Sanremo 72: vincono Mahmood e Blanco con «Brividi»

Si alza il sipario sulla 72esima edizione del Festival di Sanremo, in scena al Teatro Ariston dal 1° al 5 febbraio 2022.
25 i cantanti in gara, 5 le co-conduttrici, 1 jolly (Fiorello) e tanti super ospiti ad arricchire la programmazione delle cinque serate più attese dell’anno dal pubblico, soprattutto quello dei social, divenuti ormai il principale amplificatore della kermesse.

La redazione di MasterX vi accompagna nella lunga settimana sanremese ripercorrendo i momenti più salienti, i top e i flop, i tormentoni e i look di ogni serata. (articolo in aggiornamento)

72° Festival di Sanremo

TOP E FLOP

A cura di Valeria de March

Le esibizioni più convincenti e quelle più deboli. I meglio e i peggio vestiti, i momenti ben costruiti e quelli meno riusciti.

QUINTA SERATA – FINALE
SOLO TOP
I tre artisti sul podio del 72esimo Festival di Sanremo

Poche sorprese per la serata finale dove tutto sembrava già scritto: vincono Mahmood e Blanco dopo una settimana che li ha visti trionfare su tutte le piattaforme battendo ogni record di streaming. Niente stravolgimenti per la classifica: confermati il secondo posto di Elisa e il terzo di Gianni Morandi.

Brividi è un brano che ha conquistato pubblico e stampa fin dal primo ascolto ma non solo. Anche la madre di Mahmood e il padre di Blanco hanno capito da subito che sarebbe stato perfetto per Sanremo, come hanno raccontato i vincitori nella conferenza stampa a fine gara. «È un brano autobiografico – ha dichiarato il cantante bresciano – il bello delle canzoni è proprio che ci permettono di essere sinceri».

Nonostante fosse ampiamente annunciata è una vittoria da record: a 18 anni, 11 mesi e 26 giorni, Blanco è l’artista maschile più giovane ad avere vinto il Festival di Sanremo, mentre Mahmood si aggiunge ai 5 artisti che negli ultimi 50 anni hanno vinto due volte il Festival: Di Capri, Ruggeri, Oxa, i Matia Bazar e Iva Zanicchi.

Mahmood e Blanco durante la finale

I due vincitori hanno confermato che porteranno il loro brano all’Eurovision Song Contest che quest’anno si terrà a Torino dal 10 al 14 maggio: «Il nostro obiettivo è portare la nostra musica all’estero – ha dichiarato Mahmood – non abbiamo ancora deciso se modificare il pezzo ma penso lo porteremo in italiano».
Un plauso va anche a Michelangelo, il produttore che ha saputo unire due voci incontratesi per caso ma dal connubio perfetto. Vittoria meritata, senza alcun dubbio.

QUARTA SERATA
I TOP

La serata cover, vista la licenza concessa ai brani stranieri, è sembrata quasi uno show internazionale, più che il Festival di Sanremo. Una delle esibizioni ad andare in questa direzione è stata quella di Elisa, che ha interpretato What a feeling di Giorgio Moroder e Irene Cara. Un monumento della musica anni ’80, colonna sonora del film Flashdance. Ad accompagnarla sul palco una stella della danza italiana: Elena D’Amario, già prima ballerina della Parsons Dance, una delle compagnie più importanti al mondo.
La performance ha tutto: emozione, energia, arrangiamento…feeling tra le due. Ciliegina sulla torta il videomessaggio di Mr. Giorgio Moroder che si presenta citando il brano a lui intitolato dei Daft Punk: «My name is Giovanni Giorgio but everybody calls me Giorgio».

Elisa con la ballerina Elena D’Amario

La Rappresentante di Lista ci ha portato negli anni ’60 delle Ronettes con Be My Baby ma la loro versione è tutt’altro che old school. La presenza di Cosmo ha catapultato il brano nel futuro, con una versione elettronica molto interessante, ingentilita dalle voci di Margherita Vicario e Ginevra. L’Ariston si è trasformato per qualche istante in un club: esperimento riuscito.

Impossibile non citare poi i vincitori della serata, il duo Gianni Morandi e Jovanotti. 22 anni di differenza totalmente azzerati dalla stessa voglia di fare spettacolo e divertirsi, con un medley che sembra più un best of dei due artisti: Occhi di ragazzaUn mondo d’amoreRagazzo fortunatoPenso positivo. L’esibizione è travolgente e infatti li porta alla vittoria con annesso bis a tarda notte. Il risultato per Morandi è il secondo posto nella classifica generale. Sicuramente si contenderà la vittoria del Festival.

La premiazione dei vincitori della serata cover
I FLOP

Quando si interpretano brani che hanno fatto la storia, già cantati praticamente da tutti, il rischio karaoke è alto. Yuman ci è cascato con la sua versione di My Way di Frank Sinatra: non ha trovato una chiave personale e l’esibizione è stata piuttosto sottotono.

Michele Bravi dedica l’esibizione ai nonni (Foto Ansa)

Un discorso affine vale per Michele Bravi, che si è avvicinato a uno dei giganti indiscussi del cantautorato italiano. La sua versione di Io vorrei… non vorrei… ma se vuoi di Lucio Battisti fa rimpiangere l’originale. Interpretazione eccessivamente carica di (finta?) emozione, voce rotta, pathos in abbondanza… Una prova da dimenticare.

Ana Mena sceglie di invitare all’Ariston il suo partner musicale campano, Rocco Hunt. Il duo dei tormentoni estivi ha scelto per la serata cover un medley di pezzi storici: Il mondo del 1965 di Jimmy Fontana, Figli delle stelle del 1977 di Alan Sorrenti, Se mi lasci non vale del 1976 di Julio Iglesias. Peccato però che il risultato sia da villaggio turistico. Rivedibile.

TERZA SERATA
I TOP

Il re indiscusso della terza serata è arrivato all’Ariston direttamente dai colli bolognesi. Stiamo parlando proprio di lui, Cesare Cremonini, uno dei cantautori più apprezzati della sua generazione, per la prima volta al Festival. In pochi minuti il teatro diventa un palazzetto, la sua partecipazione un vero e proprio concerto. «Sanremo mi ha dato la possibilità di tornare a suonare dal vivo, e io l’ho presa sul serio», dice ad Amadeus. Si vede e si sente. Apre con Nessuno vuole essere Robin, poi Marmellata #25, Logico, La nuova stella di Broadway e Poetica con un arrangiamento curato ad hoc per l’occasione e un allestimento degno del tour negli stadi che lo aspetta dal 2020.

Cesare Cremonini per la prima volta ospite al Festival di Sanremo

Nella seconda apparizione ha presentato il nuovo singolo La ragazza del futuro, poi ha fatto ballare tutto il teatro sulle note di 50 Special, il brano che lo ha reso famoso con i Lùnapop scritto a soli 17 anni.
Cesare è in formissima e l’esibizione è da 10, un trionfo.

I FLOP

Nonostante le 25 esibizioni dei cantanti in gara, ai quali si sono aggiunti ospiti e spot, la serata è stata piuttosto scorrevole. L’unico elemento che inizia a disturbare è il Fantasanremo, il gioco che ormai ha conquistato pubblico e artisti.

La competizione canora sembra quasi passata in secondo piano, visto l’impegno di alcuni protagonisti per far accumulare punti ai propri “fanta-allenatori”: il ringraziamento all’orchestra diventa stucchevole e poco sentito, se ripetuto quasi ossessivamente insieme a quello per il pubblico. I saluti alla zia Mara sono stati divertenti la prima volta, come il cinque dato ad Amadeus. Ma il gioco, si sa, è bello quando dura poco. Forse è il caso di concentrarsi di più sulla vera competizione e lasciare che l’idea, per quanto originale e simpatica, del Fantasanremo resti un divertissement senza troppe pretese.

Il gioco sta prendendo il sopravvento al Festival
SECONDA SERATA
I TOP

La seconda serata offre una serie di top tutta al femmnile. La punta di diamante è Elisa: quando entra in scena e inizia a cantare tutto si ferma, apre delicatamente le porte del suo mondo e interpreta O forse sei tu creando un’atmosfera di grazia ed eleganza. Grande ritorno all’Ariston dopo la sua prima partecipazione e vittoria con Luce nel 2001, ripropone un look total white questa volta firmato Valentino. Una dea.

Elisa torna in gara a Sanremo dopo 21 anni

Tutt’altro mood quello messo in scena dallo scoppiettante duo Rettore e Ditonellapiaga: sono le uniche a portare un po’ di movimento in tutta la serata, la Chimica c’è e si vede.

Apprezzabile anche l’esibizione di Emma: dopo l’emozione iniziale conquista il palco con la grinta che la contraddistingue. L’Ariston ormai è casa sua ma entra sempre in punta di piedi per poi esplodere. L’esecuzione del suo brano Ogni volta è così è diretta da una Maestra d’eccezione, la cantante Francesca Michielin prossima al diploma in Conservatorio.

Emma sul palco dell’Ariston in un look Gucci
I FLOP

Duole dirlo ma il ritorno di Iva Zanicchi al Festival non è stato dei migliori: brano antico e voce fuori forma. Il titolo del brano Voglio amarti è ripetuto fino allo sfinimento.

Altro flop della serata Tanai, arrivato in gara insieme agli altri due vincitori dell’ultima edizione di Sanremo Giovani. Porta il brano Sesso occasionale ma l’esibizione è parecchio carente, soprattutto dal punto di vista dell’intonazione.

L’esibizione di Tananai durante la seconda serata
PRIMA SERATA
I TOP

A inaugurare la categoria dei top sono Mahmood e Blanco, che con la loro Brividi hanno lasciato il segno sul palco dell’Ariston. Lo conferma la classifica della sala stampa che li fa volare dritti alla prima posizione. Nota di merito anche ai look impeccabili, firmati Prada per Mahmood e Valentino per Blanco. Nonostante sia tra i più giovani in gara, il cantautore della provincia di Brescia si è esibito senza troppe esitazioni (a parte qualche difficoltà dovuta al mantello), forse anche grazie al supporto dell’ormai veterano Mahmood. Bravi.

Mahmood e Blanco durante la loro prima esibizione al Festival (Foto Ansa)

Altro momento top della serata l’esibizione de La rappresentante di Lista. Con la loro Ciao ciao fanno ballare il teatro, con tanto di coreografia ad hoc della voce femminile del duo Veronica Lucchesi. Il brano convince sempre di più nel corso dell’esibizione, il basso entra in testa e non ti lascia più. Il look firmato Moschino li presenta in una veste inedita rispetto agli abiti sontuosi di Valentino a cui ci hanno abituato nel 2021. La sala

stampa li premia con la seconda posizione in classifica

Gianni Morandi sul palco dell’Ariston

Nota di merito necessaria per Gianni Morandi, che a 77 anni ha sceso le scale dell’Ariston con l’energia di sempre e un pizzico di emozione per gli applausi del pubblico. La sua Apri tutte le porte, scritta da Jovanotti, è cucita su di lui, come l’abito Armani elegante senza essere troppo serioso. Niente è fuori posto.

I FLOP

Tra le note dolenti Ana Mena. La sua Duecentomila ore è la quota raggaeton che sembra ormai irrinunciabile per la direzione del Festival. Arriva ultima nella classifica della sala stampa.

Non convince neanche Giusy Ferreri, ultima a esibirsi nella serata. Anche lei negli ultimi anni ci ha abituati ai tormentoni estivi, il ritorno al Festival non funziona particolarmente. L’abito Philipp Plein non l’aiuta.

L’emozione di Damiano dei Maneskin

L’attesissimo ritorno dei Maneskin, dopo la vittoria dell’ultima edizione e un anno di successi in giro per il mondo, è stato accompagnato da una gag poco riuscita. Amadeus a bordo di un kart è andato a prenderli fuori dal teatro, togliendo al momento l’aura di eccezionalità che avrebbe dovuto introdurlo. Una scelta poco azzeccata che non ha spento l’energia della band romana, tra rock’n’roll e grande emozione del frontman Damiano.

 

 

I LOOK PIù ICONICI

QUINTA SERATA – FINALE

A cura di Andrea Achille Dell’Oro

Mahmood e Blanco
Mahmood in Burberry, Blanco in Valentino

Dire che Mahmood e Blanco hanno vinto Sanremo 2022 è riduttivo. Loro hanno divorato il festival, con la loro presenza scenica, il loro carisma e il loro stile sempre impeccabile. Look no-gender per entrambi. Blanco veste Valentino: pantaloni bianchi e camicia in pizzo trasparente che lascia intravedere i tatuaggi su petto e addome. Mahmood invece è in black and white ed è in Burberry di Riccardo Tisci: sopra camicia bianca e cravatta di pelle, sotto una lunga e aderente gonna nera che evidenzia forme e punto vita. Non è certo il primo uomo a mostrarsi in gonna: prima di Mahmood abbiamo visto in gonna Iggy Pop, Hugh Jackman e Harry Styles. Ma è il primo ad averla sdoganata e legittimata sul quel palco, con la stessa nonchalance con cui la sera prima aveva sfoggiato la giarrettiera. La loro vittoria non è solo la vittoria di una moda sempre più genderless. È anche sinonimo di una rivoluzione  culturale che il target cui fa riferimento Mahmood sta mettendo in atto, con buona pace del pubblico vetusto che siede sulle poltrone rosse dell’Ariston.

La Rappresentante di Lista

 


Un incrocio surreale tra Mean Girls, Maria Antonietta e Barbie Raperonzolo per La Rappresentante di Lista. In queste cinque giornate sanremesi abbiamo imparato ad amarli per quello che sono: matti da legare, eccentrici, sopra le righe e mai uguali a sé stessi, nemmeno a distanza di 24 ore. Entrambi sono vestiti Moschino by Jeremy Scott. Veronica indossa l’iconica coroncina, camicia a fiori e una gonna dalla circonferenza gigantesca che in tempi di pandemia sembra invitare al distanziamento sociale. A completare questo capolavoro ingegneristico i suoi stivali cuissardes rosa, altissimi e pieni di nastrini rosa. Dario invece indossa un frac fucsia in lurex e una fascia da concorso con la scritta Miss The End. Ma a quale fine si riferisce? Allude alla fine di Sanremo o alla fine del mondo, riprendendo così il messaggio eco-green che i due cantanti avevano portato sul palco la sera prima?

Orietta Berti
Orietta Berti in Rochart

78 anni, eppure Orietta Berti ruba la scena a tutte. Vestita Rochart, lo stesso brand che ha vestito parecchi look di Drag Race Italia. In occasione della finale, la cantante è salita sul palco per presentare il suo nuovo singolo con un look che è un tripudio di tulle blu e lustrini: un po’ drag queen, un po’ fata turchina. A guardarlo bene, il vestito è perfetto soltanto per i colori. Sulle forme non ci siamo: non solo non la valorizzano, ma la mortificano e invecchiano. Ma a noi non interessa: è la signora della musica italiana. Ha quasi sessant’anni di carriera alle spalle, non deve dimostrare nulla a nessuno. Canta per divertirsi, e ci dimostra che ogni tanto ci sta non prendersi troppo sul serio e vivere la vita con ironia e, soprattutto, autoironia.

A cura di Leonardo Rossetti

Tra i tanti look della finale sicuramente ha colpito non quello di un cantante, ma quello di ben tre. Aka 7even, Dargen D’amico e Marco Mengoni sono infatti saliti sul palco con outfit molto simili: giacca nera e maglietta luminosa. Brillantinata e un po’ trasparente quella del primo, che veste Stella McCartney. Quasi metallica, argentea, quella del secondo. Nera con strass dello stesso colore per Mengoni.

 

ELISA

Dopo 21 anni torna a Sanremo e, come allora, Elisa sceglie il bianco. Affidandosi però questa volta alla maison Valentino, mentre allora si era disegnata gli abiti da sola. Il colore le piace, ha dichiarato in un’intervista a Radio Subasio, inoltre rappresenta per lei una sorta di ritorno al futuro (titolo del suo nuovo album, dove è contenuta la canzone del festival): la cantante parte dal bianco per proiettarsi in avanti con la solita eleganza e finezza. La scollatura vertiginosa, ma non volgare, dell’abito di questa sera tra il fiabesco e l’angelico, è il tocco in più.

 

 

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FABRIZIO MORO

Lo conoscevamo dark e rock. Nell’ultima sera del festival però la luce ha rischiarato l’aria oscura da poeta maledetto e da cattivo ragazzo. Fabrizio Moro ha indossato infatti una giacca nera di paillettes firmata Philipp Plein elegante e al contempo sopra dagli schemi, da vero divo. Insomma, è ufficialmente pronto per la nuova avventura da regista: il suo film, “Ghiaccio”, uscirà a breve nelle sale.

 

 

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QUARTA SERATA
Blanco e Mahmood
Blanco in The Attico, Mahmood in Fendi

Niente da fare: si sono conquistati il posto fisso su questa rubrica. Ineccepibile Blanco, che indossa un abito celeste di The Attico, il brand di Gilda Ambrosio e Giorgia Tordini. Tra scolaretto modello e bad boy Mahmood, che veste Fendi. Sopra camicia, pullover e blazer, ma la sorpresa è sotto: pantaloncini, scarpe modello Mary Jane e una giarrettiera. Lo yin e lo yang: Blanco un angioletto sceso dal cielo, Mahmood il diavolo tentatore.  Imbattibili.

Dargen D’Amico
Dargen D’amico in WAYERÖB

Dargen D’amico spacca: firmato WAYERÖB by Alessandro Onori, il suo completo optical è bianco e nero e richiama l’estetica beat degli anni Sessanta. Scelta azzeccata perché sul palco, cantando La Bambola, ha reso omaggio alla ragazza del Piper, Patty Pravo, che di quegli anni è stata icona indiscussa.

 

 

La Rappresentante di Lista
Dario, Margherita Vicario, Veronica, Ginevra, Cosmo

Ennesima trasformazione di stile per La Rappresentante di Lista. Sempre vestiti Moschino, Veronica indossa cappotto e vertiginosi stivali argentati che coprono ogni singolo centimetro delle gambe, mentre Dario sceglie un chiodo, dei pantaloncini di pelle e anfibi neri con calze di spugna bianche. Oltre ad aver incendiato il palco dell’Ariston sulle note di Be My Baby insieme a Cosmo, Margherita Vicario e Ginevra, hanno portato un messaggio ambientalista: Stop greenwashing, ovvero stop a tutte quelle operazioni di marketing delle grandi aziende volte a far sembrare verde quello che verde non è.

Donatella Rettore e Ditonellapiaga

 

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Prima volta in questa edizione del Festival che vediamo le due cantanti scoordinate: non è chiaro se sia un bene o un male. Bene Donatella Rettore in Stefano De Lellis. Pantaloni palazzo, giacca di latex, prepotenti spalline anni ’80, orecchini a saetta: finalmente è tornata la leonessa ruggente e spigliata di una volta, dopo qualche incertezza sugli outfit delle scorse serate. Non benissimo invece Ditonellapiaga in Philosophy: un look troppo spigoloso e troppo poco convincente.

Gianni Morandi e Jovanotti
Gianni Morandi e Jovanotti in Armani

Vestiti Giorgio Armani sia per Gianni Morandi che per Jovanotti. L’outfit dei due probabilmente non è avanguardistico come quello della Rappresentante di Lista o sperimentale come quello di Mahmood e Blanco, ma ogni tanto è anche giusto ricordare che less is more. Pantaloni neri, giacca bianca: semplicità, classe ed eleganza.

A cura di Leonardo Rossetti

HIGHSNOB E HU CON MR. RAIN

Il cantante avellinese abbandona lo stile oversize delle ultime due serate, copre i tatuaggi in viso (mantiene però i guanti neri) e indossa un’impeccabile smoking nero, con camicia bianca firmato Zegna, marchio che lo accompagna durante tutta la manifestazione. Dettaglio molto fine: una rosa; non all’occhiello, ma nel taschino.

Cambia colore invece Hu. Dopo due outfit total white, il primo Zegna, il secondo MM6 Margiela, nella serata delle cover, Federica Ferracuti indossa il nero. Un abito in faille in seta lungo e voluminoso della collezione A/I 22-23 di CHB, che lascia scoperte le spalle, dove la fanno da padrone i tatuaggi: in particolare un serpente che circonda la schiena e si morde la coda proprio in mezzo al petto della cantante. Le dita sono piene di anelli con simboli esoterici di Marco De Luca.

Mr. Rain indossa invece un abito nero di MSGM con camicia dai colori fluo sulle tonalità del rosso.

 

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TERZA SERATA

A cura di Andrea Achille Dell’Oro

La Rappresentante di Lista
La Rappresentante di Lista in Moschino

Gli outfit di Veronica e Dario de La Rappresentante di Lista appaiono più convincenti rispetto a quelli della prima serata. Sempre in Moschino, scelgono abiti rosa originali, sgargianti con alcune bruciature. Quale sia la dietrologia di questi abiti consumati dal fuoco non importa: finalmente il duo torna a dare al pubblico dell’Ariston quello che si aspetta da loro.

Donatella Rettore e Ditonellapiaga

Rettore e Ditonellapiaga tornano sul palco ancora una volta coordinate, ma il risultato non convince. Rettore si esibisce in un completo di Avaro Figlio con pantaloni palazzo e giacca dalle maniche ampie. La scelta cromatica, questa volta, è più azzeccata: ma non ci siamo. Il risultato è Nick Luciani dei Cugini di Campagna che prende in prestito un completo dal museo degli Abba a Stoccolma. Ditonellapiaga, invece, veste Philosophy di Lorenzo Serafini: jumpsuit nera su camicia in pizzo bianco. Nel complesso, sono quelle vestite peggio, ma con la canzone migliore: ed è questo che ci piace di loro.

 

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Rkomi

Rkomi per la terza serata sceglie Etro: t-shirt bianca e pantaloni in pelle nera con borchie e frange. Completano l’outfit i guanti in pelle da cui il cantante non si separa mai. Il figlio putativo di Gianna Nannini, per quelle vibes da motociclista: può piacere o non piacere, ma nulla da dire sulla personalità.

Rkomi in Etro, fonte Ansa
Gaia

Imbattibile Gaia Gozzi, che indossa un abito di Francesco Murano, designer emergente che ha vestito in passato anche Beyonce. Ieratica, statuaria, la cantante indossa un abito che coniuga perfettamente eleganza e slancio avanguardistico.

 

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Achille Lauro
Achille Lauro in Gucci

Il leitmotiv di Achille Lauro in total Gucci è sempre lo stesso e facilmente decodificabile: rock, follia, menefreghismo. Niente più costumi o travestimenti come in passato: ha capito che il queerbaiting di cui la comunità LGBTQ+ lo aveva accusato non è la strada giusta da percorrere. Finalmente ha trovato la dimensione adatta a lui: quella del maschio eterosessuale cisgender che mangia il panino con la salamella alla sagra di paese a bordo di una Harley Davidson. Ai pantaloni leather, simili a quelli della prima puntata, ha aggiunto una giacca pitonata. Le scarpe sono un optional anche questa puntata. Minimo sforzo, massima resa.

A cura di Leonardo Rossetti

Dargen D’Amico

Abito di seta a fantasia vegetale bianca su fondo blu, con camicia su fondo verde. Curiosa la genesi di questo look firmato Federico Cina: i motivi che decorano l’outfit  sono stati ripresi da una stampa antica del 1600 (che lo stilista ha usato in alcuni capi della sua collezione Autunno/Inverno 22-23) e sono stati poi riportati su tessuto. A completare il look, occhiali da sole molto grandi, color oro, con lenti specchiate e dalla forma arrotondata; scarpe Dr. Martens bianche.

 

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Cesare Cremonini

Prima apparizione a Sanremo in grande stile per il cantante bolognese. Elegante ma al contempo informale, Cremonini, ciuffo sbarazzino e barba rifinita, entra indossando una giacca monopetto di velluto blu brillantinata, camicia leggermente più chiara, pantalone grigio ferro e scarpe nere lucide. Non ci sono né cravatta, né papillon…e va bene così!

La seconda volta sul palco veste una giacca bronzea tutta brillantini chiusa da una zip fino a tre quarti. Colpito dalle luci, il capospalla illumina la serata di Sanremo, apparendo come tempestato di stelle. Il resto è monocromo: camicia nera, pantalone nero con banda laterale tono su tono, scarpe nere lucide.

 

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Michele Bravi durante la terza serata del Festival di Sanremo 2022 (fonte: Rai News)
Michele Bravi

Stile rock e ricercato. Ombretto corallo in tono con l’intera mise. Giacca doppiopetto senza maniche tempestata di artigli dorati. Avambracci coperti da guanti decorati da fiori dorati e corallo. Questo accessorio ha preso il posto delle maniche della giacca, anch’esse, come nella prima serata. Ai piedi indossa scarponi neri e pesanti, dalla suola decisamente pronunciata. La stylist è Anna Pastore, che ha scelto per l’abbigliamento di Michele Bravi la firma di Fausto Puglisi, designer di Roberto Cavalli.

 

 

 

SECONDA SERATA

A cura di Andrea Achille Dell’Oro

Lorena Cesarini
L’abito tigre di Lorena Cesarini

Iconico il terzo abito della conduttrice, Lorena Cesarini. L’attrice ha dimostrato stile e sensualità in un poderoso Roberto Cavalli della collezione Autunno/Inverno 2000. Lo stesso modello era stato in passato indossato anche da Kim Kardashian, che aveva riportato in auge la leggendaria stampa tigre. Il richiamo alla savana e il bracciale Bvlgari sul polso sinistro fanno di lei, almeno per ora, la conduttrice più cool di questa edizione, superando Ornella Muti, che nella prima serata non ha convinto né per simpatia né per stile. Deludente, invece, la sua performance: con un vestito così coraggioso il pubblico si aspettava una maggiore presenza scenica.

Donatella Rettore e Ditonellapiaga

Le due cantanti, che hanno infiammato il palco dell’Ariston sulle note di Chimica, erano entrambe vestite black and white e perfettamente coordinate. Miss Rettore ha sfoggiato un completo di Stefano de Lellis, con un top trasparente che lasciava intravedere un reggiseno di pizzo nero. Un richiamo a quei gloriosi anni ottanta di cui lei è portabandiera. Cucito perfettamente su di lei, discutibile la scelta cromatica che non valorizza la chioma riccia color platino. La compagna di duetto Ditonellapiaga indossa invece un tailleur bianco oversize di Philosophy, accompagnato da un top nero. L’allieva, questa volta, ha superato la maestra: perfetto il fit, ineccepibili i colori.

 

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Irama

Scelta controcorrente per Irama, che ha optato per un total look Givenchy: pull traforato in stile ragnatela e pantaloni leather. A completare l’outfit una maxi catena al collo e anfibi neri. Forse più adatto a un Coachella che al Festival della Canzone Italiana, ma apprezziamo lo sforzo rispetto alle giacche glitter effetto forfora di Amadeus.

 

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Malika Ayane
Malika Ayane in Armani

Nei cinque Sanremo cui ha partecipato, Malika ci ha ormai abituati ad associarla a smoking androgini firmati Giorgio Armani. È elegante senza essere per questo rigida, chic ma senza prendersi troppo sul serio. Indossa una giacca tuxedo doppiopetto nera, pantaloni palazzo a vita alta e un top dalla scollatura coraggiosa. Completano il look dettagli in satin ton sur ton e luminosi orecchini.

 

 

PRIMA SERATA

A cura di Andrea Achille Dell’Oro

LA RAPPRESENTANTE DI LISTA
La Rappresentante di Lista

Veronica indossa un tuxedo nero, con bottoni gemelli in oro, shorts e un gilet bianco della collezione Moschino Resort 2019. A completare il look degli stivaletti in raso nero con lacci in satin. Tra i concorrenti, spicca per ironia e originalità, anche se era più convincente l’anno scorso, con i capelli scuri e completamente vestita con lunghi abiti teatrali di Valentino. Dario, invece, indossa un look ispirato alla collezione Moschino Autunno/Inverno 2018 un frac nero con code di rondine lunghe 2 metri, camicia bianca da smoking con plastron, papillon, fascia in satin e pantofole nere e tracolla porta chitarra in raso nero.

Mahmood e Blanco

Dopo la vittoria del 2019, Mahmood è tornato sul palco dell’Ariston con il suo stile glamour curato dalla stylist Susanna Ausoni. Veste Prada: pantaloni oversize grigi e maxi giacca monopetto nera. Sotto, una semplice canotta bianca che ha lasciato scoperte le scapole. Ai piedi un paio di anfibi total black, in vita una fascia gialla e al dito un enorme anello colorato. Dettagli che hanno dimostrato che è tra i Big più cool di questa edizione del Festival.

 

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Accanto a lui Blanco, anche lui icona di stile tanto quanto il suo compagno di duetto. Il cantante, classe 2003, punta invece sulle trasparenze: l’outfit, curato dalla stylist Tiny Idols e firmato Valentino, è composto da pantaloni neri oversize, top trasparente a maniche lunghe e un voluminoso mantello appuntato in gola. Peccato per l’inconveniente di Amadeus, che ha rischiato di rovinare l’esibizione facendo cadere il mantello sul pavimento.

 

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Noemi in Alberta Ferretti
Noemi

Trasparenze anche per Noemi, che sfoggia un lungo abito rosa cipria di Alberta Ferretti, con una scollatura sia sul davanti che sul dietro, dove lasciava scoperta tutta la schiena. Il materiale setoso ha lasciato intravedere le gambe con un sensuale effetto vedo-non-vedo. A completare l’outfit un paio di sandali alti Aquazzura, dei gioielli Bvlgari e i suoi capelli rossi, il suo tratto distintivo, che ha lasciato sciolti e leggermente ondulati: una diva.

 

 

 

SA(N)REMO SOCIAL – BREVE RASSEGNA DEL FESTIVAL Più POSTATO

A cura di Carlotta Bocchi e Eleonora Di Nonno

Uno spettacolo nello spettacolo. Un doppio schermo. Sanremo in televisione e sugli smartphone.  Il Festival della canzone italiana non è solo una competizione canora, sui social si fa a gara a pubblicare il meme più divertente o a commentare le parti più iconiche della serata. 

QUINTA SERATA – FINALE

Ultima serata del Festival. Cosa ci è rimasto dello spettacolo in 5 atti ?
Amadeus, è lui sul podio per la giuria del web. Terzo volta direttore artistico e conduttore, ha rivoluzionato il Festival di Sanremo rendendolo un evento partecipativo. Tutti lo pensano, “Ama”, è stato capace di far sentire a proprio agio gli artisti e i super-ospiti, ma anche il pubblico da casa (e dai social).

Una finale da “Brividi” , proprio come la canzone vincitrice. 51,8% di voti per Blanco e Mahmood. Adesso sono pronti a calcare il palco dell’Eurovision. Resta da chiedere se andranno a Torino con la loro bici di diamanti.

Elisa arriva seconda e vince il Premio Bigazzi per la miglior composizione musicale. Sale su uno skateboard e sfreccia sul lungomare, un modo unico per festeggiare il secondo posto. Ultimo nel 2019 non l’aveva presa nello stesso modo.

Manca un anno al prossimo Sanremo: e mo’?

QUARTA SERATA

Serata cover sul palco dell’Ariston. I 25 artisti in gara si sono esibiti sulle note di grandi successi del passato, accompagnati da ospiti speciali. E così non deve stupire il successo che sui social  hanno riscosso Emma e Francesca Michielin,  entrate in tendenza su Twitter con il loro tributo a Britney Spears.
Ma a rubare la scena è Beppe Vessicchio. Il direttore d’orchestra è stato accolto con tutti gli onori di casa. «Icona della musica, non solo del festival», così ha dichiarato Amadeus.

Morandi e Jovanotti, due giovanotti sul palco di Sanremo. Con il loro duetto si conquistano il primo posto in classifica, ma soprattutto il cuore del pubblico da casa.
Divertente la gaffe di Amadeus che pur di abbracciare Jovanotti, fa cadere i fiori per Morandi.

Il FantaSanremo ancora protagonista . Rkomi per recuperare punteggio obbliga Amadeus a un po’ di sano workout: qualche flessione prima della pubblicità non fa mai male.

Momento serietà. Ci si aspettava che fossero sopra le righe, Lauro e la Bertè. Irreverenti e quasi sempre iconici ci regalano, contro ogni aspettativa, un momento di immensa tenerezza e intimità. Loredana si commuove quando Achille la guarda e le canta Sei bellissima.
L’esibizione si conclude con una dedica di Lauro alla Bertè, ri-postata sui social da quasi tutti gli utenti più sensibili.

TERZA SERATA

Gli ascolti salgono e Amadeus cade. Ad inciampare è anche il cameramen durante l’esibizione di Cremonini.  Il tutto cristallizzato in pochi frame, divenuti virali sui social.

Drusilla riscuote grandissimo successo sul web. Michele Bravi le dice: «La tua presenza racconta proprio la meritrocazia». Ma non è l’unico a pensarlo. Il pubblico da casa esprime il suo apprezzamento sul web, il monologo della co-conduttrice è il più condiviso.

«Ragazzi l’inseguimento da parte dei carabinieri quanto vale al FantaSanremo ?» chiuede Emma ai suoi follower su Instagram. Vale +50 punti. Torna alla mente l’episodio dello scorso anno, quando Orietta Berti violò il coprifuoco per andare a ritirare i suoi abiti. Chissà quanti punti avrebbe guadagnato. 

Cesare Cremonini per la prima volta al Festival di Sanremo. Il cantautore bolognese incanta il pubblico con un medlay delle sue canzoni più famose. Sul palco dell’Ariston si respira l’atmosfera dei colli bolognesi, la vespa del cantautore corre veloce sulle note che tutti conoscono e amano. Il pubblico gli riserva una standing ovation.

SECONDA SERATA

«Ieri prodotto nemmeno un nuovo meme di qualità dalla fucina di Sanremo, significa seratina fiacca». È il tweet che dà voce a quello che sembra essere un parere condiviso.
Si sa, la creazione di meme e post è inversamente proporzionale alla portata emozionale della serata.

A smuovere la creatività degli utenti social sono state Iva Zanicchi e Donatella Rettore con Ditonellapiaga.

Iva Zanicchi, ancora prima di cantare protagonista. «Il mio festival può finire qua, altro che papalina!» dice commossa dopo la standing ovation dell’Ariston.

Chimica, chimica”, non solo il ritornello della canzone ma anche l’intesa che c’è tra le due artiste. Donatella, un po’ Crudelia DeMon un po’ icona anni 80, ha fatto impazzire Twitter.

PRIMA SERATA

L’hashtag #Sanremo2022 è già trend topic su Twitter e Instagram. Pensieri, critiche, battute. Da Fiorello con i bigodini alle lacrime di Damiano dei Maneskin, il web è un posto meraviglioso.  

Come fai a spiegare il Festival a chi non è italiano? Un meme cerca di riassumere in pochi fotogrammi la sua essenza:


Il sentimento condiviso è che tra Amadeus e Fiorello ci sia ancora più chimica, complicità e voglia di stupire. Alla loro terza conduzione insieme la coppia “Amarello” è la regina indiscussa dei tweet degli utenti. 

FANTASANREMO: PUNTEGGI ALTISSIMI PER MORANDI E BRAVI
Il FantaSanremo, “gioco” in parallelo al Festival, consiste nell’organizzare la propria squadra virtuale di cantanti. Nel corso della serata, vengono assegnati dei punti, bonus e malus, per ogni esibizione.

Gianni Morandi registra un boom di interazioni sui social, +900% di ricerche online rispetto ai mesi precedenti. Fan e non impazziscono al suo grido: “FANTASANREMO”. 

Michele Bravi non è da meno, il suo “Papalina” pronunciato dopo l’esibizione ha fatto guadagnare ben 50 punti a chi lo aveva inserito nella sua squadra. 

E Mattarella? Bis alla presidenza ma anche ipotetico candidato per The Voice Senior.
Fiorello ha dichiarato di «sentirsi un po’ Matterella», e subito dopo ha fatto partire un applauso e un coro per il Capo dello Stato.

Sanremo “sexy”. Sui social gli utenti hanno espresso pareri senza filtri su “tutti gli uomini di Amadeus”.

Valeria De March

Laureata in Lettere moderne, giornalista pubblicista, oggi praticante per MasterX. Da anni mi occupo di musica, arte e cultura con l’obiettivo di raccontare le storie degli artisti. Sono diplomata in danza classica, da qui la determinazione che mi porta a non fermarmi mai alla superficie delle cose.

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