Enel investirà 5,3 miliardi di euro nella digitalizzazione durante il triennio 2018-2020, contro i 4,7 miliardi del piano precedente. Lo ha comunicato il gruppo alla presentazione della nuova strategia (21 novembre). Secondo le stime di Enel, ci sarà così un incremento cumulato di 1,9 miliardi dell’Ebitda, ovvero l’utile prima della tassazione.
Secondo Francesco Starace, ad del gruppo, «la digitalizzazione, introdotta lo scorso anno, è oggi una dimensione concreta e tangibile del nostro business, che registra investimenti in crescita».
Ma Enel non si ferma al digitale. Complessivamente, la multinazionale ha messo sul piatto 24,6 miliardi (500 milioni in più rispetto alle previsioni precedenti), di cui il 70% in investimenti per la crescita e il 30% per la manutenzione.
Il gruppo, inoltre, punta a una riduzione dei costi operativi e alla cessione di asset per 3,2 miliardi di euro. Gli impianti di generazione da fonti termoelettriche diventeranno sempre più importanti e sono previsti investimenti anche nell’acquisizione di partecipazioni di minoranza. Enel, infine, uscirà dai Paesi ritenuti non strategici e continuerà con la politica dei dividendi elevati.
Nel 2016, la multinazionale dell’energia ha ottenuto ricavi pari a 70,6 miliardi di euro, con un Ebitda di 15,3 miliardi. (GB)