e propria celebrazione dei procedimenti democratici che culmina con l’attesa comune dei risultati dopo la chiusura delle urne.

indonesia-election-mania-03-fqlh-superJumbo
Gli stessi scrutinatori spesso e volentieri si travestono come nella settimana di Carnevale

Atteggiamenti che in Occidente possono suonare strani. Ma che vanno inseriti in un contesto che ha sofferto la dittatura di Suharto da metà anni Sessanta fino al 1998. L’attaccamento al potere popolare in Indonesia è radicato. L’affluenza media negli ultimi 25 anni si è aggirata intorno al 75% degli adulti, con una vetta dell’80% nel 2019. Questo perché, come dicono molti cittadini, «sono tutte opportunità per contribuire a cambiare l’Indonesia per il meglio». Un attaccamento che a volte arriva fino all’ossessione. Basti pensare ai numerosi candidati che hanno sofferto problemi di salute mentale non indifferenti una volta appreso della sconfitta elettorale.

L’aiuto dell’informazione indipendente

Nel periodo di avvicinamento alle elezioni, è fondamentale tutto quell’apparato mediatico responsabile dell’informazione. Un ambito che a Jakarta non gode certo di buona stima, essendo che molte testate sono di proprietà di tycoon che sponsorizzano precisi rappresentati politici. Questo non ha però impedito i giovani indonesiani di cercare alternative.

Soprattutto in quelle organizzazioni indipendenti che si propongono di raccontare ciò che accade senza alcun filtro di preferenze personali. I mezzi sono i più svariati. Siti web, come Bijak Memilih (letteralmente ‘scegli saggiamente’). Ma anche video di TikTok in cui ogni candidato è associato a una canzone di Taylor Swift. O trovate ancor più geniali: come il font di Spotify Wrapped usato per descrivere le statistiche sulla corruzione interna. Metodi innovativi che hanno come target primario i nuovi elettori.

Nella giornata di mercoledì tutto questo si concretizzerà in una scelta. Anzi, in decine di milioni di scelte. Per permettere le quali, oltre 6 milioni di operatori hanno lavorato per il trasferimento delle schede in ognuna delle 10mila isolette abitate del Paese. Chi via nave, chi in elicottero o in motocicletta. E chi a cavallo.

-election-explainer-04-bgfm-superJumbo
Alcun funzionari elettorali trasportano il materiale per le urne nella provincia di Lampung
Una democrazia troppo giovane

Nonostante i grandi avanzamenti degli ultimi anni, l’Indonesia presenta enormi problematiche nel sistema democratico. A partire da una tendenza ‘dinastica’. Joko Widodo, pur avendo rinunciato a violare la Costituzione per assumere un terzo mandato, sta comunque sponsorizzando fortemente la vice presidenza del figlio. Una tendenza che – aggiunta al successo dell’ex generale dittatoriale Subianto – ha fatto dubitare più di una persona. Quanto durerà la democrazia a Jakarta?

D’altra parte «l’Indonesia è molto nuova a questo sistema politico», ha spiegato uno degli organizzatori dell’Election Party. «Molte persone non sono abituate a votare basandosi sulle loro idee. E scelgono in base a quello che fanno gli altri membri della famiglia». Insomma, non è tutto oro quello che luccica. Ma le campagne elettorali di quest’anno si sono incentrate molto più su proposte e programmi che sulla forza d’immagine del singolo politico. Infrastrutture, welfare, difesa e gli stessi valori democratici tanto cari ai cittadini. Sintomo che il processo di maturazione è in pieno corso.

No Comments Yet

Leave a Reply