Trump conferma l’uccisione di Qasim al-Raymi, leader al-Quaeda

Donald Trump conferma ufficialmente la morte di Qasim al-Raymi, il leader di al-Qaeda. Il Governo americano aveva promesso 5 milioni di dollari a qualunque ipotetico informatore. Per chi avesse invece agevolato la sua uccisione, la ricompensa era di 10 milioni di dollari.

Da un comunicato della Casa Bianca si legge: «Per ordine del Presidente, gli Usa hanno concluso un’operazione antiterrorista». Qasim al-Raymi era sospettato di essere la testa pensante dell’attentato nel 2008 contro l’ambasciata di Washington a Sanàa, la capitale dello Yemen riunificato.

«Continueremo a proteggere il popolo americano eliminando i terroristi che cercano di colpirci- ha detto Trump -. Sotto al-Raymi, al-Qaeda ha commesso atti di violenza inconcepibili nella Penisola arabica e ha cercato di condurre molti attacchi contro gli Stati Uniti e le nostre forze».

Chi era Qasim al-Raymi ?

Aveva 41 anni ed era in cima alla lista degli uomini più pericolosi al mondo. Alcuni informatori locali avevano indicato la sua posizione alla Cia lo scorso novembre, per poi farlo uccidere in un raid americano. Al-Raymi si è addestrato nei campi di al-Qaeda in Afghanistan. Accusato di aver pianificato la morte dell’ambasciatore americano in Yemen, è stato in carcere per cinque anni.

Una volta uscito di prigione aveva preso potere all’interno di al-Qaeda che stava combattendo contro l’Isis, il suo rivale. Nel 2009, appare anche in un video con altri tre jihadisti per rilanciare l’immagine del suo gruppo.

 

Gli ultimi due raid americani avrebbero permesso all’Isis di riprendere forza a nord est dell’Iraq. A dirlo è l’inviato speciale Usa James Franklin Jeffrey che in un rapporto presentato all’Onu ha espresso la sua preoccupazione.

 

 

 

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