Da Prysmian a Google: tutti i “ri-cavi” dietro l’economia dei cavi

Per tutti i cavi spezzati in giro per il mondo, occorre qualcuno che ne monti uno nuovo. Il 27 febbraio è arrivata la notizia che i ribelli Houthi avrebbero danneggiato 4 linee sottomarine, alcuni dei costosissimi cavi che tengono in piedi l’infrastruttura di Internet.

Nella stessa data Prysmian – multinazionale italiana leader nel settore della costruzione di cavi – ha annunciato una commessa da 1,9 miliardi di euro in Gran Bretagna. L’incarico è stato assegnato dalla Eastern Green Link 2 Limited, joint venture tra SSEN Transmission e National Grid Electricity Transmission, proprietari dei sistemi di trasmissione elettrica in Gran Bretagna. 

Prysmian si occuperà della costruzione di un cavo sottomarino di ultima generazione, lungo circa 400 chilometri. Correrà dalla Scozia all’Inghilterra, con l’obiettivo di consegnare energia pulita proveniente dal Nord dell’isola a due milioni di abitazioni in più.

Non è stata l’unica grande commessa portata a termine da Prysmian nelle scorse settimane. Il 15 febbraio la società guidata da Massimo Battaini ha perfezionato tre contratti dal valore aggregato di circa 5 miliardi di euro. Il suo partner in questo caso è Amprion, uno dei principali gestori di sistemi di trasmissione europei. 

L'interno di un cavo sottomarino
L’interno di un cavo sottomarino
L’industria mondiale dei cavi

Il boom della domanda di cavi sottomarini si lega in primis alle possibili applicazionisia commerciali che scientifiche. Se da un lato i cavi permettono di trasportare il traffico internet in tutto il mondo, le reti in fibra ottica sottomarine consentono la raccolta di dati scientifici sugli oceani. 

Ciò può portare a vari benefici per tutti noi. Come un miglioramento qualitativo delle allerte tsunami, o a una più profonda comprensione delle attività geologiche nei fondali oceanici. Tutto grazie all’impiego di cavi Smart (Scientific monitoring and reliable telecommunications), che integrano i sensori per il monitoraggio, e a tecniche come il Das (Distributed acoustic sensing) e il Sop (State of polarization).

Nel 2022 le aziende italiane nel settore della produzione di cavi hanno archiviato l’anno con un fatturato aggregato di 6,6 miliardi di euro. Cifra che si unisce a una forte componente dell’export, che per il comparto vale ben 3,8 miliardi. È quanto emerge dal report Dati di settore dell’Industria dei Cavi e Conduttori Elettrici, realizzato da Servizio Studi e l’Associazione AICE di ANIE Federazione. 

Da Google alla via della seta, la storia dei cavi sottomarini

Chi controlla i fondali, controlla l’informazione. Il 98% dei flussi di dati mondiali viaggia attraverso i cavi sottomarini. Essi si estendono per 1.200.000km, equivalenti a 32 volte la circonferenza terrestre. Molti di questi cavi, come il Southern Cross o il FLAG FEA, hanno più di 20 anni di servizio, dimostrando l’avanzata tecnologia ma anche le sfide strategiche, di sicurezza e geopolitiche che queste infrastrutture comportano.

La storia dei cavi sottomarini inizia nel 1850 con il primo collegamento tra le Borse di Parigi e Londra (destinato alla telegrafia), e si evolve con l’introduzione della fibra ottica negli anni ’80, che ha marcato l’inizio della loro importanza strategica. Oggi, grandi aziende come Google, Apple, Facebook, Amazon, e Microsoft (l’oligopolio tecnologico denominato anche GAFAM) dominano questo settore, controllando il 70% dei cavi sottomarini e investendo in nuovi progetti per espandere la loro rete.

Uno dei primi cavi sottomarini, tra Londra e New York, nelle mappe del tempo
Uno dei primi cavi sottomarini, tra Londra e New York, nelle mappe del tempo; si tratta del primo cavo sottomarino transatlantico, ultimato nel 1866

Anche la Russia e la Cina sono attori importanti in questo campo, con Mosca che punta ad una certa autonomia digitale e Pechino che espande la propria influenza attraverso progetti come “Peace” e la “Via della Seta”. Nel frattempo sembra che Mosca abbia approvato l’installazione di un cavo sottomarino nell’Artico da terminare entro il 2026. Sarà denominato il “Polar Express”.

L’Europa, dal canto suo, ha risposto con l’iniziativa “Global Gateway”, destinando 30 miliardi di euro a progetti di connettività digitale, tra cui i cavi sottomarini. L’Italia emerge come hub logistico cruciale nel traffico digitale dei dati, particolarmente attraverso la Genoa Landing Platform.

Controversie e sfide

Le minacce ai cavi sottomarini includono spionaggio e danneggiamenti, con potenziali impatti devastanti sull’economia globale, sottolineando la loro importanza vitale non solo per lo sviluppo economico ma anche per la sicurezza e la geopolitica mondiale.

Un settore da cui dipendono fortemente anche il comparto bancario e finanziario. Ben 500 cavi legati al mondo della finanza collegano i continenti. Da essi transitano ogni giorno diversi miliardi di dollari. Senza questi cavi, l’economia digitale e la ricchezza che genera affonderebbero in un attimo. 

Queste infrastrutture, insomma, fanno gola a molti. E nella calma degli abissi oceanici, regolano una grande parte dell’economia mondiale.

Ivan Torneo

Giornalista praticante. Siciliano trapiantato a Milano. Motivato, eclettico, curioso. Laurea Magistrale in Scienze Cognitive e Teorie della Comunicazione. Il mio obiettivo è il giornalismo televisivo, la mia motivazione incrollabile.

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