Elezioni in Israele, Netanyahu vince, ma non ha la maggioranza

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Situazione ancora in stallo per la politica di Gerusalemme. Le nuove elezioni in Israele di martedì 23 marzo 2021 – le quarte in meno di due anni – confermano il Likud di Benjamin Netanyahu come primo partito del paese, ma non ottiene una maggioranza netta. Si profila quindi il rischio di dover ritornare ancora al voto.

Promosso Netanyhau, ma non a pieni voti

Gli exit poll non sbagliavano. Dai risultati definitivi, diffusi dalla Commissione elettorale centrale di Israele, ha diffuso i risultati definitivi, non è emersa una maggioranza chiara e nessuna coalizione appare, per il momento, avere i numeri – 61 seggi su 120 – per formare il governo.

Non bastano i 30 deputati, ottenuti dal primo ministro della destra nazionalista Benajamin Netanyahu, che guida il paese dal 2009. Magri i risultati della sua coalizione, che si ferma a 52 voti. I partiti ultraortodossi Shas  e Giudaismo Unito nella Torah, guadagnano rispettivamente solo 9 e 7 seggi. L’ultradestra di Sionismo religioso, 6.

Il voto, secondo gli oppositori, avrebbe dovuto bocciare la gestione, da parte del leader di Likud, dei rapporti con la Palestina, la sua condotta non trasparente, più volte tacciata di corruzione e i suoi rapporti controversi con la magistratura. Ma questi argomenti non sembrano aver funzionato. Probabilmente superati dall’efficiente gestione delle campagne di vaccinazione di Netanyahu e dagli accordi conclusi nel panorama internazionale, per esempio il Patto di Abramo con Bahrein e Stati Uniti.

Gli sfidanti non brillano

Lo sfidante, l’ex giornalista, Yair Lapid, che raccoglie le correnti più moderate e centriste del parlamento israeliano con il partito Yesh Atid, ha conquistato solo 17 seggi. In totale la sua coalizione dovrebbe raggiungere i 57 deputati, contando anche i rappresentanti della Lista Araba Unita.

Non brillano nemmeno gli indipendenti A destra non si impone nemmeno Yamina, con soli 7 seggi. Il partito islamista arabo Ra’am, che ha scelto di non schierarsi con Lapid, ne ha ottenuti 4.

Attesa per mercoledì 31 marzo 2021, la presentazione dei risultati al presidente Reuven Rivlin che aprirà le consultazioni per provare a risolvere l’impasse e formare il nuovo governo. Si fa strada intanto il timore di dover votare, in breve, una quinta volta.

 

Giorgia Colucci

Classe 1998, vivo tra Varese e Milano, ma mi appassiona il mondo. Curiosa su tutto, scrivo di ambiente, di diritti e di casa mia su Il Fatto Quotidiano.it. Oltre a collaborare con Master X, parlo di rock ai microfoni di Radio IULM e di Europa a quelli di Europhonica. Per non farmi mancare niente, anche di cinema su Recencinema.it. Nel 2018 ho pubblicato "Vorrei mettere il mondo in carta", una raccolta di poesie per I Quaderni del bardo Edizioni

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