Russia, Prigozhin: «Non volevamo rovesciare Putin, ma solo salvare la Wagner»

Il capo della Wagner, Yevgeny Prigozhin, ha postato un audio di 11 minuti in cui dà la sua versione di quanto avvenuto negli ultimi giorni in Russia. La Wagner avrebbe dato vita alla sua marcia verso Mosca per «esprimere una protesta» e «non per rovesciare il governo del Paese». Intanto, il leader del Gruppo resta sotto inchiesta e nessuno sa dove si sia nascosto. Secondo dei media bielorussi, sarebbe stato visto al Green City Hotel di Minsk.

Nonostante gli eventi degli ultimi giorni, la sede della Wagner a San Pietroburgo continua a operare normalmente, mentre in Bielorussia si preparano a costruire campi che ospiteranno 8 mila combattenti del Gruppo.

Il Gruppo Wagner si ferma

I militari del Gruppo Wagner se ne sono andati da Rostov tra gli applausi, dopo che avevano occupato la città e marciato sul territorio russo fino a 200 chilometri da Mosca senza incontrare alcuna resistenza. In Russia il 24 giugno è stato un giorno di scontri. Almeno 15 i soldati russi morti e diverse le esplosioni registrate.

Quando ormai sembrava che la guerra civile fosse scoppiata, in serata è arrivata la notizia che i mercenari si sarebbero spostati verso sud per evitare spargimento di sangue russo, da una parte e dall’altra. Il Cremlino ha fatto sapere che non ci saranno azioni penali contro la milizia Wagner. Prigozhin ha accettato di lasciare la Russia e di andare in Bielorussia, anche se subito dopo si sono perse le sue tracce. A mediare tra Vladimir Putin e il Gruppo è stato il presidente bielorusso, Alexander Lukashenko.

Una giornata di fuoco: che cosa è successo il 24 giugno

«Mosca si prepara all’assedio. La città è praticamente blindata e isolata dalle forze militari e di polizia, con check point quasi a ogni incrocio», così diceva l’intelligence ucraina, che stava monitorando la situazione in Russia e sul proprio territorio. Prigozhin, capo della milizia mercenaria russaGruppo Wagner“, ha lanciato ufficialmente la sfida al Cremlino dicendo che le sue truppe erano pronte a marciare sulla capitale.

Lo scontro

Dopo aver accusato verbalmente i vertici militari russi e il ministro della Difesa Sergei Shoigu di aver bombardato i suoi miliziani, Prigozhin ha iniziato la mattina del 24 giugno il suo attacco. «Siamo in 25.000», ha detto, invitando i soldati e tutti i russi a unirsi a loro, a non opporre resistenza a quello che ha definito «non un colpo di stato militare, ma una marcia della giustizia». Le truppe di Wagner hanno occupato Rostov, la città russa vicina al confine ucraino, dove è iniziato lo scontro. Subito dopo si sono messe in cammino verso Mosca, seminando distruzione al proprio passaggio.

Il gruppo Wagner a Rostov
Mosca pronta all’attacco

Intanto, dalla capitale russa hanno richiamato tutto l’equipaggiamento militare che era rimasto nelle riserve e nelle zone di confine per il conflitto in corso. La Piazza Rossa, il Mausoleo di Lenin, il Cremlino e la necropoli vicina sono stati chiusi ai visitatori. In tutto il Paese sono state diramate misure antiterrorismo. Il presidente russo Vladimir Putin ha parlato alla nazione: «Ci hanno pugnalato alle spalle, ma difenderemo il nostro popolo e il nostro Stato da qualsiasi tradimento. I responsabili saranno puniti».

Le reazioni

«La debolezza della Russia è evidente. È debolezza su vasta scala. Più a lungo la Russia mantiene le sue truppe e i mercenari sulla nostra terra, più caos, dolore e problemi avrà in seguito», questo il primo intervento a caldo del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.

A schierarsi subito dalla parte di Putin è stato il leader ceceno Ramzan Kadyrov, che ha subito inviato le proprie truppe verso le zone di tensione. L’Unione Europea, invece, inizialmente è rimasta cauta, in attesa di vedere lo sviluppo della situazione.

Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha detto che al momento non c’è pericolo per i circa 5.600 italiani che vivono in Russia, ma che sono invitati tutti a un atteggiamento di prudenza.

Elisa Campisi

SONO GIORNALISTA PRATICANTE PER MASTERX. MI INTERESSO DI POLITICA, ESTERI, AMBIENTE E QUESTIONI DI GENERE. SONO LAUREATA AL DAMS (DISCIPLINE DELL’ARTE DELLA MUSICA E DELLO SPETTACOLO), TELEVISIONE E NUOVI MEDIA. HO STUDIATO DRAMMATURGIA E SCENEGGIATURA, CONSEGUENDO IL DIPLOMA TRIENNALE ALLA CIVICA SCUOLA DI TEATRO PAOLO GRASSI.

No Comments Yet

Leave a Reply