Siamo abituati a considerare Milano come una città elitaria, colma di opportunità che spesso appaiono irraggiungibili. Esiste, tuttavia, un evento dove vige il senso di appartenenza: il Fuori Salone. Dalla moda al design, Milano si trasforma in un centro artistico e culturale dove migliaia di persone si ritrovano a condividere tempi, spazi e luoghi. E la città si risveglia in un clima di allestimenti e trasformazioni. Si illumina con la sua movida, prendendo vita come una macchina che viene accesa.
Le date ufficiali
Sono state confermate: dal 5 al 10 settembre 2021, i quartieri di Milano torneranno ad ospitare decine di ospiti da tutto il mondo. Come spiega anche Paolo Casati, creative director del Fuori Salone: «Le aspettative sono alte anche se siamo consapevoli che il modello della prossima edizione sarà molto distante da quello che ricordiamo. Il Salone del Mobile e il Fuori Salone tornano, in una forma più light, ma tornano».
Strutturato in maniera ristretta, non tanto in termini geografici, quanto sulla quantità di visitatori che potranno partecipare all’evento. «Non possiamo prevedere il futuro: al momento è ancora tutto in stand-by perché i dati della pandemia passano da essere scoraggianti a incoraggianti. Noi seguiamo la cronaca». Come ci racconta Casati, a differenza degli anni scorsi in cui le location erano già completamente sature, oggi sono ancora vuote, libere. La prospettiva di un passaporto sanitario da metà maggio, potrebbe sicuramente sbloccare e rendere più accessibile la presenza di collaborazioni internazionali.
Una versione phygital
Il Fuori Salone ha sempre avuto un valore enorme per la città di Milano. Nel 2019 ha rappresentato circa il 65% del fatturato della società. La responsabilità verso questo evento, non riguarda solo l’aspetto simbolico, ma anche economico. I numeri non rispecchieranno quelli del passato, ma il clima rimane positivo. «Sentiamo una buona vibrazione, una buona energia. Abbiamo sviluppato un progetto più innovativo, più digitale che renda le persone maggiormente partecipi. Adesso ci si crede un po’ di più». Settembre 2021, infatti, sarà la quarta tappa di un percorso di digitalizzazione del Fuori Salone, iniziato a giugno del 2020. Da quest’anno si spera di attuare una modalità definita «phygital», che incorpora, sia la parte fisica negli showroom, sia quella digitale.
Per la prima volta nella storia del Fuori Salone è stato scelto un tema generale: «Forme dell’abitare». Un invito a riflettere su come gli spazi abitativi, che inevitabilmente sono diventati centrali nelle nostre vite, stanno cambiando e si evolveranno in futuro. Una riflessione su come trovare nuove modalità e soluzioni per vivere la collettività, dopo i lunghi mesi di pandemia che hanno modificato il concetto stesso di convivenza. I distretti coinvolti nell’evento, tuttavia, hanno spesso deciso di sviluppare un tema parallelo e individuale rispetto a quello proposto dal Fuori Salone. Il tutto viene analizzato attraverso il design, l’arte, l’architettura e l’antropologia, con particolare attenzione alle tematiche sostenibili e di benessere comune.
Isola Design District
Ad esempio, Gabriele Cavallaro, il project manager del distretto Isola, ci ha raccontato che «We are what we design» è la tematica di Isola. L’abbiamo scelta anche l’anno scorso e ci sta molto a cuore. Lo scopo è creare l’interazione tra i designer e gli appassionati di design”. Isola Design District è nato quattro anni fa ed è diventato subito uno dei principali spazi ufficiali del Fuori Salone. Rispetto all’ultima edizione 2019, il quartiere di Isola è cresciuto sia dal punto di vista territoriale sia in termini di contenuti. In questo ultimo anno e mezzo, il digitale ha avuto un ruolo sempre più preponderante.
Le aspettative sull’edizione di settembre sono dunque molto elevate. Ma anche i dubbi. «Le preoccupazioni sono più che altro legate al numero di partecipanti e di ideatori. Avendo ancora i confini chiusi a causa del Covid, molti sponsor devono ancora confermare la loro partecipazione al Fuori Salone».
Nonostante questo, sono molti i designer e le aziende che saranno presenti all’evento: Isola Design District sta sviluppando una rete di partnership significativa, soprattutto con paesi come Spagna, Olanda, Belgio e America. «C’è tanta voglia di tornare alla normalità» confessa Cavallaro «e il rapporto con l’estero è un ponte su cui contiamo molto».
BASE MILANO
Tra i numerosi distretti presenti al Fuori Salone, uno dei più rappresentativi è anche Zona Tortona. Territorio di sperimentazione in cui prende vita la fusione fra tradizioni locali e internazionali, Tortona simboleggia la Milano per eccellenza. Il Base Milano, è uno dei partner del quartiere più noti. Una macchina di eventi di produzione culturale che non si è mai fermata: dall’inizio della pandemia ha cercato di rendere la design week sostenibile e nuovamente accessibile al pubblico.
Come spiega Giulia Cugnasca, Project Manager del Base Milano: «Siamo fiduciosi sulla presenza di un pubblico anche internazionale, ma sappiamo che la scala dell’evento non sarà quella del 2019». L’obiettivo è quello di riaprire un contatto che negli anni si era perso, ovvero quello con la città. Una design week più cittadina, un approccio nuovo per una realtà diversa. «Speriamo di aver imparato qualcosa dalla pandemia». La possibilità di fermarsi e riflettere su come utilizzare le industrie creative ha consentito un maggiore spazio progettuale e creativo. La speranza per Base è che si tratti di una rinascita, un orientamento che possa durare nel tempo. «Questa edizione 2021 sarà su scala inferiore, ma il primato dell’evento di Design più importante al mondo non deluderà le aspettative», conclude Giulia Cugnasca.
Il Fuori Salone è design, moda, arte. Gli ingredienti che lo contraddistinguono hanno subito una trasformazione sotto la spinta della digitalizzazione. Le modalità e lo spazio di realizzazione si sono modificati perché costretti, coatti, ad una forma più contenuta. Forma che rispecchia le tre caratteristiche principali: sostenibilità, tecnologia e innovazione.
Milano si prepara ad ospitare questo evento che è sinonimo di ripartenza, non solo per la città medesima ma per l’intero Paese. Dall’inizio della pandemia, diverse iniziative sono state annullate e messe a dura prova. Il Fuori Salone è ufficialmente tra i primi eventi culturali italiani, confermati in presenza. Milano fa da cornice a questa esperienza. L’attenzione sull’evento è finalmente tornata.