Elezioni in Finlandia: Alexander Stubb tra Nato ed Europa

Neutralità. Un valore che la Finlandia ha sempre perseguito, anche durante gli anni della Guerra Fredda. Ma dallo scoppio del conflitto in Ucraina, i sentimenti del Paese sono cambiati. Con 1335 chilometri di confine condiviso, la Russia di Putin è diventata una vicina scomoda. E il 4 aprile 2023 la Finlandia ha deciso di aderire alla Nato. Da questo momento, la nazione ha acquisito un peso geopolitico non indifferente, sia nello scenario europeo che in quello mondiale. Per questa ragione, il trionfo di Alexander Stubb, nelle elezioni presidenziali di domenica 11 febbraio, è stato oggetto di osservazione da parte dell’Europa e dei membri dell’alleanza atlantica.

L’elezione e il ruolo del presidente

Con lo scrutinio al 96,6%, il candidato della Lega Verde, Pekka Haavisto, ha ottenuto il 48,3% dei voti, contro il 51,7% del candidato di centro-destra Stubb.
Contestualizzando il ruolo del neoeletto presidente, la Finlandia è una Repubblica Parlamentare in cui il Capo dello Stato, votato ogni sei anni, dirige la politica estera ed è il comandante in capo delle forze armate. Dunque, il ruolo che Stubb avrà nella gestione delle alleanze e nella policy che applicherà nei confronti di Mosca, sarà di fondamentale importanza per l’equilibrio europeo.
Seppur con qualche differenza dal punto di vista della politica interna, entrambi i candidati alle presidenziali finlandesi avevano fortemente supportato l’accesso del paese nella Nato ed espresso forti dichiarazioni nei confronti dell’aggressività russa. Un atteggiamento diverso da quello dell’attuale Presidente detto “il sussurratore di Putin” per la sua vicinanza con il leader russo.

Nato ed Europa: il ruolo della Finlandia

Il compito che Alexander Stubb ha accettato di onorare è, quindi, molto complesso. Da una parte ha il dovere di proteggere la sicurezza della sua nazione e, dall’altra, in quanto membro Nato, ha il compito di dover mantenere una linea dura contro la Russia. Bilanciare le due cose risulta molto complicato per il Paese, considerando i cyberattacchi e i sabotaggi alle condutture di gas che hanno seguito l’annuncio dell’ingresso della Finlandia nell’alleanza atlantica. Nonostante ciò, Stubb per il momento ha mantenuto una posizione ferma annunciando di voler irrobustire il ruolo militare del suo Paese nella Nato. Inoltre, ha anche ipotizzato il posizionamento di armi nucleari sul suolo finlandese, ma per il momento la Costituzione non lo permette.
Un’altra criticità a cui dovrà far fronte il neoeletto presidente è l’immigrazione, in particolare il gran numero di richiedenti asilo provenienti dalla Russia, dopo lo scoppio della guerra. Probabilmente, anche questa fa parte delle cosiddette “contromisure” che il governo di Putin ha adottato in protesta all’adesione del paese nella Nato. Definiti “armi umane” dai politici finlandesi, l’Europa si è detta preoccupata di quest’ondata migratoria, il cui obiettivo è verosimilmente quello di destabilizzare i governi europei alimentando la discordia in un ambito diviso come la gestione dell’immigrazione. Inoltre, questa preoccupazione va analizzata in un quadro più ampio. Ovvero, un’Europa che è sempre più spostata a destra. Infatti, con qualche eccezione come la Francia, dove però i partiti di sinistra raccolgono consensi ai minimi, se si votasse domani per il Parlamento Europeo in nove paesi su 27 vincerebbero i conservatori.

 

Vittoria Giulia Fassola

Classe 2001. Ligure e anche un po' francese. Laureata in International Relations and Global Affairs, all'Università Cattolica di Milano. Mi interesso di politica estera e di tutto ciò che penso valga la pena di raccontare. Il mio obiettivo? Diventare giornalista televisiva.

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