betovistr.com palacebet1.com elipsbetr.com masterbet trwin casino betandyou34.com vbett34.com beinwonx.com tlcasino kalebet34.net

Risiko bancario: Montepaschi lancia un’ops su Mediobanca

Monte dei Paschi di Siena (MPS) ha annunciato un’offerta pubblica di scambio (OPS) totalitaria e volontaria per acquisire Mediobanca, uno dei principali istituti finanziari italiani. L’operazione riguarda tutte le 833.279.689 azioni di Mediobanca, pari al 100% del suo capitale sociale.

MPS lancia l’offerta per Mediobanca: 13,3 miliardi e delisting in vista

MPS propone di offrire 2,3 azioni di nuova emissione per ogni azione Mediobanca presentata all’offerta, equivalente a 23 azioni MPS ogni 10 azioni Mediobanca. Sulla base del prezzo ufficiale delle azioni MPS al 23 gennaio 2025 (6,953 euro), l’offerta valuta ciascuna azione Mediobanca 15,992 euro, con un premio del 5% rispetto al prezzo di chiusura di Mediobanca nella stessa data (15,227 euro). Il controvalore complessivo dell’offerta è di 13,3 miliardi di euro.

L’obiettivo di MPS è acquisire l’intero capitale sociale di Mediobanca e procedere al delisting delle azioni di Piazzetta Cuccia dalla Borsa Italiana, favorendo così una maggiore integrazione, la creazione di sinergie e una crescita più efficiente per entrambe le banche. Se non si raggiungessero i presupposti per il delisting, potrebbe comunque verificarsi una riduzione della liquidità delle azioni Mediobanca, e MPS ha dichiarato di non voler ristabilire un livello minimo di flottante per garantire la regolarità delle negoziazioni. L’offerta è subordinata all’ottenimento delle autorizzazioni regolamentari e si prevede che sarà completata entro il terzo trimestre del 2025.

Mediobanca, uno dei principali istituti finanziari italiani
Una fusione dal valore di 1.2 miliardi di euro

Dal punto di vista strategico, MPS ritiene che l’integrazione con Mediobanca porterà a una significativa creazione di valore per gli azionisti di entrambe le banche. L’operazione mira a incrementare la redditività (con una crescita a doppia cifra degli utili per azione adjusted) e a consentire un dividend pay-out fino al 100% dell’utile netto, mantenendo una solida posizione patrimoniale. Il gruppo combinato punta a un RoTE proforma del 14%, un CET1 ratio del 16% e sinergie annuali ante imposte stimate in circa 700 milioni di euro, suddivise tra 300 milioni di maggiori ricavi, 300 milioni di risparmi sui costi e 100 milioni di funding.

Un ulteriore beneficio per MPS sarà l’accelerazione nell’utilizzo delle imposte differite attive (DTA), con un valore stimato per gli azionisti di Mediobanca aderenti pari a 1,2 miliardi di euro, circa il 10% dell’attuale capitalizzazione di Mediobanca. Questo deriva dall’utilizzo più rapido di 2,9 miliardi di DTA nei prossimi sei anni, con un impatto annuo di 0,5 miliardi di euro.

MPS-MedioBanca, una fusione che influenza il futuro di Generali

La fusione tra MPS e Mediobanca darebbe vita a un nuovo “campione nazionale” del settore bancario italiano, con una posizione di rilievo nei segmenti chiave e una combinazione unica di competenze, brand e reti distributive. Il gruppo servirebbe oltre 6 milioni di clienti, tra famiglie e piccole e medie imprese, con circa 130 miliardi di impieghi e 300 miliardi di risparmi gestiti. La strategia prevede una forte complementarità di prodotti e servizi, un business mix diversificato e resiliente, oltre alla protezione e valorizzazione dei due marchi storici, MPS e Mediobanca.

Nonostante gli obiettivi ambiziosi, l’offerta non è stata ben accolta da Mediobanca, che secondo fonti finanziarie la considera ostile. La possibile acquisizione potrebbe rivoluzionare il panorama finanziario italiano, incidendo sugli equilibri del controllo di Generali, di cui Mediobanca detiene il 13%. Questa mossa arriva in un momento cruciale per Generali, impegnata nell’integrazione con Natixis e al centro di dinamiche contrastanti tra Delfin, Caltagirone e la politica. MPS ha convocato un’assemblea straordinaria degli azionisti per il 17 aprile 2025, per approvare l’aumento di capitale necessario a sostenere l’offerta.

MPS, l’amministratore delegato Lovaglio: «Ora è giunto il momento per una fusione strategica»

L’amministratore delegato di MPS, Luigi Lovaglio, ha dichiarato che l’operazione è stata pianificata da tempo, con il supporto del Ministero dell’Economia e delle Finanze (primo azionista di MPS) già da anni: «Il 16 dicembre 2022, dopo aver completato l’aumento di capitale da 2,5 miliardi, incontrai il ministro Giorgetti e presentai tre opzioni: continuare da soli, fare un’operazione fra pari e un’operazione con Mediobanca. Ora è giunto il momento». Lovaglio ha poi descritto la fusione come un’operazione innovativa che segnerà un nuovo approccio al consolidamento bancario in Italia, creando valore immediato per azionisti, clienti e comunità.

Secondo Lovaglio, la combinazione delle due banche rappresenta una sintesi perfetta di talenti, know-how e valori, capace di costruire un futuro di crescita e innovazione. Ha inoltre sottolineato come l’acquisizione consentirà a MPS di contare su flussi di cassa sostenibili derivanti dagli investimenti assicurativi e su una piattaforma bancaria più ampia e integrata, rafforzando così il ruolo del nuovo gruppo nel soddisfare le esigenze finanziarie degli italiani e nel proteggere la loro ricchezza.

Unicredit, tra l’acquisizione di Banco BPM e il rifiuto di Orlopp al colloquio con Orcel

Dall’altro lato, UniCredit, sotto la guida dell’amministratore delegato Andrea Orcel, continua a valutare la possibile acquisizione di Banco BPM. L’obiettivo è aumentare la quota di mercato di UniCredit in Italia dal 9% al 15%, il che rafforzerebbe la posizione della banca sul mercato domestico e amplierebbe le sue capacità di supporto a famiglie e imprese. «Vogliamo fare la nostra parte e contribuire attivamente al successo del nostro Paese» ha dichiarato l’ad. «Con l’acquisizione potremo creare un Gruppo ancora più solido, forte e competitivo, a livello nazionale: avremo la possibilità di migliorarci, di generare un impatto positivo sulle economie locali e di assicurare un sostegno finanziario sempre più significativo ai clienti ed alle comunità in cui operiamo».

Per quanto riguarda la conquista della banca tedesca Commerzbank, secondo il Financial Times, la top manager tedesca Bettina Orlopp avrebbe rifiutato l’invito di Orcel a trattare la visione di banca allargata durante colloqui informali, sostenendo che necessita di una proposta scritta per stabilire se svolgere o meno un nuovo incontro.

Elena Cecchetto

📍Milano 👩🏼‍🎓Comunicazione, Media e Pubblicità ⚽️ Quando lavoro mi trovi allo stadio, quando non lavoro pure

No Comments Yet

Leave a Reply