In anni di spending review in casa Rai il capitano coraggioso del festival di Sanremo Claudio Baglioni è chiamato a un compito arduo, avvicinarsi quanto più possibile al successo dei suoi predecessori. L’eredità di Carlo Conti e del 50% di share dell’edizione 2017 è un fardello non indifferente, appesantito dal fatto che negli ultimi anni gli ascolti della kermesse non sono scesi sotto la media 47%, fatta eccezione per l’edizione del 2014 di Fabio Fazio insieme a Luciana Littizzetto. Ciò che il cantautore dovrà scongiurare è di entrare nel gruppo dei Sanremo che si arenano prima di raggiungere il 40%: nel 2004 Simona Ventura arrivò solo al 38,98%, mentre quattro anni prima, nel 2008, Pippo Baudo segnò il 36,56% di share.
2004, 2008, 2014… si spera che Baglioni non sia superstizioso. Intanto il direttore di Rai1 Angelo Teodoli mette le mani avanti e annuncia di “puntare (proprio ndr) al 40% di share”.
Da quanto l’Auditel ha iniziato a registrare gli ascolti del festival della canzone italiana, ovvero dal 1987, si è visto un calo, da un lato anche fisiologico, dello share. Il moltiplicarsi di canali ha sicuramente contribuito alla riduzione del numero di persone che sono incollate su Rai 1 durante la settimana sanremese, ma al di là della perdita di ascolti, il festival resta tra i punti fermi della programmazione televisiva del servizio pubblico. Basti pensare che l’edizione appena passata è stata il programma tv più visto nel corso del 2017 e la serata conclusiva della kermesse la seconda più vista dopo la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid.
Per la sessantottesima edizione del festival di Sanremo Claudio Baglioni prenderà un cachet di 600mila euro, centomila a puntata. Non sarà solo conduttore, ma anche direttore artistico. Un doppio ruolo che negli ultimi anni è stato ricoperto anche da Conti, Fazio, Bonolis, Baudo e Panariello.
Il cantautore in materia di cachet è sulla stessa lunghezza d’onda di Fabio Fazio, mentre Carlo Conti lo scorso anno ha toccato i 650mila euro. Cifra in progressivo incremento dopo i 500mila del 2014 e i 550mila del 2015. Introiti “ridotti” per l’altro volto storico di Rai1, Antonella Clerici, che conducendo solamente (la direzione artistica fu affidata a Gianmarco Mazzi) guadagnò 500mila euro. Molto più costoso Gianni Morandi. Anche lui fu affiancato da Gianmarco Mazzi, ma per la sua conduzione prese 300mila euro in più della regina del mezzogiorno di via Teulada, circa 800mila euro per ogni edizione.
Tra i meno virtuosi, o meglio, i più esigenti in materia di retribuzione, vediamo Paolo Bonolis nel 2009, Giorgio Panariello nel 2006 e Michelle Hunziker nel 2007. Per averli la Rai dovette sborsare ben un milione di euro. Se i primi due avevano anche la direzione artistica della kermesse, la bionda showgirl di Mediaset ottenne quel cachet per affiancare il presentatore per antonomasia del festival di Sanremo, Pippo Baudo, alla sua dodicesima conduzione, poi seguita da un’altra, l’ultima, l’anno successivo.
Per l’edizione 2018 Michelle Hunziker torna all’Ariston più matura e forte di conduzioni anche in prima serata sulla rete ammiraglia di Mediaset, ma questa volta ha accettato un compenso più che dimezzato rispetto a quello di 11 anni fa. 400mila euro per affiancare Baglioni nella settimana sanremese.
Ciò che adesso ci resta da capire è se gli investimenti che il servizio pubblico ha fatto in questi anni hanno portato i suoi frutti. In termini generali visti i picchi di ascolti realizzati dal festival, e i grossi introiti pubblicitari che, a quanto afferma la dirigenza Rai coprono le spese effettuate, sembra che in fondo valga la pena sborsare migliaia di euro per la kermesse. Questo non vuol dire però che i budget stellari di alcuni anni siano corrisposti alle edizioni più seguite. I tre festival di Carlo Conti, infatti, realizzati in piena spending review in casa Rai, con un budget che al massimo supera di poco i 16milioni di euro, hanno ottenuto ascolti elevati, facendo il botto nell’ultima edizione.
Negli ultimi anni quindi i tagli delle spese non hanno intaccato il successo della kermesse. Chissà se Claudio Baglioni riuscirà a mantenere lo standard elevato degli ultimi anni? Le aspettative sono alte e in molti hanno espresso perplessità nel vedere un cantautore alla guida della manifestazione canora più attesa dell’anno. I precedenti in realtà ci sono e dovrebbero tranquillizzare sulla riuscita del festival. Oltre a Gianni Morandi, amico storico di Baglioni che tra l’altro arriverà in riviera come ospite, hanno condotto dal palco dell’Ariston altri cantanti e compositori: Raffaella Carrà nel 2001, Johnny Dorelli nel 1990, Rosita Celentano nel 1989, Miguel Bosé nel 1988, Loretta Goggi nel 1986, Maria Giovanna Elmi nel 1978 e Giancarlo Guardabassi nel 1976.