Italia e Germania potrebbero essere unite in un nuovo patto d’acciaio, per la produzione di veicoli da combattimento e carri armati, a partire dal 3 luglio. Dopo la rottura dei negoziati tra Leonardo (ex-Finmeccanica) e il consorzio franco-tedesco KNDS, arrivata con due brevi note stampa lo scorso 11 giugno, per l’acquisto e l’adattamento del carro armato Leopard 2 A8 per l’Esercito Italiano, sembra che l’industria nazionale abbia trovato una soluzione. Stando alle indiscrezioni, il 3 luglio dovrebbe essere firmato un memorandum of understanding tra gli italiani e il colosso della difesa tedesco Rheinmetall.
Come siamo arrivati qui
Riassunto delle puntate precedenti: KNDS voleva solo vendere il suo tank, senza lasciare spazi all’Italia per produrre componenti principali sul proprio territorio, o consentire modifiche per incontrare le necessità dell’Esercito. Ma l’ex-Finmeccanica non era disposta ad accettare, dato che nei suoi piani a lungo termine è centrale lo sviluppo di capacità nel settore dei veicoli corazzati. Un passaggio chiave anche per accedere al programma MGCS (Main Ground Combat System) della stessa KNDS, che dovrebbe portare a un carro armato “europeo” in linea dal 2040.
La rottura aveva gettato non poche ombre sul futuro dell’Esercito, ancora legato a vetusti carri Ariete e veicoli per la fanteria Dardo. Ma Leonardo non ha perso tempo, bussando alla porta di un’azienda amica come Rheinmetall (che produce cannoni e munizioni per mezzo mondo). La partnership tra le due aziende dura da tempo, con un continuo scambio di conoscenze e tecnologie. E proprio sulla base di questi rapporti consolidati dovrebbe arrivare la firma della lettera di intenti, attesa per il 3 luglio.
Il possibile accordo
Anche se le aziende non fanno trapelare nulla, i termini dell’accordo si possono comunque ricostruire. Il contratto avrà un valore di oltre 20 miliardi di euro, spalmati su dieci anni, e porterà ad acquisire 280 carri armati (sia da combattimento, sia per ruoli speciali) e oltre 1000 mezzi per la fanteria. Stando alle parole del generale Luciano Portolano, Direttore nazionale degli armamenti, i veicoli di cui si parla sono il carro armato Panther e il cingolato da combattimento Lynx.
Il primo è una piattaforma nuova di zecca, ancora allo stato di prototipo, mentre il secondo è l’ultima evoluzione di un progetto del 2015. Questa modernità dovrebbe consentire un accordo vantaggioso: Leonardo realizzerà in Italia alcune componenti e, trattandosi di veicoli nuovi e senza linee produttive già attive, lo farà anche per eventuali acquirenti internazionali. Con un’ovvia ricaduta in termini economici e di posti di lavoro creati.
In prospettiva, l’Europa
Si dovrebbe costituire quindi una joint venture con Rheinmetall, che vorrebbe puntare sull’elevata qualità delle elettroniche e delle torrette made in Italy anche per possibili sviluppi futuri. Non a caso al salone dell’industria militare Eurosatory di Parigi, lo scorso giugno, i tedeschi hanno mostrato un Lynx modificato con la torre della blindo italiana Centauro II. Si tratterebbe di un mezzo specializzato nel ruolo anticarro, con una buona corazzatura e mobilità.
Non resta dunque che attendere l’auspicato annuncio dell’accordo. E, in prospettiva, la creazione di un patto industriale abbastanza forte da, chissà, sviluppare un competitor dell’MGCS. Rompendo così il monopolio stabilito da KNDS, che pare voglia imporre il proprio prodotto a tutto il continente, in barba alla tanto professata collaborazione nell’industria della Difesa comunitaria.