Def 2024, tutte le incognite tra deficit e Superbonus

Il tavolo di riunione del Consiglio dei Ministri italiano

Oggi, martedì 9 aprile 2024, il Consiglio dei Ministri italiano si appresta a discutere il Documento di Economia e Finanza (Def) per l’anno in corso. Un appuntamento che desta sempre grande attenzione per le implicazioni che ha sulla direzione economica del Paese.

Questo Def sarà l’ultimo prima della revisione delle regole di governance economica Ue. All’interno del documento, la crescita del Pil per il 2024 dovrebbe essere confermata intorno all’1%, mentre la stima del deficit dovrebbe rimanere al 4,3%.

Insomma su livelli simili a quelli indicati nell’ultima Nota di aggiornamento del documento economico e finanziario (Nadef).  Anche «per una questione di credibilità», come fa notare il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti
Un Def “light” in attesa di cambiamenti

Il Def di quest’anno si presenta con caratteristiche peculiari, essendo stato definito dallo stesso ministro Giorgetti come un documento in versione “light”. Si limiterà, in breve, ai dati di bilancio tendenziali, senza rivelare troppo su quelli che potrebbero essere di programma.

La scelta riflette una situazione di transizione, in attesa delle nuove regole del Patto di Stabilità europeo che riformeranno il modo in cui i Paesi membri presenteranno i propri documenti economici. In questo modo non si vincoleranno in maniera troppo rigida le politiche economiche future, lasciando spazio anche per adeguamenti successivi alle elezioni europee.

Le sfide dell’Economia italiana

La maggiore sfida per i conti pubblici italiani sono i bonus edilizi degli scorsi anni, che Giorgetti definisce «un’eredità pesantissima». Una vera e propria spada di Damocle che porta con sé diverse incognite, in particolare legate al Superbonus.

L’incentivo, introdotto per stimolare l’economia in fase pandemica, ha avuto un forte impatto sulle Casse dello Stato, tanto da sollevare dubbi sulla sostenibilità del debito pubblico.

«Più passa il tempo, più l’impatto del Superbonus sui conti dello Stato diventa disastroso. Nel dicembre scorso l’ammontare è salito a 135 miliardi di spesa. Più o meno, cinque manovre di bilancio», ha riferito il senatore Guido Liris, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Bilancio.

Giorgetti si è mostrato rassicurante, escludendo la necessità di manovre correttive immediate e sottolineando l’intenzione di rispettare gli obiettivi prefissati, pur aprendo a possibili aggiustamenti.

Una crescita economica moderata

Dal documento, come già detto, emergono stime di crescita per il Pil italiano attorno all’1% per il 2024.  Un dato che, sebbene leggermente inferiore alle previsioni autunnali del 1,2%, si mantiene in linea con le attese di altre istituzioni. Come ad esempio la Banca d’Italia, il Fondo Monetario Internazionale e la Commissione Europea.

Un segnale di resilienza dell’economia italiana considerato positivo, anche alla luce dell’ingente deficit legato ai bonus edilizi. Fardello che sembra aver trovato una parziale compensazione nel bilancio previsto per il 2024, mentre il grosso del deficit dovrebbe essere spalmato nel bilancio del 2023. In sostanza, il debito dovrebbe confermarsi appena al di sotto del 140% del Pil, sempre in linea con il 140,1% indicato all’interno dell’ultima Nadef.

Ivan Torneo

Giornalista praticante. Siciliano trapiantato a Milano. Motivato, eclettico, curioso. Laurea Magistrale in Scienze Cognitive e Teorie della Comunicazione. Il mio obiettivo è il giornalismo televisivo, la mia motivazione incrollabile.

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