773 milioni di indirizzi web, oltre 22 milioni di password. Questo il bilancio di quello che è a tutti gli effetti un cyber-furto tra i più grossi della storia. A rivelarlo è il ricercatore informatico ed esperto di cybersecurity Tony Hunt, che attraverso il proprio sito Have i been Pwend ha esposto le caratteristiche dell’archivio online #collection1, una sorta di elenco che riporta un’enorme quantità di materiale hackerato, una montagna di dati pari circa a un terabyte.
I numeri riportati da Hunt sono stati “ripuliti” da file inutilizzabili e doppioni. I primi resoconti parlavano infatti di cifre ben più elevate, circa 2,7 miliardi di indirizzi mail che risultano essere l’unione di diversi elenchi minori pubblicati in rete.
Il rischio di cui si parla nelle ultime ore è che salti fuori un software utile ai cybercriminali, un maxi elenco di indirizzi e password utilizzato per azioni phising e furto di identità digitali su larga scala. Per verificare l’eventuale sottrazione della mail personale e delle proprie credenziali, si può andare sempre su sito dello stesso Hunt, digitare la propria mail nella barra di ricerca e verificare se sia parte o meno di qualche pastebin, le cosiddette lavagne bianche sulle quale vengono pubblicate le prove delle incursioni da parte degli Anonymus.
Sul sito è possibile tutelarsi dal cyber-furto anche attraverso l’accertamento dell’incolumità delle proprie password, alle quali è consigliabile aggiungere un ulteriore livello di sicurezza. La prevenzione è applicabile anche alla casella di posta personale, attraverso l’inserimento di una doppia autenticazione per effettuare l’accesso.
Per quanto riguarda il rischio spam sarebbe consigliabile evitare di aprire qualunque mail di dubbio contenuto; a quel punto basterebbe un semplice click a dare il là ad un immediato processo di hackeraggio. Resta da attendere nelle prossime ore i bilanci e gli eventuali danni causati dal cyber-furto che sta coinvolgendo utenti di ogni parte del globo.