Leonardo e le azioni europee della difesa volano in Borsa

L’annuncio del piano di riarmo UE ha spinto le azioni delle principali aziende della difesa a rialzi a doppia cifra. Leonardo, le tedesche Rheinmetall e Hensoldt AG, con la francese Thales, sono quelle con le performance migliori. Oltreoceano, le imprese americane hanno registrato una flessione abbastanza vistosa, proprio in concomitanza con i rialzi europei e con alcune dichiarazioni del presidente Trump. L’annuncio di un piano condiviso in Europa ha portato gli investitori a puntare maggiormente sulle aziende dell’Unione, in questo momento ritenute più affidabili di quelle americane. L’incertezza legata alle politiche del presidente americano sulla difesa hanno creato grosse perdite anche alle aziende leader nel settore.

ReArm Europe Plan 2030

In un momento di crisi internazionale, i mercati europei reggono grazie alla forte spinta data dalla crescita delle società legate alla difesa. Da quando Ursula Von Der Leyen ha annunciato il piano ReArm Europe le imprese hanno registrato una crescita esponenziale. L’Unione Europea ha presentato un progetto di investimento nel settore militare da 800 miliardi di euro. Di questi, 650 miliardi di euro verranno dalle clausole di salvaguardia del Patto di Stabilità. L’obiettivo è portare la spesa per la difesa a un totale pari all’1,5% del PIL dell’Unione. Gli altri 150 miliardi di euro saranno forniti direttamente da Bruxelles tramite l’immissione sul mercato degli Euro Bund, i titoli europei.

All’interno del documento ufficiale vengono elencate le principali motivazioni che hanno portato la Commissione ad approvare il piano di riarmo: «Il nostro continente è attualmente colpito da guerre, aggressioni e altri atti ostili. L’Unione ha profonda fede nei valori democratici condivisi tra tutti gli Stati membri. Tuttavia, è soggetta a coercizioni da parte di attori esterni che mobilitano le loro risorse e utilizzano la tecnologia in modo più efficace per raggiungere i loro obiettivi». Il progetto è quindi una necessità più che una volontà, dovuta alle minacce provenienti dagli Stati esterni all’Unione.

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen durante la conferenza stampa in cui è stato annunciato il paino ReArm Europe Plan 2030

Nel programma vengono toccati punti quali l’urgenza di creare una forza militare comune, oltre al rafforzamento della solidarietà e l’incremento degli aiuti all’Ucraina nel conflitto con la Russia. «Per sviluppare le capacità e la prontezza militare necessarie a scoraggiare efficacemente un’aggressione armata e garantire il nostro futuro, è essenziale un massiccio aumento della spesa europea per la difesa». Sarà cruciale rafforzare la base industriale per la difesa, in modo da sviluppare un ecosistema di innovazione tecnologica militare e migliorare i processi di approvvigionamento. Il target nel breve periodo è la ricostruzione delle scorte di armamenti ed equipaggiamenti militari. Mentre nel lungo termine punta alla creazione di un vero mercato comune della difesa europeo.

Gli andamenti delle azioni

Le azioni delle aziende che operano nella difesa hanno raggiunto picchi mai registrati in precedenza. Tra le protagoniste di questo trend Leonardo, società italiana specializzata in aerospazio, difesa e sicurezza. Da inizio 2025 ha registrato una crescita del 71,87% del valore sulla singola azione, passato da 26,06 euro ai 44,79 attuali. Significativa anche la crescita di Avio e Fincantieri, nonostante il più basso valore delle azioni. La prima è leader nel settore di ricerca e sviluppo per materiali e nuovi equipaggiamenti spaziali. Da una quotazione di 14,00 euro si è passati a 17,38 euro per azione, un aumento che può minimo dal punto di vista nominale, ma che corrisponde a un incremento del 24,14% del capitale. Nel caso di Fincantieri la crescita è ancora più significativa: il valore per singola azione è di 10,32 euro, un incremento del +48,92% rispetto ai primi giorni di gennaio.

Anche le vicine europee hanno registrato crescite da capogiro, in particolare quelle della difesa tedesca. La Germania era stata la prima a riprendere il potenziamento della sezione armamenti e aerospazio. Verranno iniettati 1500 miliardi di euro in dieci anni nell’economia tedesca per le aziende che operano in settori e con materiali strategici. L’azienda ad aver registrato la performance migliore è Rheinmetall, azienda specializzata in sistemi per la difesa sottomarina e controminamento, nonché per testate belliche e munizioni aeronautiche.

L’azienda italiana Leonardo e la tedesca Rheinmetall hanno annunciato una joint venture per la produzione di mezzi per la difesa terrestre

A inizio anno il valore della singola azione si attestava a 601,80 euro, mentre a fine febbraio era già salito a 1004,50 euro. Dopo l’annuncio del piano condiviso dell’Unione Europea hanno registrato un ulteriore incremento fino al picco di 1441,50 euro. Ora le azioni si attestano a poco più di 1310,00 euro l’una, registrando un aumento del 118,43% (+712,70), da inizio anno a oggi. Seconda per performance nel Vecchio Continente è Thales, azienda francese specializzata in settori tra cui difesa, aerospazio, telecomunicazioni e sicurezza. Da inizio anno il capitale della società è più che raddoppiato. Il valore delle stock è passato da 137,60 euro ai 243,20 attuali (+105,60 euro, +76,74% da inizio anno a oggi).

«Questo piano è necessario per contrastare la guerra condotta dalla Russia contro l’Europa», ha affermato Friedrich Merz, leader dell’Unione cristianodemocratica (Cdu, centrodestra), durante un discorso al Bundestag prima della votazione per l’approvazione della manovra economica per aumentare la spesa nei dipartimenti della difesa. Merz ha definito il piano «un primo grande passo verso una comunità europea di difesa», che potrebbe includere «paesi che non fanno parte dell’Unione europea», come il Regno Unito e la Norvegia. Proprio in Gran Bretagna il titolo della Rolls-Royce Holdings, che oltre alla produzione di automobili di lusso ha un comparto dedicato alla difesa e all’aerospaziale, ha registrato un grosso aumento di capitale proprio nei giorni precedenti all’annuncio del piano ReArm Europe. A febbraio 2025 il valore delle quotazioni è balzato da 606,20 sterline a un picco di 812,40 il 21 marzo per poi stabilizzarsi sulle 740,09 sterline britanniche.

La previsione degli esperti

Secondo gli analisti di JP Morgan, nei prossimi anni si registrerà una crescita sostenuta per tutto il comparto della difesa europea. Secondo le stime, la spesa militare in Europa aumenterà del 6,1% ogni anno fino al 2035. Stando a questa previsione, si viaggerebbe ad un ritmo molto più veloce rispetto a Stati Uniti (1,7%), Russia (3,2%) e Cina (3,1%). Gli esperti del settore sono convinti che siamo solo all’inizio di un nuovo ciclo di riarmo europeo e che molti dei trenta paesi della Nato annunceranno presto ulteriori significativi aumenti dei loro budget militari.

Nel caso di aziende come Leonardo, le azioni trarranno vantaggio non solo dall’aumento della spesa per la difesa continentale, ma anche dal fatto che Bruxelles implementi un’indennità di bilancio per la difesa, come si è discusso di fare. Per l’azienda italiana è fondamentale lo sviluppo del settore specializzato nell’elettronica e la sua joint venture per veicoli terrestri con Rheinmetall. Gli aiuti europei saranno cruciali per Paesi come Italia e Spagna, che altrimenti farebbero fatica a raggiungere anche l’obiettivo del 2% del Pil entro il 2029.

Un primato a rischio

Nella storia gli Stati Uniti sono stati i leader nella spesa per armamenti. Gli States hanno sempre investito una quantità di risorse tale da superare quelle degli otto Stati che li seguono in questa speciale classifica. Stando agli ultimi dati sulle spese militari risalenti al 2023, Washinton è in testa con 880 miliardi di dollari nella difesa. Seguono sul podio la Cina con 309 miliardi e Russia con 126 miliardi di dollari. L’ultimo rapporto del SIPRI (Istituto Internazionale di Ricerche sulla Pace di Stoccolma). Nel 2023 la spesa militare ha raggiunto il suo massimo storico con 2,443 trilioni di dollari, circa 303 dollari a persona. Un incremento del 6,8% rispetto all’anno precedente. All’inizio del terzo millennio la spesa globale per armamenti si attestava sui 798 miliardi di dollari.

La spesa militare degli Stati nel 2023. Fonte: Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI)

Tuttavia, il primato americano sembra essere a rischio. Oltre la crescita registrata dalle concorrenti europee, lo stesso presidente Donald Trump ha annunciato che potrebbe verificarsi un taglio che porterebbe dimezzare le spese nella difesa americana. Le dichiarazioni sono legate a un possibile incontro tra la Stati Uniti, la Russia e la Cina per discutere sui capitali investiti negli armamenti. «Quando la situazione si sarà stabilizzata incontrerò la Cina e la Russia. Dirò che non c’è motivo per cui dobbiamo spendere quasi un trilione di dollari per l’esercito… e dirò che possiamo investire queste risorse in altri settori», ha dichiarato Trump. L’inquilino della Casa Bianca ha specificato che un dialogo Vladimir Putin e Xi Jinping è la priorità della sua agenda, con l’intenzione di stipulare un accordo congiunto per dimezzare le spese militari.

Le dichiarazioni del presidente americano hanno avuto effetti immediati sull’andamento dei titoli della difesa americana a Wall Street. Inizialmente in rialzo all’inizio della giornata, le azioni delle ‘Big Three’ della difesa hanno chiuso in negativo. I titoli di Lockheed Martin sono calati dell’1,6%, Northrop Grumman ha perso il 3,4% e General Dynamics ha registrato un calo del 2,1%.

Lockheed Martin è stata la più colpita dalle dichiarazioni di Trump e dalla contemporanea crescita del comparto europeo della difesa. In quella giornata si è registrato un grosso calo del valore del titolo. Da 480,26 euro, le azioni sono passate a 418,00 euro (-54,60 euro, -11,55% da inizio anno). Un altro duro colpo si è registrato il 27 marzo. Il dipartimento della difesa (U.S. Department of Defense) americano ha annunciato che Boeing si è aggiudicata un appalto dal valore di 20 miliardi di dollari per la realizzazione della nuova generazione di caccia militari F-47, a scapito proprio di Lockheed Martin, che negli Stati Uniti è leader del settore e riceve i maggiori finanziamenti. Il valore delle azioni è diminuito di un ulteriore 6%.

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