L’UE evita la recessione, Gentiloni: «dobbiamo restare pronti a eventuali shock futuri»

Il Commissario Europeo all'Economia Paolo Gentiloni alla presentazione delle Previsioni economiche di primavera dell'UE

L’economia europea continua a mostrare resilienza in un contesto globale difficile. Il calo dei prezzi dell’energia, l’attenuazione dei vincoli di approvvigionamento e la solidità del mercato del lavoro hanno sostenuto una crescita moderata nel primo trimestre del 2023, allontanando i timori di una recessione. È quanto emerge dalle Previsioni economiche di primavera 2023 presentate dal Commissario Europeo all’Economia Paolo Gentiloni.

Le Previsioni economiche di primavera della Commissione Europea

I primi mesi del 2023 si sono rivelati migliori delle previsioni. La Commissione Europea rivede al rialzo le prospettive di crescita per l’economia dell’Unione all’1% nel 2023 (0,8% nelle previsioni intermedie invernali) e all’1,7% nel 2024 (1,6% in quelle invernali). Le revisioni al rialzo per l’area dell’euro sono di entità simile, con una crescita del PIL ora prevista all’1,1% e all’1,6% rispettivamente nel 2023 e nel 2024.

Il Pil degli Stati dell'Unione Europea. Previsioni economiche di primavera 2023
Il Pil degli Stati dell’Unione Europea. Previsioni economiche di primavera 2023

A causa del persistere delle pressioni sui prezzi, anche l’inflazione è stata rivista al rialzo rispetto all’inverno, al 5,8% nel 2023 e al 2,8% nel 2024 nell’area dell’euro.

Il calo dei prezzi dell’energia migliora le prospettive di crescita

L’economia europea è riuscita a contenere l’impatto negativo della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina. Ha superato la crisi energetica grazie a una rapida diversificazione dell’offerta e a un calo considerevole del consumo di gas. I prezzi dell’energia più bassi stanno riducendo i costi di produzione delle imprese. Buone notizie anche per i consumatori che stanno beneficiando della riduzione delle bollette energetiche, anche se i consumi privati sono destinati a rimanere contenuti, poiché la crescita dei salari è in ritardo rispetto all’inflazione.

L’inflazione degli Stati dell’Unione Europea. Previsioni economiche di primavera 2023
L’inflazione degli Stati dell’Unione Europea. Previsioni economiche di primavera 2023

Tuttavia, l’inflazione rimane elevata e le condizioni di finanziamento sono destinate a restringersi ancora.

L’inflazione di fondo resta elevata ma è destinata a diminuire

Nonostante l’inflazione complessiva abbia continuato a diminuire nel primo trimestre del 2023, l’inflazione di fondo – ovvero quella che esclude l’energia e gli alimenti non lavorati – si sta dimostrando più persistente. A marzo ha raggiunto il massimo storico del 7,6%, ma la Commissione prevede che si ridurrà nel corso dei prossimi mesi. Nel 2023 l’inflazione di fondo nell’area dell’euro dovrebbe attestarsi al 6,1% su base annua. Secondo le previsioni dovrebbe scendere al 3,2% nel 2024, pur rimanendo più alta dell’inflazione complessiva.

Resiste il mercato del lavoro

Il mercato del lavoro è interessato poco dal rallentamento dell’economia. A marzo il tasso di disoccupazione all’interno dell’UE ha raggiunto un nuovo minimo storico del 6%. Si prevede una crescita dell’occupazione dello 0,5% nel 2023, prima di scendere allo 0,4% nel 2024.

Il Pil degli Stati membri dell'Unione Europea nel 2023
Il Pil degli Stati membri dell’Unione Europea nel 2023

La Commissione stima degli aumenti salariali più sostenuti grazie alla persistente rigidità dei mercati del lavoro, per recuperare il potere d’acquisto perduto.

I deficit pubblici diminuiranno soprattutto nel 2024

Nel prossimo anno e mezzo, il calo dei prezzi dell’energia dovrebbe consentire ai governi di eliminare le misure di sostegno all’energia. Questo elemento potrebbe ridurre il disavanzo, al 3,1% del PIL nel 2023 e al 2,4% nel 2024. Per la Commissione Europea le traiettorie fiscali degli Stati membri sono molto eterogenee.

Il Pil italiano rallenta ma migliora il deficit

La Commissione Europea prevede una crescita del PIL italiano all’1,2% nel 2023 e un rallentamento all’1,1% nel 2024. Si registra questa tendenza a causa dei prezzi più elevati che frenano i consumi privati. Tuttavia, gli investimenti sostenuti da misure governative continuano a espandersi. Il tasso di inflazione dovrebbe moderarsi al 6,1% quest’anno, grazie al calo dei prezzi dell’energia, e scendere al 2,9% nel 2024. Il disavanzo pubblico (deficit) continuerà a diminuire, mentre il ritmo di riduzione del debito pubblico dovrebbe rallentare.

Nel 2021-22 le famiglie hanno risparmiato meno, ma hanno continuato a consumare e investire a un ritmo sostenuto, grazie anche ai risparmi accumulati negli anni precedenti. Il tasso di risparmio delle famiglie dovrebbe continuare a diminuire nel 2023 e aumentare di poco nel 2024, sulla scia della minore inflazione e dell’aumento dei salari.

Nel 2022 il disavanzo pubblico è sceso all’8% del PIL, dal 9% del 2021, mentre nel 2023 dovrebbe scendere al 4,5%. Nel 2024 il deficit dovrebbe contrarsi ancora raggiungendo il 3,7%. Infine, entro un anno e mezzo il rapporto debito/PIL dell’Italia dovrebbe scendere al 140,3%.

Il commento di Paolo Gentiloni
Il Commissario Europeo all'Economia Paolo Gentiloni
Il Commissario Europeo all’Economia Paolo Gentiloni

Presentando le previsioni economiche, il Commissario Europeo all’Economia Paolo Gentiloni ha detto che «i rischi rimangono troppo numerosi e la brutale invasione dell’Ucraina da parte della Russia continua a gettare un’ombra di incertezza sulle prospettive. Dobbiamo rimanere vigili e pronti a rispondere a qualsiasi shock futuro con la stessa unità e determinazione che ci ha permesso di superare questi ultimi tre anni burrascosi».

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