Il centrodestra trionfa in Grecia. Nea Demokratia, partito conservatore del premier uscente Kyriakos Mītsotakīs, ha infatti ottenuto il 40,79%. Il distacco con Syriza, la principale formazione di opposizione guidata dall’ex Primo Ministro Alexis Tsipras, è di oltre 20 punti. L’exploit di Mītsotakīs non è però bastato per garantire una maggioranza autonoma al suo partito, fermatosi a 5 seggi da quota 151. Né il premier né i partiti di opposizione sembrano disposti a scendere a patti. Si preannunciano quindi nuove elezioni a breve.
«I dati delle urne sono chiari: il messaggio è che Nea Dimokratia è autonoma – ha dichiarato Mītsotakīs, spiegando che – il sistema proporzionale porta a vicoli ciechi». «Alle prossime elezioni dimostreremo che quello che hanno voluto i cittadini, l’autosufficienza di Nea Dimokratia, verrà confermata matematicamente».
Η ελπίδα νίκησε την απαισιοδοξία και η ενότητα τον διχασμό. Είμαι υπερήφανος, είμαι και συγκινημένος, καθώς αισθάνομαι πολύ βαριά την ευθύνη που εναποθέτει στους ώμους μου ένα τόσο εντυπωσιακό ποσοστό. Δεσμεύομαι ότι θα εργαστώ ακόμα πιο σκληρά για να τιμήσω την εμπιστοσύνη σας. pic.twitter.com/Wz7U1vpPSL
— Kyriakos Mitsotakis (@kmitsotakis) May 21, 2023
Le percentuali dei partiti
Nea Demokratia è sicuramente il partito vincitore di queste elezioni con il 40.79%. Il Premier veniva dato in calo rispetto alle ultime elezioni e invece ha ottenuto il miglior risultato per i conservatori dal 2007. Il sistema elettorale proporzionale ha attribuito a ND 146 seggi, appena 5 meno della maggioranza. Molto più staccato è Syriza che si è fermato al 20.07%. Per il partito di Tsipras 71 seggi in Parlamento e una perdita di oltre 10 punti percentuali. Terza posizione per il Pasok, movimento di centrosinistra, in crescita rispetto al 2019. Dall’8.10% delle ultime elezioni, l’aumento è stato dei oltre il 3% e i seggi saranno 41. Anche i comunisti del KKE vengono favoriti dal calo di Syriza: dal 5.30% passano al 7.23%. Gli ultimi a superare la soglia di sbarramento del 3% sono i conservatori di Elliniki Lysi che ottengono il 4.45% e 16 scranni.
Gli errori dei sondaggi
Il risultato finale ha colto alla sprovvista tutti i sondaggisti. Alla vigilia del voto il distacco stimato fra Nea Demokratia e Syriza era di circa 7 punti, ben lontano dai 20 effettivi. Secondo la media di Politico Poll of Polls, il partito di Mītsotakīs era stimato in calo al 36%. Seppur anch’essa in calo rispetto al 2019, la formazione di Tsipras veniva sondata attorno al 29%, non troppo lontana dal premier uscente. Syriza è invece crollata nelle urne, superando di poco la soglia psicologica del 20%. In linea invece le previsioni sui partiti minori, tranne che per MeRA25. Il partito dell’ex ministro dell’economia del governo Tsipras, Gianīs Varoufakīs, non è infatti riuscito a superare lo sbarramento.
A giugno nuove elezioni
Nonostante il risultato storico di Nea Demokratia, la legge elettorale proporzionale costringerà la Grecia a tornare alle urne. Sia Mītsotakīs che gli altri leader hanno infatti escluso la possibilità di alleanze in Parlamento. «Ci stiamo dirigendo verso nuove elezioni (…) il prima possibile», ha dichiarato il premier durante un incontro con il presidente della Repubblica, Katerina Sakellaropoulou. La data potrebbe essere quella di domenica 25 giugno o, al più tardi, il 2 luglio. Le nuove elezioni verranno celebrate con una nuova legge elettorale approvata dal governo di Mītsotakīs che assegnerà un premio di maggioranza in grado di garantire governabilità. Se dovesse mantenere le percentuali di questa domenica, il premier si avvierebbe quindi a guidare il suo secondo esecutivo.