Bruxelles ha deciso: l’Europa è donna

Dopo tre vertici in un mese e tre giorni di trattative, Bruxelles ha deciso: saranno due donne a guidare l’Europa per i prossimi cinque anni.

La francese Christine Lagard succederà a Mario Draghi alla guida della Bce, mentre la tedesca Ursula von der Leyen guiderà la Commissione europea dopo Jean-Claude Juncker. Due donne di ferro per la prima volta siederanno, dunque, sul trono d’Europa.

Insieme a loro sono stati nominati il liberale belga Charles Michel alla guida del Consiglio europeo e il socialista spagnolo Josep Borrell per il ruolo di Alto Rappresentante per la Politica estera e di Sicurezza. Neo eletto presidente del Parlamento europeo è David Sassoli, candidato ufficiale dei Socialisti e democratici sostenuto anche dal Ppe.

Ma chi sono le neo elette?

 

Christine Lagard

Christine Lagard, classe 1956, avvocato, è la donna delle conquiste femminili. Ha lavorato per anni negli Stati Uniti dove ha ricoperto il ruolo di presidente del consiglio d’Amministrazione della law firm di Chicago Backer & McKenzie. È stata prima ministro per il Commercio Estero con il presidente Jacques Chirac e poi dell’Economia tra il 2007 e il 2011, nel governo Sarkozy, toccando con mano la profonda crisi finanziaria di quegli anni. Nel 2011 ha ottenuto la poltrona del Fondo monetario internazionale – prima donna nella storia – dopo lo scandalo sessuale che aveva coinvolto l’allora presidente Dominique Strauss Kahn. Proprio per Fmi era stata riconfermata fino al 2021, apprezzata soprattutto per aver messo in luce tematiche sociali. Ma non appena il suo nome è stato comunicato a Bruxelles, l’avvocato ha deciso di sospendersi anticipatamente dall’incarico. Se dovesse essere eletta, al suo posto, un’altra donna, la Troika sarà tutta femminile.

Ex campionessa di nuoto, vegetariana, chioma bianca e immancabile tailleur, fa parte della famiglia politica dei neogollisti. Madre di due figli, ha sposato Xavier Giocanti, uomo d’affari francese.

Unica macchia sul suo curriculum ha a che fare con l’affare Tapie, nel quale fu coinvolta non per responsabilità diretta ma per “negligenza”, sebbene non sia mai stata applicata la pena e si sia sempre dichiarata colpevole. Bernard Tapie, uomo d’affari ed ex ministro, aveva un contenzioso con il governo francese per la vendita forzata di Adidas al Credit Lyonnais. Aveva ricevuto dallo Stato francese un indennizzo di 404 milioni di euro in seguito alla decisione di un arbitro extragiudiziale, che aveva ricevuto il compito proprio da Lagarde.

 

Ursula von der Leyn

Ursula von der Leyn, classe 1958, cristiano-democratica, alleata della cancelliera Merkel. È stata ministro della Famiglia tra il 2003 e il 2009, periodo durante il quale si è battuta per migliorare le condizioni delle mamme lavoratrici grazie a un sistema più efficiente di asili nido. Proprio lei che, dopo una laurea in Economia conseguita a Göttingen e Münster, e una in Medicina presso l’università di Hannover, ha avuto sette figli. Nella legislatura successiva, da responsabile del Lavoro si è battuta in difesa delle donne, soprattutto per l’introduzione delle quote. Dal 2013 è stata la prima donna a ricoprire la carica di ministro della Difesa, battendosi, anche in questo caso, per ottenere condizioni più agevoli per le soldatesse mamme.

Figlia di Ernst Albrecht, politico della Cdu, parla fluentemente tre lingue e dicono sia anche un’abile cavallerizza.

 

 

Le altre donne del Parlamento Europeo

Se nel 1979, con le prime elezioni dirette, nel Parlamento europeo solo il 15,2% dei posti era occupato da donne, la situazione è andata migliorando nel corso del tempo. Alle elezioni del 2014 la percentuale di quote rosa ha raggiunto il 36,4% dei seggi.

Dopo le europee di maggio ben 11 Stati hanno imposto liste elettorali bilanciate tra rappresentanza maschile e femminile: Belgio, Francia, Slovenia, Spagna, Portogallo, Polonia, Romania, Croazia, Grecia e Lussemburgo.

La percentuale di rappresentanza femminile, tuttavia, è ancora lontana dalle proporzioni reali della popolazione europea.

 

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