In un clima di attesa per le decisioni della Federal Reserve (Fed), le principali piazze finanziarie europee hanno chiuso in netto rialzo la seduta del 20 settembre 2023. Analisti e investitori appaiono convinti che Jerome Powell, l’uomo alla guida della Federal Reserve americana, manterrà invariati i tassi d’interesse. Al momento quelli Usa sono fissati tra il 5,25% e il 5,5%, i più elevati degli ultimi 22 anni.
Occhio anche alle proiezioni economiche che seguiranno l’annuncio della Fed, preziose in vista della successiva riunione di novembre. Ci si domanda se ci sarà un ulteriore inasprimento dei tassi entro la fine dell’anno, sia in Europa che negli States.
La Borsa italiana
A Milano, il FTSE MIB ha ancora una volta sorpassato gli indici in tutta Europa, con un incremento dell’1,64%, seguita da Madrid (+1,24%).
Piazza Affari ha beneficiato del sostegno di Amplifon. La società ha totalizzato un incredibile +5,64% dopo l’upgrade da parte di HSBC. Brilla anche Unicredit, in rialzo del 4,74% dopo la conferma dei target di distribuzione del capitale da parte del CEO Andrea Orcel.
Anche Parigi (CAC 40 +0,67%), Francoforte (DAX 40 +0,75%), Londra (FTSE 100 +0,93%), e Amsterdam (AEX +0,46%) viaggiano in positivo. Gli investitori probabilmente ritengono che per questo ciclo economico potremmo essere al picco dei tassi nell’Eurozona.
Materie prime
Nel mercato delle materie prime il petrolio scende di nuovo sotto la fatidica soglia dei 95 dollari al barile. Il Brent oggi conclude la seduta a 94 dollari, con il WTI che a Wall Street viaggia a pochi dollari in meno (91,08 al barile). Come sempre aleggia l’incertezza sulla domande dopo la conferma sui tagli alla produzione da parte di Arabia Saudita e Russia per tutto il 2023.
Il gas chiude la giornata in leggera risalita rispetto a ieri, a quasi 37,50 euro per megawattora.
Questo moderato rialzo del gas naturale liquefatto è probabilmente dovuto alla notizia di problematiche nella rimessa in funzione dopo la manutenzione della piattaforma norvegese Troll. Sembrano ormai superate invece le difficoltà legate agli scioperi degli impianti australiani della Chevron, che coprono il 7% del fabbisogno globale e sono tornati in attività già da qualche giorno.
Cambi e spread
Sul fronte valutario, l’euro guadagna terreno sul dollaro, riagganciando la soglia di 1,07 dollari in attesa della Fed. La sterlina mostra al contrario segni di debolezza, raggiungendo i minimi da maggio 2023.
Lo spread è in discesa. Chiude a 177 la differenza tra i BTp italiani e i Bund tedeschi. Per quanto riguarda il rendimento, il BTp decennale si è leggermente ridotto, attestandosi al 4,50% rispetto al 4,52% della chiusura precedente.