Hai 16 anni, vivi in Corea del Nord e decidi di guardare una serie tv della Corea del Sud. Un’azione che sembra innocua, ma che è costata una condanna di 12 anni di lavori forzati a due ragazzi.
Immaginate di svegliarvi una mattina e decidere di guardare una serie tv americana, spagnola, turca, una qualsiasi. È un’immagine che non fatichiamo a crearci in mente, è un’azione che facciamo nella nostra quotidianità. Ora invece immaginate dei poliziotti che vi ammanettano perché avete guardato quella serie tv. Questa è sicuramente un’immagine che fatichiamo a crearci, distopica.
Eppure, questo mondo che per noi è distopico, esiste, in Corea del Nord.
Veleno pericoloso
Sono molte le regole e restrizioni che Kim Jong Un ha imposto nel paese che governa. Tra le più assurde troviamo una sorta di dichiarazione di guerra verso qualsiasi influenza straniera definita “veleno pericoloso”. Ai cittadini è vietato avere il nome del loro leader: se un bambino è stato chiamato Kim Jong Un prima della sua elezione, un decreto ufficiale obbliga i genitori a cambiare urgentemente il nome del proprio figlio.
Sono solo 28 i tagli di capelli ammessi, con gravi sanzioni per coloro che scelgono acconciature fuori dalla lista. Vietati i piercing, e i anche i jeans, soprattutto se attillati, perché incarnano “l’imperialismo mondiale” e sono di produzione occidentale. Permessi ai turisti, a meno che non stiano andando a visitare un memoriale di Kim II-Sung e Kim Jong II. Fu anche vietato ridere, celebrare compleanni o funerali nel giorno del decimo anniversario della morte del padre di Kim Jong Un.
Oltre il ridicolo
I nordcoreani non possono scegliere da soli il proprio mestiere. Lo Stato glielo indicherà in base al ceto sociale della persona e a quali sono le professioni necessarie in un preciso momento storico.
Vietato il sesso tra adolescenti, i rapporti sono definiti “sovversivi”, risultato della “decadente influenza capitalistica”. Genitori e insegnanti devono vigilare i ragazzi. Ma nelle scuole non ci sono corsi di educazione sessuale.
Metodi totalitari
Ma oltre a questo, la Corea del Nord non ammette l’entrata di informazioni esterne, né la diffusione all’esterno di quelle interne. Blocchi di internet, la Corea del Nord ha infatti la propria rete Internet Kwangmyong, alla quale si può accedere con delle limitazioni, e divieto di fruire di materiali multimediali come film, serie tv, canzoni originarie della Corea del Sud, degli Stati Uniti e del Giappone. La musica straniera, il K-pop sud coreano e la vecchia musica nordcoreana sono vietate, autorizzata invece la nuova musica dello Stato che glorifica la dinastia Kim.
E se te, ipotetico ragazzo nordcoreano, sei colto in flagrante ad ascoltare musica o vedere film stranieri, o peggio, a importarli, la pena è molto seria. In passato i minori condannati per questi due reati venivano mandati nei campi di lavoro minorile, ora la pena è decisamente più seria. Si parla di circa 15 anni in campi di internamento e rieducazione, e, dal 2020 Pyongyang ha promulgato una legge per punire questi “reati” con la pena di morte.
Il caso
Ma questi ipotetici ragazzi coreani non sono per nulla ipotetici: hanno volti, nomi e cognomi precisi e sulla bocca di tutti nel Paese. È ciò che è successo a due ragazzi di 16 anni, condannati a 12 anni di lavori forzati per aver visto K-drama, serie tv sudcoreane che raccontano storie drammatiche o romantiche destinate agli adolescenti.
North Korea: Rare footage shows teens sentenced to hard labour over K-drama https://t.co/9bOeEGhYgf
— BBC News (World) (@BBCWorld) January 18, 2024
Una falla nel sistema di non uscita delle informazioni riguardo ciò che accade in Corea del Nord, ha portato alla diffusione di un video da parte della BBC, fornitogli dal South and North Development (Sand), un istituto di ricerca che lavora con i disertori del Nord. Nel filmato i due ragazzi vengono mostrati ammanettati in uno stadio all’aperto di fronte a centinaia di altri studenti mentre vengono rimproverati da alcuni agenti. “Non avete riflettuto profondamente sui vostri errori”, recriminano gli agenti.
Educazione ideologica
Un video girato per diffondere l’educazione ideologica e avvertire i cittadini di non guardare quelle che vengono definite “registrazioni decadenti”. Secondo lo Stato, i due, nonostante abbiano solo 16 anni, si sono “rovinati il futuro”, c’è chi afferma che “la cultura marcia del regime fantoccio si è ormai diffusa anche tra gli adolescenti”.
In seguito a questo avvenimento, la BBC ha anche riportato una serie di dichiarazioni di disertori. Uno di loro afferma di essere stato costretto a guardare l’esecuzione di un ragazzo di 22 anni accusato di ascoltare musica sudcoreana e aver condiviso film.
K-drama e K-pop
Choi Kyong-hui, CEO di Sand, ritiene che il K-drama e K-pop siano percepite come un pericolo per l’ideologia monolitica “L’ammirazione per la società sudcoreana può presto portare a un indebolimento del sistema… Ciò va contro l’ideologia monolitica che spinge i nordcoreani a venerare la famiglia Kim”.
Ad essere al centro dei problemi sono proprio le produzioni sudcoreane, che riescono a entrare nel Nord tramite la Cina. “Se vieni sorpreso a guardare un dramma americano, puoi farla franca con una mazzetta, ma se guardi un dramma coreano, ti sparano“, ha detto un disertore alla BBC Coreana. “In Corea del Nord apprendiamo che la Corea del Sud vive molto peggio di noi, ma quando guardi i drammi sudcoreani, è un mondo completamente diverso. Sembra che le autorità nordcoreane siano diffidenti nei confronti di questo. Per i nordcoreani, i drammi coreani sono una ‘droga’ che li aiuta a dimenticare la loro difficile realtà”.