In Siria sono almeno 1.700 i morti negli ultimi nove mesi. Le vittime sono state causate dall’offensiva di Assad, coperta dall’aviazione russa, per riconquistare le aree sotto il controllo dei ribelli sostenuti dal governo turco. A riferirlo è il vice coordinatore umanitario delle Nazioni Unite Mark Cutts. Le persone in fuga dalle province di Aleppo e Idlib sono 900mila.
«Se gli altri Paesi non riescono a darci garanzie, dovremo farci carico da soli delle nostre preoccupazioni di sicurezza. È solo una questione di tempo prima che iniziamo un’altra operazione a Idlib, nel nord-ovest della Siria», ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, parlando al gruppo parlamentare del suo partito politico conservatore turco Akp ad Ankara.
Dall’altra parte, la Russia «continuerà ad avere contatti con la Turchia per prevenire un’escalation a Idlib evitando lo scenario peggiore», ha sottolineato il portavoce del Cremlino di Mosca, Dmitry Sergeyevich Peskov.
Lo scontro tra i ribelli siriani appoggiati da Erdogan e le forze militari di Assad supportate dal governo di Putin, rischia di far aumentare ancora il numero dei profughi sul confine turco-siriano. L’obiettivo è la conquista della regione nord occidentale del Paese e la situazione si è aggravata quando le forze del regime di Assad si sono ripresi Saraqib, una cittadina della provincia di Idlib sotto il controllo dei ribelli.
La decisione di liberare Saraqib, considerata un punto strategico che collega Aleppo e il resto della nazione siriana, è stata interpretata dai ribelli e il presidente turco, come un grave affronto. Erdogan così, ha accusato la Russia di favoreggiare gli attacchi di Assad senza rispettare la zona demilitarizzata del territorio di Idlib.
Stando agli accordi del 2018, Idlib sarebbe dovuta essere una zona cuscinetto di sicurezza, nella quale fermare ogni tipo di combattimento. Dopo la presa di Saraqib però Erdogan ha intensificato le sue truppe e i convogli militari minacciando di rispondere se i suoi posti di osservazione a Idlib fossero messi in pericolo.