Gas, a gennaio bollette giù del 34,2%

In netto calo le bollette del gas per i clienti che si trovano in regime di tutela: a gennaio, infatti, le tariffe sono calate del 34,2%. È quanto riferisce l’Autorità di Regolazione dell’Energia ARERA spiegando che lo scorso mese il prezzo della materia prima gas per i clienti del mercato tutelato (circa 7,3 milioni di utenze) è pari a 68,37 euro al Megawattora.

In base all’andamento medio del mercato all’ingrosso italiano nel mese di gennaio 2023 il prezzo medio per la “famiglia tipo”, con consumi medi di 1.400 metri cubi di gas all’anno, è di circa 1.769 euro.

Il prezzo di riferimento del gas per il cliente tipo è pari a 99,37 centesimi di euro per metro cubo, tasse incluse. L’Autorità di regolazione per l’energia precisa che la spesa per la materia gas naturale è suddivisa in 77,72 centesimi di euro (78,20% della bolletta) per l’approvvigionamento del gas naturale, con una riduzione del 39,90% rispetto a dicembre 2022 e 5,60 centesimi di euro (5,64% del totale della bolletta) per la vendita al dettaglio, uguale al valore del mese di dicembre 2022. 

I prezzi in bolletta del gas
I prezzi in bolletta del gas.
Fonte: Withub
«Tornare ai prezzi del 2021 non sarà facile»

«La riduzione per il mese di gennaio, in termini di effetti finali, ancora non compensa del tutto gli alti livelli di prezzo raggiunti nell’ultimo anno» mette in chiaro ARERA. Difatti, nell’anno scorrevole febbraio 2022-gennaio 2023, le tariffe sono ancora del 36% superiori rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In valori assoluti, 209 euro in più in dodici mesi.

Il presidente di ARERA Stefano Besseghini
Il presidente di ARERA Stefano Besseghini

Il presidente di ARERA, Stefano Besseghini, ha dichiarato che «possiamo guardare sicuramente avanti con qualche elemento di maggior ottimismo rispetto a un paio di mesi fa», sottolineando comunque che «le sorprese possono esserci sempre e tornare a breve ai prezzi del 2021 non sarà facile».

La diminuzione delle bollette supera la stima pubblicata nei giorni scorsi da Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, che prevedeva un calo del 33% ma è inferiore all’aspettativa del 40% prefigurata dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.

La suddivisione della spesa per la fornitura di gas naturale dell’utente tipo domestico servito in tutela è per l’83,84% per “la materia gas”, per il 22,19% per le imposte e per il 25,40% per il trasporto e la gestione del contatore specifica ARERA.

Durante il Consiglio dei ministri, la premier Giorgia Meloni ha espresso soddisfazione per «l’ottima notizia» giunta sul fronte economico dopo i considerevoli aumenti registrati nel 2022. Se la tendenza sarà confermata il governo dovrà rifinanziare solo in parte i 21 miliardi di euro che, nel primo trimestre, sono serviti a mitigare i costi energetici.

Le richieste di Federconsumatori

Federconsumatori mette in guardia: la maggior parte delle utenze è nel mercato libero e «chi ha sottoscritto contratti a prezzo fisso continua a pagare tariffe fuori mercato. I mercati sono ancora in una fase estremamente instabile e soggetta a repentini cambiamenti».

Per questo, l’Associazione a tutela dei consumatori chiede un ulteriore, urgente e incisivo intervento da parte del governo, che preveda un ampliamento della platea dei beneficiari del bonus energia innalzando la soglia Isee fino almeno a 20 mila euro per tutti i nuclei familiari, con una soglia ancora più alta per le famiglie numerose, aumentando in forma progressiva gli importi erogati.

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