Le autorità indonesiane hanno ordinato l’evacuazione di massa da una zona a rischio di 10 km di raggio attorno al vulcano Agung, sull’isola di Bali. Un’eruzione violenta è possibile, riferiscono fonti del governo, mentre torrenti di acqua e detriti stanno scendendo dalle pendici del vulcano, alimentati dalla stagione delle piogge. Il vulcano sta eruttando nubi di ceneri bianche e grigie alte fino a 9.000 metri, mentre la lava si sta accumulando nel cratere di Agung. Gli aeroporti della zona sono stati chiusi, lasciando migliaia di turisti a terra: i responsabili prenderanno in esame l’eventuale riapertura dell’aeroporto internazionale di Bali soltanto nella mattinata di domani.
Le autorità hanno affermato che la zona di pericolo interessa 22 villaggi e 40.000 persone hanno già lasciato l’area, intanto sono state distribuite agli abitanti migliaia di maschere protettive. Il portavoce dell’agenzia Sutopo, Purwo Nugroho, ha detto che la colata di fango, cenere vulcanica e acqua potrebbe ingrossarsi ulteriormente nelle prossime ore. Il vulcano, la cui bocca si trova a poco più di 3000 metri sul livello del mare, aveva già cominciato a far sentire i primi segnali di risveglio ad agosto. In ottobre sembrava essersi placato, ma così non è stato. L’ultima eruzione di Agung, nel 1963, causò circa 1600 morti. (AM)