La Corea del Nord ha effettuato il lancio di un nuovo missile intercontinentale. Kim Jong-Un ha così dimostrato al mondo di poter colpire gli Stati Uniti. Secondo i dati, il missile ha volato per 53 minuti e percorso 250km, prima di cadere nel Mar del Giappone. La sua gittata, però, sarebbe di 13mila km, in grado quindi di colpire gli USA da San Francisco fino a New York.
La tv del regime di Kim Jong Un ha dato l’annuncio del test con una programmazione speciale. Questo il messaggio letto da Ri Chung-hee, presentatrice di fiducia di Kim per eventi straordinari: «Lo diciamo al mondo con orgoglio, la Repubblica Popolare Democratica di Corea è uno Stato nucleare».
Immediata la reazione da parte degli Stati Uniti, per bocca di James Mattis, capo del Pentagono: «Francamente questo è andato più in alto di tutti gli altri che avevano lanciato. La volontà nordcoreana è quella di poter colpire ovunque, e rappresentare una minaccia per il mondo intero». Prudente il commento di Donald Trump: «Ce ne occuperemo».
Il test effettuato è il primo dallo scorso 15 settembre, dopo un periodo di inattività di 75 giorni. Pausa che aveva fatto pensare ad una Corea del Nord più propensa al dialogo. Altre ipotesi, invece, parlavano di difficoltà tecniche o contrasti interni. Tutto smentito dall’ennesimo test che riporta Pyongyang al centro dell’attenzione.