Passo svelto, sorriso stampato e capelli al vento. Mentre passeggia per il centro di Firenze, lo ferma un signore in bicicletta. Ha una sola richiesta: un selfie insieme, deve inviarlo alla ex moglie. Pietro Resta, 28 anni, alias Wikipedro, non si tira indietro: «In bocca al lupo, ora la devi riconquistare» gli dice.
Spiccato accento fiorentino e battuta sempre pronta, Wikipedro è il cicerone dell’era dei social che racconta, con video itineranti, la città di Firenze ai suoi 67mila follower. Dalla storia della ‘Nascita di Venere’ di Botticelli alle curiosità sulla Cupola del Brunelleschi. Oggi, 14 luglio 2020, esce il suo libro, ‘Non sei mai stato a Firenze se…’ (Mondadori), quattro percorsi in quattro quartieri di Firenze che narrano storie, aneddoti e curiosità sul capoluogo toscano.
È davanti alla basilica di Santo Spirito, nel cuore dell’Oltrarno – una zona di Firenze che «dà quell’idea di paese che mi piace molto» – che Wikipedro racconta a MasterX la sua storia.
Come è nata l’idea?
«Per caso, dopo aver smesso di giocare a calcio volevo affittare il mio appartamento in centro. Per farlo ho creato un annuncio un po’ originale, diverso dal solito. Volevo fare dei video per far conoscere la mia città, almeno le persone li vedevano e venivano a dormire a casa mia. Ho iniziato così nel marzo 2017, Wikipedro poi è nato nel maggio 2018».
E con l’appartamento come è andata?
«Non è venuto nessuno. Però mi piaceva fare questi video, mi divertivo. Così ho deciso di togliere l’annuncio e improntare tutto a blog. Il desiderio era lavorare per conto mio, non come dipendente. Per me è fondamentale tenermi libero».
Wiki da Wikipedia, Pedro è il tuo nome in spagnolo.
«Sì, ed è stata la svolta. Perché con il nome la gente ti può riconoscere, è stata forse la cosa più importante in tutta questa storia. Non mi aspettavo andasse così, però quando sei bravo a fare qualcosa poi tutto ti viene più facile, sei stimolato ad andare avanti, hai passione».
Come si fa a promuovere Firenze durante l’era digitale?
«Lo faccio in tutti i video, magari in maniera indiretta. Non è che dico di andare a visitare luoghi specifici, ma cerco di incuriosire e invogliare a vedere un posto. Anche perché è inutile che io ribadisca cose già dette, i miei video sono brevi. Ho 3 minuti, in quelli devo raccontare quella storia, quel monumento o quella chiesa».
Come ti documenti?
«Leggo libri, guardo documentari, video su YouTube. L’informazione che trovo poi la rielaboro a modo mio per realizzare il video. Cerco sempre di dividerlo in una parte culturale e una d’intrattenimento. Si ride, si scherza ma voglio e pretendo che le informazioni siano giuste».
Ti ispiri a qualcuno?
«Per le battute guardo molto ai comici toscani come Leonardo Pieraccioni, Massimo Ceccherini e Francesco Nuti. Ma anche io ho il mio modo di fare».
Quasi 67mila follower. Qual è il tuo segreto?
«Stupire lo spettatore, partire piano senza creare troppe aspettative. Poi i progetti si sviluppano via via. Non è che nasci con un’idea finita. E questo è un bene perché così hai la possibilità di crescere. I miei video sono fatti con il telefono. Posso solo migliorare. Le persone ormai mi considerano un loro amico. Anche se magari mi vedono solo sullo schermo, è come se mi conoscessero da sempre. È una bella cosa, mi reputo fortunato».
E adesso il tuo primo libro…
«Sì, è una guida turistica di Firenze. Parlo della città attraverso quattro percorsi nei quattro quartieri. Ci sono le curiosità che racconto di solito nei video più qualche altro contenuto extra. Per esempio i luoghi degli innamorati».
Come è arrivata l’ispirazione?
«Inizialmente non ero molto sicuro di scriverlo, mi hanno convinto a raggruppare in un libro tutti i video fatti in questi due anni. L’obiettivo è continuare a portare in giro le persone, anche senza esserci fisicamente. Così restituisco a Firenze quello che mi dà tutti i giorni dell’anno».
Sta avendo successo.
«Fondamentalmente è tutto merito della città. Tanti mi comprano perché mi vogliono bene: sono fiorentini, non hanno bisogno di una guida su Firenze. Per tutti gli altri invece può essere utile: non voglio che rimanga fermo su un comodino. Deve essere vissuto».
Che intendi?
«Io sono un grande compratore di guide turistiche. Lì sottolinei, segni la pagina, ci scrivi sopra. Se i video sono stati utili alle persone, questo libro potrebbe esserlo ancora di più. Qua è tutto in ordine, ci si orienta meglio».
E adesso, qual è il prossimo passo?
«La mia grande passione è il cinema, ma quello che mi piacerebbe davvero fare è lanciare un progetto mio imprenditoriale. Un qualcosa legato a Firenze o alla Toscana che mi dia la possibilità di essere libero e autosufficiente. Sempre legato all’arte, alla cultura, alla storia».