Angela Merkel colpita dai tremori. Di nuovo. L’episodio è avvenuto durante la cerimonia per la nomina del nuovo ministro della Giustizia tedesca Christine Lambrecht. La cancelliera si trovava nel castello di Bellevue, sede del presidente della Repubblica tedesca, quando è stata ripresa dalle telecamere in preda a evidenti tremori in tutto il corpo. Labbra strette, braccia conserte al petto in quello che sembra un tentativo di tenere sotto controllo gli spasmi. Qualcuno le porge un bicchier d’acqua, che lei però rifiuta con un sorriso.
Un dettaglio non casuale. Solo otto giorni fa, il 18 giugno, le era accaduto qualcosa di analogo. La Merkel aveva minimizzato sostenendo che i tremori fossero stati causati da una crisi di disidratazione dovuta al caldo. L’episodio era avvenuto durante l’accoglienza del presidente ucraino Wolodymyr Zelensky nella sua prima visita a Berlino dopo l’elezione. La scena era stata ripresa dalle videocamere di tutto il mondo, e aveva scatenato un’onda di speculazioni e voci confuse sulla salute del capo del governo tedesco, zittite dalla stessa interessata. Nella conferenza stampa organizzata poco dopo la Merkel aveva infatti tranquillizzato i cronisti sostenendo di essersi ripresa dopo qualche bicchiere d’acqua.
Dubbi e preoccupazioni che oggi, dopo il secondo episodio di tremori, si fanno più insistenti. Il suo portavoce ha tentato di tamponare la curiosità, confermando la partenza del capo di stato per il Giappone, dove è in programma il G20 di Osaka. «Tutto avrà luogo come pianificato, la cancelliera sta bene». Una risposta secca, concisa, quella data da Steffen Seibert ai giornalisti tedeschi.
Un leader che soffre in pubblico è sempre un’immagine che sconvolge l’opinione pubblica. Rappresenta lo stato, è il simbolo della forza delle istituzioni. E come tale, non deve essere soggetto a debolezze umane. Forse è questo il motivo che si cela dietro lo sgomento, la curiosità e la preoccupazione delle masse quando la sofferenza di un capo di stato viene catturata dalle telecamere.
Come è accaduto nel luglio dell’anno scorso, quando il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker era apparso barcollante durante un vertice Nato a Bruxelles. A tranquillizzare i giornalisti è stato lo stesso Juncker, che ha raccontato di soffrire di sciatica. La visione del capo della Commissione Ue che a stento si regge sulle proprie gambe aveva anche suscitato voci maligne su un’ipotetica dipendenza da alcol, immediatamente smentita.
Ben più grave quello che è accaduto nel 2014 al presidente del Portogallo Anibal Cavaco Silva. L’uomo si è accasciato durante la cerimonia per la Giornata del Portogallo ed è stato immediatamente sorretto e scortato giù dal palco. Trenta minuti dopo il capo di Stato era poi tornato davanti alle telecamere per concludere il suo discorso davanti alla nazione.
Sorte simile per Silvio Berlusconi. Nel 2006 perse i sensi sul palco davanti ai ragazzi dei circoli della libertà a Montecatini, per chiudere la kermesse organizzata da Dell’Utri. L’ex premier era stato soccorso dal suo team, e poco dopo si era ripreso, rifiutando l’arrivo dell’ambulanza e preferendo recarsi con il suo autista all’ospedale San Raffaele di Milano per dei controlli.
Uno degli episodi di “malori politici” che forse ha sconvolto maggiormente l’opinione pubblica è stato quello di Giulio Andreotti nel salotto domenicale di Paola Perego. Nel pomeriggio di domenica 2 novembre 2008 il senatore Andreotti era seduto su una poltroncina dello studio di “Questa domenica” in attesa di essere intervistato. La prima domanda della conduttrice non ha mai ricevuto risposta, perché Andreotti, volto catatonico e nessuna reazione, non ha proferito parola. Dopo alcuni secondi di silenzio, la Perego ha chiamato la pubblicità. Una scena che è diventata virale soprattutto online, con decine di video ironici.