Non è ancora stata “stampata” e già divide gli economisti. Libra, la moneta virtuale che Facebook vorrebbe lanciare dal prossimo anno è stata criticata da Joseph Stiglitz, Premio Nobel per l’economia nel 2001, che sul sito del Guardian ha messo in dubbio le reali intenzioni di Mark Zuckenberg e della sua multinazionale social. «Libra dovrebbe essere soggetta a tutte le regole di trasparenza imposte nel settore finanziario. Ma così facendo non sarebbe una criptovaluta». Non è la prima volta che Stiglitz interviene sul dibattito delle monete: in passato aveva criticato anche l’euro.
«L’ultima cosa di cui abbiamo bisogno – scrive l’esperto statunitense – è un altro strumento che permetta di coltivare attività illecite». Quello che finora si conosce sul progetto Libra è contenuto in un comunicato stampa pubblicato sulla newsroom di Facebook. Partirà nel 2020 e potrebbe rivoluzionare il mondo delle criptovalute. Parola che subito rimanda a Bitcoin e ad altre monete virtuali. Libra però è stata presentata come stablecoin, ovvero una valuta ancorata una o più valute esistenti (come dollaro ed euro). Questo per evitare fluttuazioni che spaventino soprattutto i cittadini e i meno esperti. Del progetto Libra vi avevamo parlato in questo approfondimento.
Libra: significa fiducia?
Troppo poco per convincere Stiglitz che resta sulla materia economica per criticare il progetto. Se Libra non frutta interessi, si chiede, perché mai un risparmiatore dovrebbe depositare i propri soldi sulla piattaforma e non piuttosto in un istituto tradizionale più sicuro? E ancora: «Avendo fatto tanti passi avanti per impedire l’uso della finanza da parte dei criminali, perché qualcuno dovrebbe approvare uno strumento come Libra semplicemente perché etichettato come “tech”?».
Come vi abbiamo già spiegato in questo numero di MasterX, con l’intervista al’ex Direttore Generale della Banca d’Italia Salvatore Rossi, il denaro è prima di tutto questione di fiducia. «Ogni valuta – scrive Stiglitz sul Guardian – è basata sulla fiducia che il denaro che depositiamo possa essere prelevato ogni volta che vogliamo. Soltanto un pazzo affiderebbe a Facebbok i propri risparmi». L’altro timore del celebre economista è che Libra è figlia di Facebook, una multinazionale che conosce i dati di miliardi di persone in tutto il mondo. Un’arma in più, secondo lui, per capire tutto su tutti.